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Inside Art Anno 6 Numero 56 luglio-agosto 2009



Un mare di emozioni

Maria Letizia Bixio

Estate all’insegna di percorsi artistici tra parchi, marine e inedite esposizioni open air



The Living Art Magazine


SOMMARIO INSIDE ART #56
LUGLIO-AGOSTO 2009

Notizie
Inside New York di Ludovico Casaburi

Visto da
Il cerchio di Deredia di Ornella Mazzola

In cartellone
Expo mondo di Miriam De Angelis
Expo Italia di Silvia Bonaventura

Copertina
Estate, un mare di emozioni di Maria Letizia Bixio

Primo piano
Pablo Echaurren, io Papageno tra sole e morte di Maurizio Zuccari

Eventi & mostre
Gianni Dessì, l’incastro perfetto di Lori Albanese
Frac, stimoli d’intelligenza di Maria Luisa Prete

Musei & gallerie
Museo Magritte, il surreale trova casa di Simone Cosimi
Fondazione Ragghianti, le inusuali vie del reale di Paola Buzzini Agorarte, calderone di versatilità di Valentina Cavera

Vernissage
Le inaugurazioni in Italia di Silvia Bonaventura

Indirizzi d’arte
Le esposizioni in Italia di Maria Luisa Prete

Foto & video
Gli scatti da non perdere di Giorgia Bernoni
Mario Cravo Neto, magnetici ritratti in chiaroscuro di Giorgia Bernoni
Michele Smargiassi, la verità fasulla del vedere di Alessandra Vitale
Venezia, il caos al lavoro di Claudia Quintieri

Talenti
Monia Marchionni, la mia fuga nel bianco di Maurizio Zuccai

Speciale
Biennale, meno male di Nicoletta Zanella
I soliti noti di Ludovico Pratesi
Milovan Farronato, Ca’ Pesaro l’anti Biennale di Giorgia Bernoni
Acqua alta a Venezia di Evaristo Manfroni

Mercato & mercanti
Axa Art e Civita si incontrano di Marilisa Rizzitelli
Aste, segnali di ripresa di Elida Sergi
Antonio Presti, conduttore di bellezza di Giorgia Calò

Mipiacenonmipiace
Claustrofobia di idee di Aldo Runfola

Formazione & lavoro
Premio Terna, doppia connessione di Laura Andrenacci
Naba, disegni all’anglosassone di Mattia Marzo

Architettura
Le visioni di Beyond media di Silvia Moretti
Aquaniene, un tuffo nella luce di Roma di Laura Andrenacci

Metropolis
Hotel Byron, California in liberty di Sophie Cnapelynck

Design & designer
B&B Italia, la donna con la palla al piede di Giulia Cavallaro
Gianmarco Messori, affari di famiglia di Giulio Spacca
Biennale artigianato, gli antichi saperi delle mani di Lucia Bosso
Andrea Vitali, storie da un paese scomparso di Maurizio Zuccari

Musica & visioni
Reate festival, alchimie di mezza estate di Simone Cosimi
Michele Placido, il mio ‘68 di Camilla Mozzetti
Tuscan festival, il sole a Cortona di Silvia Cardi

L’opera benedetta
Dennis Oppenheim, inedite contaminazioni di Benedetta Geronzi
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n. 90 ottobre 2012

La modernità come distacco
Félix Duque
n. 89 settembre 2012

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n. 88 luglio-agosto 2012

Cultura:un manifesto per ripartire
Maurizio Zuccari
n. 85 aprile 2012

Mastromatteo. Il paesaggio in superficie
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Un’estate caldissima e per chi avesse già primeggiato sui ventilati lidi di Venezia all’insegna dell’Arte con la “a” maiuscola e la “b” gigante di Biennale, potrà ancora sopraffare il desiderio di “a” vagando in giro per l’Italia all’insegna dell’arte all’aria aperta. Il vademecum prevede un classico cappello, occhiali da sole e macchina fotografica, il resto è un piacevole discorrere in giardini, parchi e ville prossime alle località di mare, dove l’incidenza della luce e dei profumi dell’estate, liberano opere d’arte di diversa entità e fattezze, lontani dalla standardizzata fissità delle più usuali esposizioni in musei e gallerie.

