Teatro Metastasio
Prato
via Benedetto Cairoli, 5
0574 6084
WEB
Officina Giovani
dal 22/1/2002 al 27/1/2002
WEB
Segnalato da

Silvia Bacci



approfondimenti

Marcello Maloberti



 
calendario eventi  :: 




22/1/2002

Officina Giovani

Teatro Metastasio, Prato

Gli appuntamenti previsti questa settimana per Officina Giovani: giovedi' 24 gennaio al Teatro Metastasio Armando Punzo incontrera' il pubblico per presentare lo spettacolo 'Nihil, nulla'; venerdi' 25 la compagnia Kinkaleri organizza nell'ambito del Laboratorio sul movimento, un incontro con l'artista Marcello Maloberti. Sabato 26, un altro graditissimo incontro con Un the fra i libri...Bruno Casini con Antonio Aiazzi, Gianni Maroccolo e Vannini ricorderanno i mitici anni '80 a Firenze, in occasione della presentazione del libro 'New Wave' di Simone Arcagni.


comunicato stampa

COMUNE DI PRATO - ASSESSORATO ALLA CULTURA E SPETTACOLO
ASSESSORATO ALLE POLITICHE GIOVANILI
OFFICINA GIOVANI - CANTIERI CULTURALI EX-MACELLI

In collaborazione con il TEATRO METASTASIO

in occasione dello spettacolo NIHIL, nulla
Ovvero LA MACCHINA DI AMLETO
da Hamletmachine di H. Muller

Progetto e regia di Armando Punzo
Teatro Metastasio Stabile della Toscana
La Biennale di Venezia
In coproduzione con Carte Blanche/Volterra Teatro, ZuercherSpektakel

in programma dal 23 al 27 gennaio 2002 al Teatro Metastasio di Prato

Giovedì 24 gennaio 2002 ore 17.30
il regista ARMANDO PUNZO Incontra il pubblico

Durante l'incontro verrà proiettato un video girato da RAI-SAT alla Biennale di Venezia sulle fasi di lavorazione dello spettacolo di Punzo.

Presso il Teatro Metastasio
Via B. Cairoli, 59 -Prato-

INGRESSO LIBERO

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Venerdì 25 Gennaio ore 19.30
Spazio-K, via Santa Chiara 38/2

in collaborazione con Compagnia Kinkaleri

INCONTRO CON L'ARTISTA VISIVO MARCELLO MALOBERTI

L'incontro è gratuito e aperto a tutti

Marcello Maloberti, è un artista che sviluppa il suo lavoro attraverso i linguaggi e i mezzi dell'istallazione, della performance, del video, della video-istallazione e della fotografia.
La sua ricerca è incentrata sulla quotidianità vissuta come stato di spaesamento, innescando ogni volta interrogativi sulla precaria condizione esistenziale.

Principali mostre personali
2002 Galleria Raffaella Cortese, Milano
2001 Luigi Franco Arte Contemporanea, Torino*
1999 Galleria Raffaella Cortese, Milano, Florence Lynch Gallery, New York
1998 "Sotto Pelle e altre storie", Galleria Neon, Bologna 1997 "Si Dice", Care Of, Milano
1996 "Bui Scuri", Galleria Valeria Belvedere, Milano*
1993 "Cupola", Galleria Placentia Arte, Piacenza
1992 "La Vertigine della Sig.ra Emilia", Galleria Valeria Belvedere, Milano*

Principali mostre collettive
"A Sense of Wellbeing", , Terme Imperiali Karlovy Vary, Repubblica Ceca
"My Opinion", Palazzo Lanfranchi, Pisa*
"Boom - Espresso", Manifattura Tabacchi, Firenze
"The Overexcited Boby",: SESC Pompeia, San Paolo del Brasile*
2000
"Kjubh", Kunstverein, Colonia
"Insensatezza", Fondazione Teseco per l"Arte, Pisa
"Futurama, Arte in Italia 2000, Museo Pecci, Prato
"Trends/Milano", , Salara, Bologna "Hops!", Link, Bologna
1999
"Il Punto-4^edizione", Galleria Continua, San Gimignano*
"Something old, Something new, Something borrowed, Something blue", Casa Masaccio, San Giovanni Valdarno, Arezzo
"Stranger Knocking", Padiglione Italiano,Biennale di Melbourne, Australia
"FWD>>UTZ", Palazzo delle Papesse, Siena
1998
"La coscienza luccicante", Palazzo delle Esposizioni, Roma
"Figurazione Defigurazione,Galleria Civica", Bolzano*
"Subway", Metropolitana Milanese, Milano
1997
"L"Eredità", Casa Masaccio, S. Giovanni Valdarno, Arezzo
"Generazione Media", Palazzo della Triennale, Milano

L'appuntamento è parte del "Laboratorio sul movimento" condotto dalla compagnia Kinkaleri

Spazio-K, via Santa Chiara 38/2

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SABATO 26 GENNAIO 2002 ore 16.00

UN THE TRA I LIBRI
Rassegna sulla nuova editoria musicale in Italia.
Seconda edizione

presentazione del libro "New Wave"
di Simone Arcagni
Ed. Giunti

Tavola rotonda sulla new wave in Toscana negli anni '80.
Con Antonio Aiazzi, Gianni Maroccolo e Nicola Vannini.

