Si apre nella Rocca di Frontone (PU) un nuovo museo che accogliera' la raccolta comunale d'arte. Il Comune di Frontone ha promosso in questi anni il restauro delle opere d'arte di sua proprietà provenienti da chiese del territorio e del castello in collaborazione con la Soprintendenza ai Beni Artistici e Storici delle Marche di Urbino. Dietro richiesta dell'amministrazione comunale di Frontone, il Centro Beni Culturali della Regione Marche è intervenuto per definire, in collaborazione con la Soprintendenza di Urbino, la musealizzazione delle stesse opere attraverso un percorso espositivo all'interno della Rocca, la cui riapertura al pubblico dopo il decennale restauro.
Il Comune di Frontone ha promosso in questi anni il restauro delle opere d'arte
di sua proprietà provenienti da chiese del territorio e del castello in
collaborazione con la Soprintendenza ai Beni Artistici e Storici delle Marche di
Urbino. Dietro richiesta dell'amministrazione comunale di Frontone, il Centro
Beni Culturali della Regione Marche è intervenuto per definire, in
collaborazione con la Soprintendenza di Urbino, la musealizzazione delle stesse
opere attraverso un percorso espositivo all'interno della Rocca, la cui
riapertura al pubblico dopo il decennale restauro è prevista per il 27 luglio
2001. L'intervento è stato interamente finanziato da WIND.
La realizzazione della Raccolta comunale d'Arte è stata portata avanti dal
Copmune di Frontone, dall'Ufficio Musei del Centro Beni Culturali della Regione
Marche e in particolare dalla dirigente Paola Mariano, dai funzionari Marta
Paraventi e Renzo Renzulli in collaborazione con Rosaria Valazzi, Ispettrice di
zona della Soprintendenza di Urbino e Massimo Fabbri.
Tra le opere esposte spicca la tela di Gaetano Lapis, la Visione di Sant'Antonio
da Padova. L'importanza dell'artista ha motivato la scelta di dedicargli
tre pannelli didattici relativi alla biografia, all'itinerario delle sue opere
nel territorio, nell'ottica delle Marche museo diffuso e all'opera esposta. Al
maestro di Cagli e alla sua bottega sono riconducibili anche i sei ovali
e la piccola tela raffigurante la Madonna con il Bambino; all'ambito del
manierismo metaurense è invece ascrivibile la Madonna del Soccorso,
esposta all'inizio del percorso museale e corredata di pannello didattico
relativo all'iconografia soccorrista nelle Marche. La raccolta si completa con
la presenza di un'opera di Francesco Allegrini del 1679, dove è raffigurato
anche il Conte Della Porta, titolare della Rocca di Frontone, e la
scultura lignea raffigurante San Frontone, un vero e proprio unicum
iconografico in ambito italiano. La scultura, considerata la forte valenza
simbolica e iconografica, è stata collocata nel luogo più rappresentativo della
Rocca: il puntone triangolare, forse frutto dell'intervento di Francesco di
Giorgio Martini, strategico per il controllo del territorio e della strada
sottostante che conduceva verso Cagli, e da qui verso Roma. In occasione
dell'inaugurazione della Rocca, sono esposte anche due tele di proprietà della
locale parrocchia di S. Maria Assunta: una di esse, la Madonna del Rosario di
Benedetto Nucci (1582), è corredata da pannello didattico relativo
all'iconografia rosariana nelle Marche.
L'allestimento segue in parte un percorso cronologicom in parte un percorso
iconografico, rispettoso della tipologia e delle misure delle opere esposte.
Nella prima stanza infatti sono collocati due dipinti di soggetto mariano: la
Madonna del Soccorso di artista locale tardo manierista e la Madonna
con il Bambino ascrivibile alla bottega di Gaetano Lapis; nella seconda
stanza si fronteggiano, come si verificava quando le tele si trovavano al loro
posto nell'ex chiesa baronale del castello di Frontone, la Madonna del Carmine e
il Conte della Porta di F. Allegrini (1679) e la Visione di Sant'Antonio da
Padova capolavoro di Gaetano Lapis (sec. XVIII); nella terza stanza seguono i
sei ovali della bottega del Lapis e in un unico allestimento le due pale
d'altare di proprietà ecclesiastica; nell'ultima piccola stanza siede San
Frontone.
In un contesto storico così interessante e pienamente recuperato, l'
allestimento prescelto per le opere d'arte, realizzato da Morini & Mancinelli di
Pesaro, non poteva che essere costituito da elementi semplici leggeri e non
invasivi: il supporto prestato alle opere è costituito da pannelli rivestiti in
stoffa dal colore cangiante, in sintonia con la gamma cromatica dominante
all'interno delle stanze (il colore rosa delle pareti, il pavimento in cotto).
L'unica eccezione è stata fatta per gli ovali eseguiti da G. Lapis e dalla sua
bottega, dei quali si è voluta proporre una visione "inclinata" per consentirne
una lettura diversa da quella della collocazione originaria che li vedeva
posizionati in alto lungo le pareti laterali dell'ex chiesa baronale di
Frontone.
Semplice e rigoroso è anche l'allestimento della scultura lignea raffigurante
San Frontone che, in attesa di una urgente pulitura, è stata collocata nella
nicchia all'interno del puntone triangolare della rocca, sopra un basamento.
L'esposizione delle opere è corredata da didascalie uniformi recanti in basso a
destra il logo della Rocca di Frontone e comprensive di riferimenti alla
provenienza e alla proprietà delle opere della Raccolta Comunale d'arte. Parte
delle opere sono inoltre corredate da pannelli didattici dalla facile lettura.
In occasione dell'inaugurazione della Rocca e della Raccolta Comunale d'Arte, il
Comune di Frontone ha predisposto un quaderno didattico realizzato a cura del
Centro Beni Culturali della Regione Marche all'interno della collana editoriale
"Quaderni del Museo diffuso": vi sono compresi scritti generali sulla storia
della Rocca e sul restauro decennale dell'edificio; le schede delle opere,
realizzate dai funzionari della Soprintendenza di Urbino e del Centro Beni
Culturali; uno scritto sulla mostra di carte geografiche allestita nella Rocca
fino al 30 settembre 2001.
Museo della Rocca di Frontone (PU)