Espoarte Anno 8 Numero 48 agosto-settembre 2007
Intervista a Omar Ronda
Questo e molto altro dice il Manifesto del terzo millennio concepito da Omar Ronda e sottoscritto dagli altri membri del gruppo: la plastica, frutto del Cracking catalitico (da cui il nome) che trasforma il petrolio in plastica, ha in sé le radici di una storia che dura da millenni, quella dell’uomo e del suo mondo. Una storia piena di trasformazioni e di avvenimenti, un brano culturale vastissimo e profondo, in cui natura umana, artificiale e ambientale si uniscono in una formula concettuale che ha sfidato le norme attuali dell’arte contemporanea, scegliendo una modalità espressiva che unisce le logiche del gruppo a quelle dell’indagine individuale, che si esprime per manifesti (due finora, quello della fondazione nel 1993 e quello del 2001) ed azioni performative coinvolgenti, in cui animali colorati e decisamente fuori scala invadono i luoghi più vari, da quelli deputati all’arte a quelli della vita più quotidiana, dai supermercati alle autostrade.
E poi, si diceva, la dimensione del gruppo non limita l’espressione individuale di questi artisti (Omar Ronda, William Sweetlove, Renzo Nucara, Marco Veronese, Alex Angi, Carlo Rizzetti e Kicco), che lavorano anche come singoli interpretando, ciascuno secondo le proprie urgenze, le problematiche e le tensioni del nostro tempo, conferendo, come dei moderni Re Mida, plasticosità a tutto ciò di cui si occupano.
Elena Forin: Il vostro percorso è pieno di eventi importanti, dalla Biennale di Venezia nel 2001 fino all’attuale mostra al Chiostro del Bramante a Roma. Com’è nata la vostra storia?
Omar Ronda: È una storia bellissima iniziata nel 1993, una storia fatta di arte, artisti, stima e grande amicizia, legata ad una filosofia che ci unisce e ci porta sempre avanti per affrontare nuove sfide. Ogni giorno è diverso, pieno di stimoli, proposte, idee rivoluzionarie, progetti ed eventi. Una vita vissuta in modo davvero intenso. Oggi i musei ci cercano e i grandi galleristi vendono le nostre opere ai veri collezionisti. A settembre la prossima mostra alla Fondazione Mazzotta di Milano, con un catalogo presentato da Piero Adorno e da Calude Lorrain con un intervento di Dario Fo, poi a Venezia per un evento al Bauer in contemporanea alla Biennale del Cinema, poi a Bruxelles e forse a Nizza. A fine anno uscirà un grande libro edito da Skirà e tante, tante altre piccole e grandi cose.
L’idea di un manifesto programmatico, si colloca nella tradizione avanguardistica dell’artista consapevole delle problematiche del suo tempo. Quali responsabilità ha oggi l’artista e quali sono per voi le tensioni più urgenti di questa fase storica?
L’artista è un uomo del presente e in quanto tale deve essere coinvolto dai problemi che assillano la gente e il pianeta, dalle emergenze ambientali alla tutela della vita e della libertà. Noi vogliamo vedere il mondo in senso positivo, per il nostro lavoro utilizziamo un materiale molto controverso: la plastica, ed è proprio per questo che ci siamo schierati in difesa della natura e dell’ambiente.
Cracking Art ha deciso, come gruppo, di esprimersi spesso tramite performance ed eventi: perché questa scelta e che legame avete con i gruppi storici che per primi hanno posto in relazione l’arte a queste dinamiche?
È la nostra scelta, la nostra strategia, quella di creare grandi eventi di gruppo per andare vicino alla gente, in mezzo alla gente, fuori dalle gallerie dedicate a poche persone, ma soprattutto nelle piazze, nelle città, nei centri commerciali. Cerchiamo luoghi dove le persone possano toccare i nostri animali di plastica, li possano spostare e interagire con le installazioni. In questo siamo e ci sentiamo veramente popolari ed è uno dei motivi che ci tiene uniti e ci fa crescere.
Un altro elemento fondamentale nella vostra ricerca, individuale e di gruppo, è la forte carica iconica. Qual è il rapporto con la Pop Art?
La Pop Art è un movimento fondamentale di questa epoca, nessun artista contemporaneo può ignorare questo fenomeno: noi siamo figli del nostro tempo, ci riconosciamo culturalmente in Marcel Duchamp e nel Dadaismo, siamo i cugini di Arman e di Ben, parenti dei graffitisti e figli di Beuys, Christo e Warhol. Non si possono nascondere le eredità genetiche e culturali. Ma noi crediamo di aver aggiunto un anello alla catena evolutiva dell’arte contribuendovi con un nuovo codice, un codice aperto, diverso, il codice CRACKING!
La plastica è per voi portatrice di una cultura storica e naturale millenaria: quanto è stato difficile sostenere un’idea così rivoluzionaria?
