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Take it easy MAGAZINE (2006-2009) Anno 4 Numero 14 marzo-maggio 2008



Arte Polimera

Veronica Marianelli

“Tutto è plastica e io amo la plastica, io voglio essere plastica”.





LA COPERTINA:
"Diego Gabriele, illustratore, pittore e art director per un’agenzia pubblicitaria di Firenze, collabora assiduamente con diversi magazine italiani e internazionali. Nell’ultimo anno, con il gruppo artistico Improponibile si esibisce in molte serate pittoriche a giro per locali e festival italiani.”
www.ak-house.com
www.myspace.com/didoewoak
www.improponibile.com

INDEX
O
VERTURE / Arte polimera 5/6**

PHOTO-GRAF / Libellulapurpura 6/7

BLOCK NOTES / ArteGiovane (PLART) 8

VIDEO ARTE / Natura Plastica 8/9

COMIX / La vigna delle vignette 10

ANONYMOUS HOUSE 11/13

MACCHIE DI INCHIOSTRO / Rampa di Lancio 14

RACCONTO 1 / La pellicola 15

RACCONTO 2 / Plastica Aliena 16

CINEMA / Effetti speciali 17

MUSICA / MuMe Festival 18

MUSICA / Nostalgia Plastica 18/19

RETRO 1 / Mi chiedi chi erano i satelliti? 20

RETRO 2 / Atari 21

MUSICA / Playlist 22

MUSICA / DNAmusic 23

Un posto per le idee 24

PAROLA DI GECO / sorrisi di plastica 25

SOGNI RETRO / La Maison des Folies 26

CUCINA / Chef Enrico sarno 27

PLASTICA 1 / ecco il tapponetto 28

PLASTICA 2 / intervista a Filippo di Rocca 28/29

NEWS DAL WEB / second life 30

IN ULTIMA PAGINA / 31
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Cover by Diego Gabriele

Ale Guzzetti

Yue Minjun
Postmodern Garden

Andy Warhol (Andrew Warhola, Pittsburgh 6 agosto 1928 - New York 22 febbraio 1987) pittore, scultore e regista statunitense, diceva: “Tutto è plastica e io amo la plastica, io voglio essere plastica”.

Provate ora a guardarvi intorno o a pensare a tutto ciò che nell’arco della giornata toccate o utilizzate. Vi siete resi conto del fatto che la plastica regna sovrana nelle nostre case?
Appena ci alziamo, al mattino, ci accorgiamo che di plastica è il nostro spazzolino, i contenitori del detergente e del bagnoschiuma, la bottiglia dell’acqua che beviamo a metà mattinata, il nostro computer, i vari utensili elettronici… tutto è plastica!
Come faremo senza plastica, cosa utilizzeremo al suo posto: l’alluminio? No, troppo costoso. Il ferro? No, troppo pesante. Il vetro? No, troppo fragile. La plastica è ormai così parte del nostro mondo e del nostro essere quotidiano che è persino entrata a far parte del linguaggio comune, ad esempio per definire qualcosa di artificiale, finto, perfetto e monotono. Pensate ad espressioni quali “sorriso di plastica” o “faccia di plastica”. Sicuramente almeno una volta nella vita, le avrete usate per definire una persona che non vi trasmette emozioni particolari, che vi lascia inorriditi per il suo essere finito, composto e vuoto.
Sensazioni tanto comuni, immediate e d’impatto che c’è chi se ne è servito per trasformarle in opere d’arte.

L’autore in questione è Yue Minjun, uno degli artisti cinesi di maggior spicco nella scena dell’arte contemporanea.
Minjun (nato a Hei Long Jiang) ha uno stile definito “cinismo statico” che nasce e progredisce all’interno del movimento artistico venuto alla luce dopo i fatti di piazza Tienanmen. I suoi personaggi appaiono seriali, stereotipati, che mostrano un “plastico sorriso”. Yue, con le sue creazioni, vuole criticare la perdita di ideali da parte dell’umanità, ormai svuotata di ogni individualità. Un’umanità priva della sua natura, ridisegnata su di un prototipo standard che ben traspare dalle sue figure dai bianchissimi denti, rappresentate tutte uguali, sia nella pittura che nella scultura di resina.
Un altro artista che ha fatto della plastica il suo cavallo di battaglia è Ale Guzzetti che la usa per modellare le sue sculture. L’artista, nato a Tradate (Va) nel 1953, vive a Saronno dove, dal 1983 lavora alle forme e ai circuiti elettronici delle sculture sonore. Quest’ultime sono composte da oggetti di plastica industriali assemblati tra loro e da circuiti elettronici alloggiati al loro interno. Le sculture sonore sono presentate in agglomerati numerosi, installazioni visive e sonore con elementi non fissi, ampliabili e dove l’osservatore è attore indispensabile dell’evento. Il mondo naturale è un mondo di varietà e complessità infinite che vede l’esistenza e la convivenza di molteplici materiali, un mondo che non conosce linee rette, un mondo dove l’arte acquisisce la parola…e in questo caso la plastica si addice molto bene all’esigenza di Ale di descrivere il movimento!

Per apprezzare pienamente la polivalenza di questo materiale, potete visitare il Museo Arte Plastica, a Castiglione Olona (VA) presso il Palazzo dei Castiglioni di Monteruzzo, Corte del Doro. E dove poteva nascere infatti il primo Museo di Arte Plastica italiano, se non a Castiglione Olona, il paese di plastica? Tutto infatti è nato ed ha avuto inizio qui, quando si cominciò a produrre celluloide alla fine dell’Ottocento. Oggi questo spazio espositivo è un punto di riferimento nel mondo della plastica che, in questa sede, da vita ad un luogo unico dove si incrociano arte, ricerca e tecnologia. All’interno si trova il centro di ricerche estetiche: uno speciale laboratorio dotato di tecnologie e personale qualificato, che ospita artisti affinchè creino le loro opere con la plastica. Potrete visitare la collezione dal martedi al sabato dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 18; domenica e festivi (fino al 31 marzo) dalle 15 alle 18, (dal 1 aprile al 31 settembre) dalle 10 alle 12.30 e dalle 15 alle 18 (è possibile prenotare le visite).
Per ulteriori info, il sito ufficiale del museo è www.museoarteplastica.it. Oppure, se siete lontani da Varese e per il momento non potete programmare gite al Map, potete dirottare verso la mostra allestita al Museo della Città e del Territorio di Monsummano Terme (PT) fino a domenica 30 marzo. Si tratta di una collezione di insoliti preziosi, originali ornamenti da indossare ma anche da gustare (in cioccolato, liquirizia..). A completare l’esposizione non poteva mancare una sezione dedicata al nostro materiale: la collezione “Blob Rings”, gioielli in plastica che inglobano micro oggetti simbolici della contemporaneità.