"... il grande filone del gothic (da noi ribattezzato comunemente "dark"), figlio del progressive e della psichedelia più tetri nonché della poesia più noir di Bowie e Lou Reed; un genere ora teso e ossessivo (Bauhaus, Sisters Of Mercy, KiIling Joke e Joy Division) ora invece morbido, raffinato (Cocteau Twins, Modern English, Cure). L'elettronica esce dai laboratori sperimentali e penetra nel profondo della scena, prendendo pieghe cupe e dadaiste con Cabaret Voltaire o Clock DVA, melodiche con i The The, easy pop con Soft Cell, Depeche Mode e Human League (qualcuno inventa per loro, è la prima volta, la parola "techno").
Da un remoto angolo dei Sixtíes torna in auge la psichedelia, resa più secca e istintiva da Teardrop Explodes, Echo & The Bunnymen, Sound, Wah! e dai gruppuscoli che per un brevissimo periodo rilanciano Liverpool come capitale della scena britannica.
Anche il decadentismo di derivazione Roxy Music, che si credeva liquidato dai "vendicatori" del punk, rifà capolino, con ritmiche più moderne e un gusto per la sintesi di stampo postpunk; lo rielaborano con approccio serio i primi Ultravox, i Magazine, i Japan e con un tono decisamente più disimpegnato i new romantics capitanati da Spandau Ballet e Duran Duran. L'elenco delle varie declinazioni new wave è lunghissimo. Il rock epico di U2 e Simple Minds; il crossover con la musica nera di area funk, ideato dai Talking Heads e ripreso da Gang Of Four, A Certain Ratio, Pop Group; la musica industriale dei Throbbing Gristle o dei tedeschi Einsturzende Neubauten, fatta di angoscianti affreschi metropolitani con ipnotiche melodie flagellate da rumori e manipolazioni di nastri preregistrati; le litanie rarefatte ed eteree di Durutti Column e Dead Can Dance, che per certi versi anticipano gli scenari della ambient e della new age; il tribalismo oscuro di Sex Gang Children e Virgin Prunes e quello artificioso e ballabile di Adam and the Ants.
Sono tante le diramazioni, un delta di rivoli che nella maggior parte dei casi continuerà a scorrere fino ai giorni nostri: si pensi ad un artista come Moby, a progetti come Smashing Pumpkins, Radiohead, Nine Inch Nails, che alla new wave debbono praticamente tutto. Si può giungere ad affermare che la new wave è il primo fenomeno postmoderno del rock. Con il suo nichilismo e le sue crude certezze, il punk ha eraso la tavola rock, riportando la scena a un "grado zero" caotico e affascinante.
La new wave è un rapido ed esuberante Rinascimento, che sfrutta gli istinti creativi della nuova generazione (ragazzi che spesso vengono dalle scuole d'arte, laddove il punk era stato più un fenomeno di strada), la sua sete di conoscenza e di rielaborazione del passato, la curiosa, vivace disponibilità a confrontarsi con i nuovi mezzi che la tecnologia offre, spesso colmando con l'entusiasmo gli handicap di conoscenza tecnica.
Tutto è possibile e tutto è ammesso, in un boom di spregiudicatezza che si fa sentire anche nel campo della grafica (copertine come quelle della Factory o della 4 AD lasceranno il segno quasi quanto i dischi in esse contenuti), dei concerti (che spesso accennano soluzioni multimediali) e dell'immagine (si pensi alla crescente importanza del look). Nascono nuove forme, la musica cerca contatti con il cinema e la TV; è in questa tumultuosa stagione che si diffondono i primi video clip, che in breve diventano insostituibili strumenti di promozione e comunque, oltre l'apparenza, anche mezzo fondamentale di espressione. Se si vuole un segno di quanto sia stata ricca e originale la produzione new wave, si pensi al grande numero di dischi d'esordio dai contenuti sorprendenti emersi negli anni tra il 1977 ed il 1983."
Testo tratto da: "NEW WAVE" di Simone Arcagni - Atlanti universali Giunti
(Marzo 2001)

CAFFE' DEL TEATRO
Via G. Verdi 28 - PRATO
Tutti gli appuntamenti sono coordinati e presentati da Bruno Casini

- Ingresso libero -

Informazioni: OFFICINA GIOVANI
Tel. 0574/616753

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