Sofà (2009-2011) Anno 4 Numero 12 settembre-novembre 2010
Tra fantasmi e ironia al via l'atteso festival internazionale del film di Roma
Una risata ci seppellirà?
È questa la domanda con cui i cinefili dovrebbero fare i conti in attesa della nuova edizione del festival internazionale del film di Roma. La congiuntura di questo 2010 sembra, infatti, curiosamente sbilanciata tra due opposti apparentemente inconciliabili: la morte e la risata. Ma andiamo con ordine: la manifestazione promette la consueta parata glamour, quest’anno affidata ad artiste come Keira Knightley (risposta romana alla Natalie Portman a Venezia con “Black swan”?) e Nicole Kidman. La prima interpreta il film di apertura, “Last night”, esordio della regista iraniana Massy Tadjedin incentrato sulla coppia e la fedeltà. La Kidman compare nell’inedita veste di produttrice per “Rabbit hole” di John Cameron Mitchell, di cui è anche interprete insieme ad Aaron Eckhart. Anche qui, una coppia alla prova: non si tratta di tradimenti, ma della morte di un figlio.
Già, la morte. Sembra aleggiare come una presenza sulle architetture di Renzo Piano, pronte ad ospitare la folla festivaliera. Questa edizione raccoglie infatti un sinistro numero di omaggi funebri: a Suso Cecchi d’Amico va il Marc’Aurelio d’oro alla carriera, che sarà consegnato da Mario Monicelli ai figli della sceneggiatrice che ha firmato capolavori come Ladri di biciclette. Competizione e delitto sono al centro di “Crime d’amour”, l'ultimo film di Alain Corneau (Le deuxième souffle), di cui il festival ha comunicato l’inserimento in selezione ufficiale subito dopo la scomparsa del regista.
E ancora, la sezione Occhio sul mondo, Focus è dedicata all’estremo Oriente. Con un certo eloquente ritardo rispetto alle tendenze della cinematografia mondiale (già riorientata a Sud, al mondo latino e latinoamericano, come emerge anche dall’ultimo festival di Venezia), spazio allora all’immenso Akira Kurosawa e alla versione restaurata di “Rashomon”, proiettata per il centenario della sua nascita. E un ulteriore omaggio: a Satoshi Kon, maestro dell’animazione giapponese, anche lui recentemente scomparso. Poi c’è Ugo Tognazzi. Un (altro) fantasma. La sua indimenticabile, contorta comicità. L’artista sarà ricordato con il documentario Ritratto di mio padre (realizzato dalla figlia Maria Sole), cui si affiancano delle pillole (sic) delle sue interpretazioni, proiettate prima di ogni film. Morte e risata.
Intanto, Venezia si è chiusa con le dichiarazioni di Marco Müller, che ha denunciato come e perché critici, media, produttori e distributori “di regime” cerchino di mantenere le loro posizioni contro l’onda anomala del web, dalle riviste alla condivisione di contenuti. Che, secondo altra critica e altro pubblico (forse non gli stessi del festival) e secondo lo stesso Müller, sta per spazzare via, leggi censura permettendo e senza bisogno di battaglie, ogni traccia di Ancien regime. Magari con una grassa risata, proprio come in un film di Tognazzi.
La manifestazione
Sergio Castellitto presidente della giuria nella quinta edizione
A presiedere la giuria del festival, dopo il no di Tornatore, è stato chiamato Sergio Castellitto, mentre gli altri giurati sono la giornalista Natalia Aspesi, il regista Ulu Grosbard, lo scrittore Patrick Mc Grath, il regista Edgar Reitz e Olga Sviblova, direttrice del museo delle Arti multimediali di Mosca. Nella selezione ufficiale competono per il Marc’Aurelio d’oro (attribuito al miglior film e ai migliori interpreti maschile e femminile) 16 pellicole. Nessuna novità sostanziale nelle sezioni collaterali: L’altro cinema-extra raccoglie film indipendenti e documentari, mentre Alice nelle città presenta 14 pellicole giudicate da una giuria di giovani. Occhio sul mondo Focus si concentra sul cinema e la cultura giapponese.
Dal 28 ottobre al 5 novembre, Auditorium parco della musica, viale Pietro de Coubertin 30, Roma. Info: 0640401900; www.romacinemafest.it.