Giacomo Ceruti
Andrea Pozzo
Paolo Pagani
Giuseppe Antonio Petrini
Salomon Adler
Carlo Donelli detti il Vimercati
Jacob Ferdinand Voet
Francesco Frangi
Alessandro Morandotti
La Collezione Koelliker e' tra le piu' ampie raccolte private al mondo; essa spazia in diversi ambiti della produzione artistica e conta una rarita' di esemplari davvero straordinaria. La sezione dei dipinti (oltre millecinquecento) e' il cuore della raccolta e documenta le principali vicende della pittura italiana tra Cinquecento e Settecento.
A cura di Francesco Frangi e Alessandro Morandotti
Palazzo Reale presenta, dal 1' aprile al 2 luglio 2006, la prima grande mostra
incentrata sui capolavori di scuola lombarda della Collezione Koelliker, la maggior
parte dei quali e' ancora inedita o poco conosciuta. Infatti, nonostante la
generosita' del collezionista milanese, che frequentemente partecipa alle mostre in
qualita' di prestatore, un corpus cosi' vasto e coerente di opere dalla sua raccolta
non era mai stato presentato prima d’ora.
L’esposizione, promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano, e'
prodotta da Palazzo Reale dalla Fondazione Antonio Mazzotta, in collaborazione con
la collezione Koelliker.
Sponsor unico dell’iniziativa: Banca Popolare di Milano.
La Collezione Koelliker e' tra le piu' ampie raccolte private al mondo; essa spazia in
diversi ambiti della produzione artistica e conta per certe tipologie di oggetti un
numero e una rarita' di esemplari davvero straordinaria. A titolo d’esempio, la
raccolta di strumenti ottici, matematici e astronomici, con insigni esemplari di
epoca rinascimentale, e' degna di un grande museo europeo. Ne e' in corso la
catalogazione a cura di Mara Miniati, curatore emerito dell’Istituto e Museo di
Storia della Scienza di Firenze, e di Gerard L. E. Turner dell’Imperial College di
Londra.
La sezione dei dipinti (oltre millecinquecento esemplari) e' pero' il cuore pulsante
della raccolta e documenta alcune tra le principali vicende della pittura italiana
tra Cinquecento e Settecento, ridisegnandone idealmente le linee principali
attraverso lo sviluppo delle differenti scuole regionali.
La mostra, curata da Francesco Frangi e Alessandro Morandotti, presenta un
circoscritto nucleo di questa collezione, composto da 59 dipinti in buona parte mai
esposti prima d’ora, che consente di tracciare un percorso esaustivo e nel contempo
insolito attraverso due secoli di produzione pittorica entro i confini dell’odierna
Lombardia.
I due studiosi, che stanno catalogando da alcuni anni il nucleo lombardo delle opere
della raccolta, presentano qui, affiancati da molti altri specialisti chiamati ad
offrire il loro specifico contributo allo studio delle opere, il loro diario di
lavoro, che ha permesso di precisare molte attribuzioni e al contempo ha qualificato
la collezione come uno dei luoghi privilegiati della citta' dove studiare le vicende
dell’arte lombarda tra Seicento e Settecento.
Come in un ideale manuale di arte lombarda, la sequenza si articola lungo un preciso
itinerario cronologico che prende avvio con la stagione borromaica di primo
Seicento, testimoniata dalle tele dei suoi massimi protagonisti, come il Cerano, i
Procaccini, il Morazzone, Tanzio da Varallo, il caravaggesco Giuseppe Vermiglio e
soprattutto Daniele Crespi, del quale la raccolta conserva un insieme di opere di
notevole rilevanza.
Un successivo capitolo e' poi dedicato alla meno nota congiuntura barocca di meta'
secolo, rappresentata tra l’altro dalle figure di Francesco Cairo, Carlo Francesco
Nuvolone, Giovan Cristoforo Storer, Giovan Battista Discepoli e dalla coeva
produzione ritrattistica del bergamasco Carlo Ceresa.
Una serie di suggestivi ritratti eseguiti a Milano sullo scorcio del Seicento da
Salomon Adler, Carlo Donelli detti il Vimercati e Jacob Ferdinand Voet introduce
quindi alla sezione settecentesca della mostra, nella quale i ritratti dei grandi
maestri della pittura della realta' bergamasca e bresciana, e cioe' Fra Galgario e
Giacomo Ceruti, sono posti a confronti con l’intensa vena espressiva di alcuni dei
piu' originali interpreti della cultura tardobarocca in Lombardia, come Andrea Pozzo,
Paolo Pagani e Giuseppe Antonio Petrini.
Come rivela questa rapida rassegna, la mostra presenta, accanto ad artisti gia'
consacrati dagli studi, anche numerose personalita' solo recentemente valorizzate
dalla ricerca storico artistica e quasi mai segnalate, fin ad ora, nei vari contesti
espositivi. Uno spazio significativo e' anche garantito ad alcuni maestri anonimi di
notevole qualita', come il cosiddetto Maestro della tela jeans, le cui toccanti
rappresentazioni pauperistiche tardoseicentesche costituiscono un fondamentale
precedente delle celebri immagini di pitocchi di Giacomo Ceruti.
La mostra sara' accompagnata da una serie di eventi collaterali, come concerti di
musica coeva e conferenze di approfondimento, che si terranno all’interno degli
spazi di Palazzo Reale.
Il catalogo edito da Mazzotta contiene una introduzione dei curatori. Tulle le opere
sono riprodotte a colori e accompagnate da approfondite schede critiche.
La rassegna si avvale della sponsorizzazione tecnica di Progetto Lissone e Arteria e
ATM.
Inaugurazione: venerdi' 31 marzo 2006, ore 18
Palazzo Reale
piazza Duomo, 12
9.30 - 19.30; giovedi' 9.30-22,30; chiuso lunedi'
euro 7 intero; ridotti: euro 5 e euro 4,50.