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Take it easy MAGAZINE (2006-2009) Anno 2 Numero 9 dicembre 2006-febbraio 2007



Francesco D’Isa

Carolina Romani

Intervista





03 redazionale + "la citazione"

04 index a cura di Gianluca Maria Sorace

05 cuore | intervista ad una cardiologa...

06 ARTE | la pARTE per il TUTTO | Risponde Alì Hassoun

07 Video Arte | il cuore multiculturale di Livorno

08/09 Photo-Graf | Francesco D'Isa (Firenze)

10 approfondimenti | intervista a Francesco D'isa

11 cuore di Geco

12 Lovepics

13 things | Candy Creatures by Doerthe Eisterlehner + made in Italy

14 Maison Dumitru: sogni retrò | cuore batti cuore

15 Dietro una Hot Line

16/17 Amore & Cuore + Cuore rivelatore | la striscia di Tommy

18/20 Bon Voyage... mon amoure...

21 recensioni libri | Macchie di Inchiostro

22 racconto | babbo natale ha un gran cuore

23 Recensioni cinema | illusioni di cuore

24 Recensioni musica | R'N'R Pills a cura di DNA music

25 Recensioni musica

26/27 Zodiaco

28 Guida zodiacale al regalo giusto!

29 Intervista con... Simone Manetti

30 What's up | news dal web

31 con ricevuta di ritorno in redazione!
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Specchio della regina
Queen's mirror
(Model: Sophie Collier)

La bestemmia di S. Minnie
Saint Minnie's Blasphemy

Nel suo sito si legge “da quando è nato nel settembre del 1980 a Firenze, Francesco D’Isa ama la sintesi ed odia i cenni biografici”. Possiamo comunque dire che, questo giovane laureato con lode in Filosofia, ci ha stupito con i suoi lavori digitali surrealisti ed un po’ nouveau. Autodidatta, ha partecipato a numerose esposizioni online e a molte mostre collettive sia in Italia che all’estero. Con le sue opere ha vinto vari concorsi e la selezione come finalista all’Erotic Award 2005 di Londra. Ha collaborato con la rivista culturale “Mostro” ed i suoi lavori sono stati pubblicati su Zero Milano e Zero Napoli. Recentemente ha pubblicato un libro “Francesco D’Isa Art” che in 70 pagine a colori raccoglie molte sue opere ed un fumetto. Le opere dell’artista sono visibili sul sito ufficiale www.gizart.com e per l’acquisto del libro: http://www.lulu.com/content/357247

“...D’Isa ama molto il segno grafico, il disegno nel senso classico del termine, una linea elegante e raffinata che ricerca la bellezza assoluta in soggetti che richiamano quelli antichi delle composizioni greco-romane, e con forme che ricordano i disegni per “La Salomè” di Beardsley. La bellezza delle sue figure è sì classica, ma sensuale ed enigmatica, con un’inquietudine di fondo che affiora tanto nei soggetti da lui prescelti che nello stile: egli ama modellare donne fotografate che appaiono come statue dai colori dominati da tonalità eburnee grigio-bianche, figure eleganti poste in lussuosi salotti da borghesia ottocentesca, il cui corpo si evolve in intriganti sviluppi metamorfici che sostituiscono alle capigliature delle fanciulle spirali di conchiglie e di fossili, o ai loro corpi sinuosi membra scarne e incise che ricordano le deformazioni di Schiele e dell’espressionismo mittel-europeo. Queste donne, a metà tra ‘Dea-mater’ e ‘femme fatale’...”
(Silvia Cortigiani)

La prima sensazione che si prova osservando i tuoi lavori è sicuramente di freddo, di latente paura, si assiste ad una scena con un certo distacco. Cosa cerchi di esprimere con i tuoi lavori e a quale sentimento assoceresti alle tue immagini?
Più o meno quello che dici nella domanda. Mi piace esprimere sentimenti ai più alti gradi di intensità col più alto grado di distacco. Se lo spettatore prova contemporaneamete sentimenti e distacco, ho colto nel segno.

Nascendo a Firenze, città d’arte, quanto credi di aver assimilato e quanto ti è servito per la tua formazione artistica?
Mi è servito senz’altro molto. I classici, specie il Rinascimento italiano, sono una mia fonte d’ispirazione continua. Ma altrettanto si può dire di molti autori moderni, e della cultura pop in genere (cinema e televisione inclusi). Va detto che nascere a Firenze porta con sè anche degli aspetti poco piacevoli, non solo perchè è un luogo poco adatto a valorizzare ed ascoltare gli artisti emergenti, ma perché vivere circondato dai capolavori ti carica sulle spalle un pesante fardello di tradizione, a volte utile e a volte d’impaccio. Rimane comunque e nonostante tutto la mia città preferita.

Quando e come hai cominciato a realizzare i tuoi lavori?
Disegnavo sin da piccolo, ma ho cominciato a farlo con maggiore impegno da quando, a diciotto anni, sono stato costretto a letto per molto tempo a causa di un’ incidente stradale.

La maggior parte dei tuoi soggetti sono donne. C’è un motivo oppure è una semplice coincidenza?
Ci sono molti motivi per cui ho assunto la figura femminile come canone espressivo dei miei lavori, ed ogni volta che mi viene chiesto ne dico uno diverso. In questo caso mi tentava dire che è una semplice coincidenza. Più probabilmente ne sono semplicemente ossessionato.

Un accenno alla tecnica realizzativa. Una parte delle tue opere sono elaborazioni digitali di fotografie, quale è l’iter di realizzazione?
Inizio cercando e accumulando le foto più svariate. Poi contatto le modelle, e inizio il mio lavoro con la penna o col computer. Sia nel caso delle elaborazioni digitali che nel disegno comunque, parto usando delle foto come referenza, spesso irriconoscibili a lavoro ultimato.

Quali artisti del passato hai nel tuo background culturale di riferimento?
Moltissimi, è difficile elencarli tutti. Direi soprattutto Klimt, Schiele, Bellmer, Dalì, Leonardo, Caravaggio, Escher (su cui ho scritto la mia tesi di laurea), Giger, Beardsley, Ernst, Bacon. Ma molto anche il cinema, specialmente Bergman, Lynch, Tarantino, Herzog.

Hai partecipato a numerose mostre e conseguito premi nazionali ed internazionali. Quale di questi ricordi con maggiore intensità?
Non saprei. Mi ha fatto molto piacere ricevere l’apprezzamento di Michael C. Gross, produttore cinematografico di Ghostbusters 1 e 2, perchè sin da piccolo adoravo gli acchiappafantasmi.