Auditorium Parco della Musica
Roma
viale Pietro de Coubertin, 10
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WEB
Video-Opera Project
dal 8/6/2008 al 15/6/2008
06 8082058

Segnalato da

Marina Nocilla




 
calendario eventi  :: 




8/6/2008

Video-Opera Project

Auditorium Parco della Musica, Roma

Tre composizioni mostrano il rapporto tra musica e visual art. Le opere in questione non sono il risultato di due creazioni distinte, ma la partitura nasce proprio in funzione delle immagini e viceversa. Partecipano all'evento, articolato in 3 serate: Romitelli/Pachini - Aperghis/Op de Beeck - Lanza/Pachini con la collaborazione di Ensemble musicali di livello internazionale.


comunicato stampa

Romitelli/Pachini - Aperghis/Op de Beeck - Lanza/Pachini
tre serate dedicate all'incontro tra visual e musica

in collaborazione con "Suona francese"- Ambasciata di Francia in Italia ed in in collaborazione con il Festival Dissonanze.

E’ quasi un Festival quello che l'Accademia Nazionale di Santa Cecilia in collaborazione con l'Ambasciata di Francia in Italia, nell'ambito del Festival "Suona Francese" e con il Festival Dissonanze dedica a giugno a una delle forme più contemporanee della creazione musicale e artistica: la video-opera, un mix di suoni, visual, recitazione e canto che da tempo affascina i compositori contemporanei. Fuori dalle facili mode che hanno utilizzato le nuove tecnologie per effetti speciali anestetizzanti, il Video Opera Project presenta tre composizioni che mostrano come il rapporto tra musica e visual possa diventare uno strumento profondo per immergersi nell'intimo delle strutture di domini diversi per fonderle organicamente secondo un rinnovato concetto totalizzante del "comporre". Le opere in questione, infatti, non sono il risultato di due creazioni distinte, una musica che si adatta al visual, ma la partitura nasce proprio in funzione delle immagini e viceversa.

Nelle tre serate, per le quali verrà allestito un apposito spazio al Teatro Studio, saranno presentate tre video opere con la partecipazione di Ensemble musicali di livello internazionale quali l'Ictus Ensemble di Bruxelles, i Percussionisti di Strasburgo e i Neue Vocalsolisten di Stoccarda: Il 9 giugno An Index of Metal di Fausto Romitelli e Paolo Pachini, il 10 giugno Happy End: Pollicino di Georges Aperghis e Hans Op de Beeck, il 16 giugno Descrizione del diluvio universale di Mauro Lanza e Paolo Pachini.

9 giugno - AN INDEX OF METAL

"Un'ora di musica rapinosa, originale, viva. Trattasi di un Light show per voce, ensemble, proiezioni ed elettronica il cui titolo si ispira a un'opera di Brian Eno Un'opera che non narra storie ma vive del senso d'ipnosi e di trance generato da violenti processi di iterazione, distorsione e saturazione della materia sonora". Così Enrico Girardi su Il Corriere della Sera sintetizzava la "poetica” di Fausto Romitelli, sottolineando il generale entusiasmo suscitato da questa video opera che si avvale delle immagini astratte di Paolo Pachini, proiettate su tre schermi.

Scritta per soprano, ensemble, elettronica e multiproiezioni, An index of Metal dal punto di vista formale è costituita da cinque sezioni intercalate da intermezzi fondati perlopiù su disturbi o rumori concreti. "Una fornace di sensazioni", "un rito iniziatico" alla maniera dei futuristi, così il compositore (prematuramente scomparso a soli 41 anni) amava definirla. E sembra, infatti, che oltrepassare il limite sia il suo fine programmatico. Si forzano i limiti dello stile di scrittura, nelle fusioni sul piano tonale, nei continui riferimenti ad altri generi (Jimi Hendrix, Pink Floyd, Robert Fripp e Brian Eno) nell'uso "sincopato" di diversi tipi di scrittura ma con un impianto assolutamente "classico" nell'orchestrazione, nei testi e nella voce che recita i suggestivi versi della scrittrice fiumana Kenka Lekovich. L'esecuzione è affidata all'Ictus Ensemble di Bruxelles.

10 giugno - HAPPY END: POLLICINO

Nato dalla collaborazione tra il compositore francese Georges Aperghis e gli artisti belgi Hans Op de Beeck, Bruno Hardt e Klaas Verpoest questa rielaborazione della celebre fiaba di Perrault, mette insieme alcune delle figure più interessanti della ricerca video-musicale. Georges Aperghis, artista di origine greca naturalizzato francese è uno dei compositori più prolifici e multiformi della scena contemporanea. Legato al "teatro musicale" in circa 20 anni ha collezionato una quantità impressionante di lavori, pezzi da camera, oratori, e molte opere imperniate sull'intreccio tra voce e immagini in movimento. C'è una sorta di primitivismo nella sua poetica che dà sempre la sensazione di essere all'inizio dei tempi: un linguaggio inventato e reinventato. Insieme a Henry Pousseur, Vinko Globokar e Mauricio Kagel, Aperghis è considerato un pioniere della cosiddetta "polifonia totale" e ha ricevuto una gran quantità di premi, tra i quali la nomina a "Commendatore della Arti e delle Lettere" francesi. Ama collaborare con i giovani artisti, ecco perché questo progetto nasce insieme a Op de Beeck, capace di creare città immaginarie immerse in una desolazione gentile, in una ironica solitudine. L'esplorazione quieta di un universo piuttosto che il rifiuto di un mondo crudele. Le sue opere sono esposte in tutto il mondo e tra il 2002 e il 2003 è stato artista residente al Moma di New York. Happy End fa leva sull'animazione digitale curata da Hardt e Verpoest. I 14 musicisti dell'Ictus Ensemble sono posizionati attorno a un grande schermo, mentre dall'off proviene la voce che legge vari episodi della fiaba di Pollicino. Tutti I testi sono preregistrati e vengono riprodotti da un sintetizzatore in modo da proporre al pubblico diverse versioni del racconto, in diverse lingue. L'opera è in prima italiana.