Non è stato così difficile, a parte gli sputi iniziali di chi disprezza il nuovo. Possiamo essere orgogliosi di aver fatto comprendere subito il messaggio a personalità del calibro di Tommaso Trini, Lucrezia De Domizio e Harald Szeemann, grandi personaggi, intellettuali puri, e di non essere mai scesi a compromessi con i soliti mafiosi prezzolati. La nostra filosofia delle materie ha trovato riscontri positivi specialmente all’estero, in Belgio e in Olanda, e ora piano piano anche in Italia e nel resto del mondo. Oggi dobbiamo ancora difenderci dai nemici, da coloro che vogliono soffocare tutti gli altri, dai tromboni che monopolizzano i musei e gli spazi pubblici, da quelli che vivono e tramano nell’ombra contro la giovane arte e tutto ciò che minaccia il loro potere.
Pinguini a Milano, gabbiani a Firenze, tartarughe a Venezia e ora coccodrilli a Roma: quale sarà la prossima “invasione”?
Di recente si è inaugurata una grande mostra all’Orio Center di Bergamo, il più grande centro commerciale d’Europa, 100.000 metri quadrati invasi dai nostri animali, 5.000 bestie e bestioni multicolori in plastica riciclata in mezzo alla gente, a migliaia di persone: sono previsti oltre 3.000.000 di visitatori in quattro mesi. Questo è quello che vogliamo, un messaggio globale che coinvolga i media e la comunicazione di massa, l’arte a disposizione di tutti, degli anziani, dei bambini, degli handicappati, degli extracomunitari, di quelli che non sono mai entrati in un museo e che magari si vogliono rubare un pinguino e un delfino da portare a casa nascosto nel carrello della spesa.
Per il futuro sogniamo cose sempre più gigantesche, installazioni che facciano pensare, rabbrividire i galleristi con la puzza sotto al naso, vomitare gli artisti “giusti”, incazzare i sovrintendenti e gridare allo scandalo i piccoli borghesi dell’arte, quelli per cui è “giusto” solo quello che dicono Celant o la Giannelli. Vogliamo essere fuori da tutto, dagli schemi e dalle regole, vogliamo essere esagerati e ridondanti, vogliamo divertirci e far divertire, vogliamo scegliere un posto panoramico per goderci la fine del mondo!
Cracking Art Group è nato nel 1993 ed è composto da sette artisti: Omar Ronda, William Sweetlove, Renzo Nucara, Marco Veronese, Alex Angi, Carlo Rizzetti e Kicco.
Selezione Eventi recenti:
2007
- Una Mostra Bestiale, Circolo della Stampa, Milano
- Art Paris 07, William Sweetlove - Galleri GKM Siwert Bergstrom, Parigi
- Seul Museum of Modern Art (Korea)
-?Orecchiette al gusto di Design, a cura di Anty Pansera e Laura Giugiaro, Chiostro e Biblioteca dell'incoronata, Milano
- 5 x Nouveaux Pop, Galleri GKM Silwert Bergstorm, Malmo, Svezia
-?Crackingart, Tornabuoni Arte, Firenze
- Animals, William Sweetlove, Galleria Barbara Mahler, Lugano
- Piemonte Torino Design, Kyoto (Giappone) Istituto Italiano di Cultura e Hanoi (Vietnam) Museo di Belle Arti
- Animal Cracking Art, Chiostro del Bramante, Roma
- Orio Center, Orio al Serio (BG)
2006
- XX Winter Olimpic Games, Torino 2006
- The Cracking Art Group, U.F.O. United Foundation Ostend (Ostenda, Belgio) Museo d'Arte Moderna di Lousiville Kuntucky USA
- Les Nouveaux Pop, a cura di Jean-Luc Chaulumeau, Villa Tamariss Centre d'Art, La Sien sur Mer, Tolone
- Marylin, Omar Ronda Galleria Barbara Mahler c/o UBS, Lugano
- Cracking Art, Pinguini Rosa a Conzano, Comune di Conzano (AL)
- Cracking Art - l'arte che non c'era, Galleria Santo Ficara, Firenze
- Via del Sale. Arte Contemporanea dalla Langa al Mare, a cura di Silvana Peira e Nico Orengo, Spotorno (SV)
- Omaggio a Picasso, Pinacoteca Comunale Marco Moretti, Civitanova Marche (MC)
- Cracking Art, Cavour Art Festival, Città di Terni
- Vespa Arte Italiana, a cura di Valerio Dehò, Chiesa e Chiostro di Sant’Agostino, Pietrasanta (LU)e Berna, Svizzera
- Omar Ronda - Mani da Designer, Sala Bolaffi, Torino
- Salvador Dalì ed i surrealisti, a cura di Ilaria Ortolina e Laura Ravasi, Pinacoteca Comunale Marco Moretti, Civitanova Marche (MC)
- Omar Ronda. Fusioni Genetiche. L'origine della Cracking Art, Galleria Atrium, Lecce
- Piemonte Torino Design - Exhibition and Convention Center, Pazhou Canton, Cina
-La Tas d'esprits - Les Limites de l'art ? Pourquoi l'art ? Où va l'art ?, a cura di Ben Vautier - Parigi
Gallerie di riferimento:
Tornabuoni Arte, Firenze
Galleria Guy Pieters, Knokke-Heist (Belgio)