Si parte dal sud, o per meglio dire da Un altro sud. Arte Pollino, l’evento che richiama l’attenzione dei vacanzieri salentini e lucani stufi della vita da spiaggia. Per quanti desiderino trascorrere una giornata all’insegna dell’ombra e del silenzio non resta che imbattersi nell’ambiziosa iniziativa proposta dalla Basilicata, nel più grande parco naturale d’Italia: il Pollino. Nomi di fama internazionale quali Anish Kapoor e Carsten Höller sono stati invitati per realizzare opere permanenti site specific. Per l’Italia non poteva mancare Giuseppe Penone, da sempre molto vicino alle realtà naturali. Resta da chiedersi con quali e quanti alberi in bronzo, si è “camuffato” nella florida vegetazione del parco.

In Sicilia, a Messina, c’è una realtà artistica di nicchia, nota solo ai veri cultori dell’arte. Dalla fine degli Ottanta, infatti, l’industriale siciliano Antonio Presti commissionò una serie di opere di grandi dimensioni ad artisti per lo più italiani. La collezione è stata definita “Fiumara d’arte”, poiché si sviluppa lungo il tratto finale del fiume Tusa fino al mare. È tutt’oggi visitabile, cosparsa da quel sapore nostalgico-fatiscente dei bei tempi andati, percepibile un po’ in tutta la Sicilia. Imponente il Monumento a un poeta morto di Tano Festa che s’innalza maestoso, mesto e silente sulla spiaggia.

Per gli appassionati vacanzieri dell’Argentario e della Maremma, a caccia di diversivi, può allettare una sequela di eventi in omaggio dell’artista franco americana Niki de Saint Phalle. Tredici le sculture e trenta le opere su carta a fare da incipit al percorso espositivo che si dipana negli storici edifici del castello Aldobrandesco di Arcidosso e nella fortezza Orsini di Sorano. Il percorso della mostra Niki de Saint Phalle, Joie di vivre merita il viaggio e può culminare nel tripudio di colori e misticità delle atmosfere del Giardino dei tarocchi. Per chi non ne ha mai sentito parlare, si tratta di un incredibile e magico parco, costellato da enormi statue architettoniche cromate, molte delle quali realizzate, a partire dal 1979, dall’artista insieme all’amato marito Jean Tinguely, anch’esso artista. Il parco, situato ai piedi di Capalbio, è popolato da statue ispirate alle figure degli arcani maggiori dei tarocchi; per taluni rappresenta la versione italiana del noto Parc Güell di Gaudì a Barcellona. Non pochi, infatti, i connotati comuni di scultura frammista a natura e colore. L’artista, esponente della pop art anni ’60, è stata capace di rivestire i suoi metamorfici personaggi di femminismo, mitologia, sensualità e materia. Le famose “nana” riportano la mente a un immaginario botereggiante misto a un romantico, quanto ironico, universale clownesco.
Infine, per i frequentatori della Capalbio doc, l’aperitivo al Frantoio resta un classico, ma per quanti vi si recano anche per le piacevoli proposte artistiche, può deludere la scontata, quanto politica, scelta operata: le blasonate opere della “star” dell’estate Sandro Chia. Sempre restando al confine tra la Toscana e l’Umbria, vale la pena di dilungarsi sulle colline del lago Trasimeno, nella tenuta La Cerreta. In questa rigogliosa campagna, omaggiata dalla scultura di Mirta Carroli Malkut-Fiore del regno, è da poco stato inaugurato il Misa, Museo internazionale di scultura all’aperto: il primo “in progress” d’Italia, che propone mostre itineranti di scultura e installazioni su tutto il territorio nazionale.

