Palazzo Reale
Milano
piazza Duomo, 12
02 0202, 02 88451 FAX 02 88450104
WEB
Maestri del 600 e del 700 lombardo
dal 30/3/2006 al 1/7/2006
9.30 - 19.30; giovedi' 9.30-22,30; chiuso lunedi'

Segnalato da

Ufficio Stampa Mazzotta




 
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30/3/2006

Maestri del 600 e del 700 lombardo

Palazzo Reale, Milano

La Collezione Koelliker e' tra le piu' ampie raccolte private al mondo; essa spazia in diversi ambiti della produzione artistica e conta una rarita' di esemplari davvero straordinaria. La sezione dei dipinti (oltre millecinquecento) e' il cuore della raccolta e documenta le principali vicende della pittura italiana tra Cinquecento e Settecento.


comunicato stampa

A cura di Francesco Frangi e Alessandro Morandotti

Palazzo Reale presenta, dal 1' aprile al 2 luglio 2006, la prima grande mostra incentrata sui capolavori di scuola lombarda della Collezione Koelliker, la maggior parte dei quali e' ancora inedita o poco conosciuta. Infatti, nonostante la generosita' del collezionista milanese, che frequentemente partecipa alle mostre in qualita' di prestatore, un corpus cosi' vasto e coerente di opere dalla sua raccolta non era mai stato presentato prima d’ora. L’esposizione, promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano, e' prodotta da Palazzo Reale dalla Fondazione Antonio Mazzotta, in collaborazione con la collezione Koelliker. Sponsor unico dell’iniziativa: Banca Popolare di Milano.

La Collezione Koelliker e' tra le piu' ampie raccolte private al mondo; essa spazia in diversi ambiti della produzione artistica e conta per certe tipologie di oggetti un numero e una rarita' di esemplari davvero straordinaria. A titolo d’esempio, la raccolta di strumenti ottici, matematici e astronomici, con insigni esemplari di epoca rinascimentale, e' degna di un grande museo europeo. Ne e' in corso la catalogazione a cura di Mara Miniati, curatore emerito dell’Istituto e Museo di Storia della Scienza di Firenze, e di Gerard L. E. Turner dell’Imperial College di Londra.

La sezione dei dipinti (oltre millecinquecento esemplari) e' pero' il cuore pulsante della raccolta e documenta alcune tra le principali vicende della pittura italiana tra Cinquecento e Settecento, ridisegnandone idealmente le linee principali attraverso lo sviluppo delle differenti scuole regionali. La mostra, curata da Francesco Frangi e Alessandro Morandotti, presenta un circoscritto nucleo di questa collezione, composto da 59 dipinti in buona parte mai esposti prima d’ora, che consente di tracciare un percorso esaustivo e nel contempo insolito attraverso due secoli di produzione pittorica entro i confini dell’odierna Lombardia.

I due studiosi, che stanno catalogando da alcuni anni il nucleo lombardo delle opere della raccolta, presentano qui, affiancati da molti altri specialisti chiamati ad offrire il loro specifico contributo allo studio delle opere, il loro diario di lavoro, che ha permesso di precisare molte attribuzioni e al contempo ha qualificato la collezione come uno dei luoghi privilegiati della citta' dove studiare le vicende dell’arte lombarda tra Seicento e Settecento.

Come in un ideale manuale di arte lombarda, la sequenza si articola lungo un preciso itinerario cronologico che prende avvio con la stagione borromaica di primo Seicento, testimoniata dalle tele dei suoi massimi protagonisti, come il Cerano, i Procaccini, il Morazzone, Tanzio da Varallo, il caravaggesco Giuseppe Vermiglio e soprattutto Daniele Crespi, del quale la raccolta conserva un insieme di opere di notevole rilevanza.

Un successivo capitolo e' poi dedicato alla meno nota congiuntura barocca di meta' secolo, rappresentata tra l’altro dalle figure di Francesco Cairo, Carlo Francesco Nuvolone, Giovan Cristoforo Storer, Giovan Battista Discepoli e dalla coeva produzione ritrattistica del bergamasco Carlo Ceresa. Una serie di suggestivi ritratti eseguiti a Milano sullo scorcio del Seicento da Salomon Adler, Carlo Donelli detti il Vimercati e Jacob Ferdinand Voet introduce quindi alla sezione settecentesca della mostra, nella quale i ritratti dei grandi maestri della pittura della realta' bergamasca e bresciana, e cioe' Fra Galgario e Giacomo Ceruti, sono posti a confronti con l’intensa vena espressiva di alcuni dei piu' originali interpreti della cultura tardobarocca in Lombardia, come Andrea Pozzo, Paolo Pagani e Giuseppe Antonio Petrini.

Come rivela questa rapida rassegna, la mostra presenta, accanto ad artisti gia' consacrati dagli studi, anche numerose personalita' solo recentemente valorizzate dalla ricerca storico artistica e quasi mai segnalate, fin ad ora, nei vari contesti espositivi. Uno spazio significativo e' anche garantito ad alcuni maestri anonimi di notevole qualita', come il cosiddetto Maestro della tela jeans, le cui toccanti rappresentazioni pauperistiche tardoseicentesche costituiscono un fondamentale precedente delle celebri immagini di pitocchi di Giacomo Ceruti. La mostra sara' accompagnata da una serie di eventi collaterali, come concerti di musica coeva e conferenze di approfondimento, che si terranno all’interno degli spazi di Palazzo Reale.

Il catalogo edito da Mazzotta contiene una introduzione dei curatori. Tulle le opere sono riprodotte a colori e accompagnate da approfondite schede critiche. La rassegna si avvale della sponsorizzazione tecnica di Progetto Lissone e Arteria e ATM.

Inaugurazione: venerdi' 31 marzo 2006, ore 18

Palazzo Reale
piazza Duomo, 12
9.30 - 19.30; giovedi' 9.30-22,30; chiuso lunedi'
euro 7 intero; ridotti: euro 5 e euro 4,50.

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