Presente Remoto. Proseguendo la ricerca incentrata sull'intimita' emotiva, fisica e organica, l'artista danese sceglie di non impossessarsi dello spazio ma di sentirlo. La performance si sviluppa come un'investigazione sensoriale. A cura di Federica La Paglia.
A cura di Federica La Paglia
A Volume! la presenza di Eva Gerd si propone come un "non intervento".
Proseguendo la ricerca incentrata sull'intimità emotiva, fisica
e finanche organica, l'artista danese sceglie di non impossessarsi
dello spazio ma di sentirlo.
La performance si sviluppa come un' investigazione fisica e sensoriale.
La memoria degli interventi passati e delle energie assorbite
dal luogo nel corso della sua storia, non solo recente,
sono il campo di esplorazione.
In un ambiente che è stato manipolato, trasformato e marcato
dagli artisti, la Gerd cerca tra le crepe, gli angoli e lungo i muri
facendo riaffiorare il segno altrui attraverso la propria percezione.
La visione personale dello spazio emerge dal rigurgito di sensazioni
emotive e non necessita di sovrastrutture ambientali. Il segno stavolta
è dettato dalla espressività; il corpo si fa strumento di elaborazione
della memoria di fatti "altrui" filtrata attraverso la propria sensibilità.
Soltanto una luce fioca riconduce ad una condizione intima in cui tentare
il superamento del limite tra la pelle dello spazio e la pelle umana.
26 maggio ore 21.30 (aperitivo ore 20)
Volume!
via San Francesco di Sales, 86/88 - Roma
Ingresso libero