Fernando Maraghini
Dialy Madi Cissoko
Mirko Guerrini
Papi Thiam
Fernando Maraghini
Papa faye
Massimo Luconi
Sabina Manetti
Chansons antiche e moderne, rivisitate con uno stile a cavallo tra il jazz e il folk rock da Sabina Manetti. Concerto in Piazza del Comune. Le Pareti della solitudine e' un romanzosaggio scritto con un linguaggio simbolico e poetico tra il 1975 e il 1976 e frutto dell'esperienza di Ben Jelloun come psicologo in un centro di accoglienza per immigrati a Parigi. Regia e ideazione scenica Massimo Luconi. Chiostro del Duomo.
Pensieri Rassegna di Teatro
18 e 20 luglio, ore 21.30
LE PARETI DELLA SOLITUDINE
tratto dall'opera di Tahar Ben Jelloun
con
Fernando Maraghini
Dialy Madi Cissoko (Kora, percussioni, canto)
Mirko Guerrini (sax, flauti)
Un progetto di Massimo Luconi, Papi Thiam, Fernando Maraghini, Papa faye
Regia e ideazione scenica
Massimo Luconi
'Le Pareti della solitudine' è un romanzosaggio scritto con un linguaggio
simbolico e poetico tra il 1975 e il 1976 e frutto dell'esperienza di Ben
Jelloun come psicologo in un centro di accoglienza per immigrati a Parigi.
Quel che desta l'interesse di Ben Jelloun non è il lavoratore nella fabbrica o
nel cantiere, ma quello stesso uomo fuori dalle ore di lavoro: la sera, le
domeniche, i giorni festivi. Tempo che passa, difficile da riempire, tempo
angoscioso.
E' allora che la solitudine prende tutto il suo posto, si appropria degli
oggetti e 'avvolge il corpo in un velo di umidità '.
La struttura narrativa dello spettacolo riprende e sviluppa in forma poetica,
non realistica, il tema della solitudine e dell'estremo malessere nello scontro
fra differenti culture. Il protagonista è uno dei tanti emigranti che trascina
la propria vita e il proprio corpo in una città a lui estranea. Una persona
invasa dai sogni che sopravvive grazie alla capacità di inventarsi una vita
anche se fatta di chimere e di nostalgia.
Quell'uomo, quell'emigrante potrebbe essere nato in qualsiasi paese, sotto
qualsiasi orizzonte, poco importa la sua nazionalità .
Il percorso sonoro, musica e canto di Dialy Madi Cissoko (uno straordinario
musicista senegalese che vive da alcuni anni in Italia) e Mirko Guerrini al sax
e flauto, si intreccia con il linguaggio simbolico e poetico della narrazione;
si inserisce sulla valenza sonora della parola e ne amplifica la forza
comunicativa diventando parte integrante del progetto drammaturgico.
Tahar Ben Jelloun, poeta, romanziere, giornalista (fra i suoi romanzi Creatura
di sabbia, Notte fatale, Giorni di silenzio a Tangeri), è una delle figure più
importanti della letteratura contemporanea.
Ingresso gratuito
Chiostro del Duomo di Prato
18 Luglio, ore 21.30
Bacchino di Notte
Sabina Manetti
CHANSONS
Ripercorrendo le proprie radici che la legano alla cultura d'oltralpe, Sabina
Manetti propone un repertorio eterogeneo di canzoni che la Francia ha visto
scorrere lungo i secoli, per un periodo che va dal 1200 a oggi.
Verranno così
proposte "chansons" antiche e moderne, rivisitate con uno stile a cavallo tra il
jazz e il folk rock, abbattendone la barriere strutturali e temporali per
rivendicare l'immortalità e il potere suggestivo e trascendente della melodia e
del ritmo.
Ingresso gratuito
Piazza Comune, Prato