Galleria Varart
Firenze
via dell'Oriuolo, 47/49r
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Malipiero
dal 25/9/2008 al 9/10/2008
10.00 - 12.30 / 16.00 - 19.30, chiuso lunedi e festivi

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25/9/2008

Malipiero

Galleria Varart, Firenze

Cinema Cinema. Opere pittoriche. Una revisione personale, a distanza, di certa cultura pop impostata su contrasti tra immagini 'patinate' e immagini di vita quotidiana o appartenenti alla storia dell'arte.


comunicato stampa

a cura di Vanna Razzolini Vichi

…Comunque oggi soprattutto i lavori di poesia (visiva, concreta…) hanno stimolato Malipiero a tentare una sua personale sintesi che non è più legata al concetto di poesia, ma si propone quasi come una revisione personale, a distanza, di certa cultura pop impostata su contrasti tra immagini “patinate” e immagini di vita quotidiana o appartenenti alla storia dell’arte, sulle quali pratica un processo fotografico di assottigliamento, e che poi riporta alla loro conformazione “normale” attraverso una serie di tagli paralleli tra loro, in verticale, nei quali interpone, a college, un college realizzato, tra l’altro, con grande abilità tecnica e con finezza, sottili strisce, anche queste ricavate dal taglio in verticale, parallelo, di altre immagini, che interferiscono con le figure sottostanti e che sembrano anche voler proporre brevi intervalli “neutri”, rarefatti, a mezzo dei quali le immagini, viste quasi in filigrana, acquistano una sorta di processo astraente, che toglie loro la concretezza della realtà, isolandole in una condizione di distanza, anche emotiva, che le rende leggere e accattivanti. Vien fatto di pensare, subito, come riferimento intenzionale, ad alcune opere di Jiri Kolàr.

Ma trovo che questo aggiunga, al lavoro di Malipiero, un sapore perticolare. Anche perché le finalità sono completamente diverse. Ho visto la serie dedicata ai ritratti dei “divi” di Hollywood, sui quali si dilata, come una lieve ombra, lo skyline di New York, dove non compaiono più le “torri gemelle”. Significa la perdita di sicurezza di una società che si è creduta per tanto tempo padrona assoluta del mondo e della sua intangibilità di cellulosa, crollata all’improvviso? Ho visto anche i lavori relativi-ai volti delle “dive” (anche nostrane), in gara con le icone della bellezza femminile che si è espressa nella storia delle arti (lo sguardo di Marilyn e quello della Gioconda; Audrey Hepburn e Le tre grazie di Botticelli, ad accostare grazia a grazia; Brigitte Bardot e La nascita di Venere; ma anche Il quarto stato dietro il quale si inserisce lo sguardo attento e limpido di una bambina; e Mao e Man Ray – rapporto non facile da interpretare)…

Insomma tutta una serie di suggestioni che spingono l’autore in un gioco che, come dice, lo diverte moltissimo. Il suo, comunque, mi sembra un lavoro che può crescere nel farsi, ad acquistare, forse, un’identificazione più diretta e profonda, in cui “l’idea”, che deve sempre sottendere il gesto artistico, riesca ad evidenziarsi più diretta e intensa, come, forse, il rapporto con i significati del “far arte, oggi”.
Sono curiosa di vedere come e in che modo evolverà.
Lara-Vinca Masini

Inaugurazione: Venerdì 26 Settembre 2008, ore 18.00

Galleria Varart
via dell'Oriuolo, 47/49r - Firenze
Orario: 10.00 - 12.30 / 16.00 - 19.30 Chiuso lunedì e festivi
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