16 giugno - DESCRIZIONE DEL DILUVIO UNIVERSALE

E' Leonardo da Vinci, sono i suoi disegni sul Diluvio, le sue parole sul cataclisma biblico ad aver ispirato l'opera di Mauro Lanza e Paolo Pachini anch'essa in prima italiana in collaborazione con la Fondazione Royaumont. “Attorno a due disegni dove il suono diventa scultura, dove le traiettorie sono delineate dal vorticoso movimento dei liquidi, dove le dentali e le sibilanti ricreano la morfologia dell'alluvione. Era perciò inevitabile che il testo di Leonardo venisse usato come matrice per creare un diluvio musicale e visuale. Quello che spiazza nel testo è il contrasto tra l'acribia del classificatore e la violenza vulcanica che esprime soprattutto a livello fonetico”. Così compositore e video-artista descrivono le suggestioni provocate in loro dalla lettura del testo di Leonardo per il quale hanno composto questa creazione multimediale per voci, percussioni (6 voci e 6 percussionisti), elettronica e 8 schermi (16:9). L'esecuzione è affidata ai Neue Vocalsolisten di Stoccarda e ai Percussionisti di Strasburgo.

La parte elettronica verrà diffusa da un impianto di 8/12 altoparlanti disposti intorno al pubblico e rappresenta il punto di incontro tra il mondo delle voci e quello delle percussioni. Il pubblico sarà circondato anche dagli otto schermi che proietteranno a 360? il video di Paolo Pachini. Le immagini e i suoni quindi, riempiranno completamente lo spazio dedicato al pubblico che seguirà sugli schermi una sorta di affresco immaginario, il cui significato cambia repentinamente a seconda della distanza dell’osservatore.
"La partitura - spiega il compositore - tenterà di trasportare sul piano musicale la natura, ciclica e materica allo stesso tempo, di quella che sembra essere un'autentica "tassonomia del disastro". Processi di trasformazione graduale della materia musicale, con la fluidità del fenomeni naturali, si alternano a momenti di fissità, privi di direzione, come istantanee che documentano e catalogano questa sorta di giudizio universale laico, che non ha né dannati, né salvati, ma unicamente sommersi".

Biografie

Ictus Ensemble

L’Ictus Ensemble è una formazione dedita alla musica contemporanea, nata e residente a Bruxelles dal 1994. Grazie a un repertorio che comprende un’ampia gamma di stili e artisti (da Aperghis a Reich, da Murail a Waits), ogni concerto dell’ensemble costituisce una nuova esperienza di ascolto: dai concerti tematici (trascrizioni, notturni, parodie, musiche per film), ai ritratti di compositori (Jonathan Harvey, Fausto Romitelli, Toshio Hosokawa), alle produzioni di opere e balletti. L’Ictus Ensemble è ospite delle maggiori istituzioni internazionali, tra cui Festival di Strasburgo, Academy of Music di Brooklyn, Festival d’Automne di Parigi, Wien-Modern, Festival di Avignone. Ogni anno produce una stagione concertistica a Bruxelles, in collaborazione con il Palais des Beaux-Arts e il Kaaitheater. Ha organizzato fino a oggi diversi seminari per giovani compositori e ha al suo attivo una dozzina di produzioni discografiche.
Dal 2003 è complesso residente all’Opéra di Lille.

I Percussionisti di Strasburgo

Nel 1962 sei percussionisti hanno fondato un ensemble strumentale di percussioni con l’intento di eseguire esclusivamente il repertorio moderno contemporaneo. La loro è una storia prodigiosa; in repertorio figurano 250 prime esecuzioni di autori che hanno scritto per loro nuove opere.
Strasburgo 1961... sei musicisti di formazione classica: Bernard Balet, Jean Batigne, Lucien Droeller, Jean-Paul Finkbeiner, Claude Ricou et Georges Van Gucht, che lavorano nell'Orchestra Municipale diretta da Ernest Bour e nell’'Orchestra dell'ORTF con la direzione di Charles Bruck, decidono di costituirsi in gruppo e iniziano la nuova attività con una serie di concerti dedicati alle nuove composizioni, commissionando nuove partiture a compositori del calibro di P. Boulez, O. Messiaen, K. Penderecki.
La vicinanza con la Germania, molto attiva in quel periodo grazie ai festival di Darmstadt e Donaueschingen e alla presenza di Pierre Boulez a Baden-Baden, diventa determinante per il successo dei "Percussions de Strasbourg".
Il primo vero concerto è del 1963, ma il loro repertorio si allarga rapidamente e in poco tempo si ritrovano dedicatarii di nuove partiture di Messiaen, Serocki, Kabelac, Ohana, Xenakis, M

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Giami Piacentile
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