Zoltan Fazekas, artista ungherese, presenta un articolato percorso di fotografie, immagini in proiezione e installazione di sculture e musica. Con questo evento la galleria di Marò d'Agostino, curatrice della mostra, ribadisce la sua attenzione ai linguaggi più attuali e provocatori dell'arte contemporanea ed in particolare a quelli che indagano l'habitat e l'ambiente.
E' in corso allo studio Arkè di Locri, con il titolo Saba, la mostra dell'artista ungherese Zoltan Fazekas, un articolato percorso di fotografie, immagini in proiezione e installazione di sculture e musica.
Con questo evento la galleria di Marò d'Agostino, curatrice della mostra, ribadisce la sua attenzione ai linguaggi più attuali e provocatori dell'arte contemporanea ed in particolare a quelli che indagano l'habitat e l'ambiente.
Saba, per i giapponesi, significa ruggine. Come osserva il regista Andrei Tarkovskij, saba è ruggine autentica, il marchio del tempo, un elemento che incarna il legame tra arte e natura.
Fili che penzolano dalle pareti, macchine tecnologiche , bulloni, '' consumati'' dopo la manifestazione della rispettiva funzione, esprimono attraverso l'intervento artistico un valore estetico ed etico mai esplicato, mai riconosciuto di fatto.
L'operare di Fazekas - per dirla con il critico Marcello Sestito- attraverso le sue introspezioni fotografiche, al limite dei sondaggi stratigrafici, tenta di restituire la scorza residuale, la patina dura di un tempo che si esibisce ora su muri immobili, ora su superfici erose ovvero tra funghi , muffe o amebe. Un gesto dell'occhio, quello dell'artista di Budapest, che restituisce senso e memoria; un vedere per asperità , rientranze e sporgenze che pone ancora seri quesiti al territorio dell'arte, per sondaggi profondi oltre lo strato apparente delle cose.
La mostra resterà aperta fino al 6 aprile 2002
Zoltan Fazekas è nato a Budapest nel 1969.
Da cinque anni vive in Italia giocando da professionista a pallanuoto per squadre italiane.
Per una casa di produzione ungherese ha realizzato numerosi cortometraggi.
Ha realizzato un film per la casa di moda francese Chevignon.
Ha realizzato foto per lo spettacolo L'occhio estraneo ( ad Aci Castello e all'ex Pescheria di Scordia).
In collaborazione col poeta Davide Aricò ha pubblicato il volume di foto e poesia La sempre sposa e, con lo stesso Aricò ha realizzato manichini e foto per il volume Le cinque lettere.
A Noto ha curato la scenografia di alcuni spettacoli per la rassegna Notti di Giufà .