Per gli habitués della dolcevita caprese, invece, la vera novità dell’estate sono le iniziative proposte dal nuovo progetto della regione Campania, volto alla promozione del patrimonio storico-artistico, con uno sguardo particolare alla cultura contemporanea. Sotto i riflettori la rassegna Capri, i luoghi della parola propone una mostra sulla fotografia di Wilhelm von Gloeden a villa Lysis, a cura dell’Archivio fotografico Alinari-Sole 24 ore. Una completa cronistoria della produzione dell’artista, finalizzata a sottolineare l’anomalo rapporto tra uomo, storia e natura. Lasciando la costa tirrena e spostandosi in riviera adriatica, il comune di San Benedetto del Tronto ha dato vita da qualche anno a un museo all’aria aperta con opere di prestigiosi artisti contemporanei, disposte come in un salotto lungo tutta l’isola pedonale: le fontane di Paolo Consorti e Ugo Nespolo, le sculture di Salvo, Mark Kostabi ed Enrico Baj.

Sulla passeggiata del molo, invece, si svolge la rassegna annuale Scultura viva, per la realizzazione di sculture con i polimorfi massi del porto. Infine, per gli amanti del turismo montano, si segnala nella Val di Sella, in prossimità del borgo di Valsugana (Trento) un capolavoro di arte ambientale: la Cattedrale vegetale di Giuliano Mauri. Un’architettura unica nel suo genere, edificata con l’impiego dei soli materiali del bosco.

Poco lontano al Museion di Bolzano, tre sono i progetti dell’estate, a conferma di una consolidata vocazione nel dar vita a innovativi laboratori per l’arte contemporanea: la mostra di Andro Wekua “Workshop report. Inverted funicular bridge”, il ponte percorribile realizzato con corde e resine dall’artista inglese Simon Starling e “Notizen aus Gärten” dell’altoatesina Carmen Müller. Una proposta alquanto fuori dalle righe è lanciata a coloro che soggiornano alle terme di Merano. Matthias Schönweger inaugura, in collaborazione con Merano arte, il primo museo al mondo dedicato al cuore. “BunCor” rappresenta una sorta di “wunderkammer” dove l’artista meranese ha immolato il proprio cuore in una strana missione. L’inusuale sede è un bunker della seconda guerra mondiale. I visitatori sono invitati a una sorta di visita guidata, caratterizzata dal privilegio di entrare accompagnati dall’artista: ideatore, curatore, direttore, guardiano.

Quanto ai cultori dell’estate romana, per coloro che preferiscono godersi la capitale deserta, se fossero desiderosi di una passeggiata appena fuori le mura, villa dei Quintili è la meta perfetta. Il sogno del bianco e le pietre del passato è il titolo della mostra di Itto Kuetani nei luoghi dell’antica Roma. L’artista giapponese si mostra motivato a un dialogo con lo spazio erede della storia. Lo stesso afferma: «In Giappone lavoravo sulla concretezza dell’opera. In Italia ho imparato a contestualizzare la scultura in stretto riferimento allo spazio nel quale è collocata».

Giunti a fine agosto, sono in molti col rimpianto di aver saltato qualcosa di imperdibile nella moltitudine frenetica di eventi legati alla Biennale, ma un pretesto per tornare a Venezia c’è sempre, ed effettivamente tra i cosìddetti eventi collaterali sarebbe un peccato perdersi la mostra sui Classici del contemporaneo a villa Pisani, dove in un acceso duello diacronico, dieci tra i più grandi maestri del contemporaneo sfidano le bellezze classiche presenti nella villa. Inoltre, tra le novità estive del Canale della Giudecca, la nuova fondazione Emilio Vedova ha reso alla città un capolavoro simbiotico di meccanica, architettura e arte. A lido, Open XII, Esposizione internazionale di sculture e installazioni, può considerarsi davvero l’ultimo tra gli appuntamenti artistici dell’estate.