In mostra 12 opere su carta, legate a progetti ed installazioni degli anni '90, tra le quali spicca la porta per l'Orto Monastico di Santa Croce in Gerusalemme a Roma dove e' sito un imponente ''sipario'' dell'artista in ferro e vetro. Le opere sono la traduzione del linguaggio di Kounellis che si fa strada aprendo la via a nuove sfide poetiche, a scambi di campo tra vissuto, pensato, immaginato e reale.
La tradizione non è una limitazione, ma l’inizio dell’espansione. Con questa sua frase Jannis Kounellis ha espresso il suo modo di porsi nei confronti della storia dell'arte e delle identità culturali dell'uomo, sovvertendo i luoghi comuni e le semplificazioni legate al contemporaneo e alle contrapposizioni con la classicità.
E' una filosofia che si percepisce chiaramente anche negli straordinari lavori di Kounellis esposti alla Off Gallery in questa mostra a cura di Beppe Lupo con il coordinamento e l'allestimento di Silvia Calcagno, che comprende 12 opere su carta, magnifici studi preparatori delle sue grandi installazioni: un'occasione davvero unica per sentirci partecipi di uno dei protagonisti assoluti dell'arte contemporanea che ha reso evento ogni suo momento espositivo ed espressivo. Jannis Kounellis nato nel 1936 nel Pireo, in Grecia, ma italiano d'adozione sin dai suoi vent'anni, viene da subito indirizzato verso l'espressionismo astratto avendo come maestro Toti Scialoja all'Accademia di Belle Arti di Roma. Dopo l'esordio nel 1960 con la sua prima personale nella galleria romana “La Tartaruga” e le successive esposizioni negli anni '60 Kounellis aderisce all'Arte Povera sviluppando sempre più l'uso di materiali e oggetti prelevati direttamente dal reale: l'arte in sostanza per Kounellis non rappresenta, ma “è” e l'artista non imita ma crea in un continuo legame del contemporaneo con il passato e in particolare con la mitologia classica greca, dove non fa mistero delle sue origini.
Tra i momenti più celebri e più esemplificativi di questo rapporto stretto con gli antichi, resta senza dubbio la memorabile istallazione del 1969 nella Galleria L'Attico a Roma, con 12 cavalli “dal vivo” in uno spazio espositivo, una splendida citazione naturale, all'epoca sconvolgente, di un elemento che accompagna l'uomo in tutta la storia dell'arte, a partire dai grandi bronzi greci e romani. Qui il confine tra arte e rappresentazione sparisce, trasformando lo spazio vissuto in un quadro aperto e vivente nel quale muoversi ed interagire.
Le 12 opere su carta, presentate alla Off Gallery, legate a progetti ed installazioni degli anni '90, tra le quali spicca la porta per l'Orto Monastico di Santa Croce in Gerusalemme a Roma dove è sito uno splendido ed imponente “sipario” dell'artista in ferro e vetro, sono la traduzione del linguaggio di Kounellis che si fa strada aprendo la via a nuove sfide poetiche, a scambi di campo tra vissuto, pensato, immaginato e reale.
Porte e muri perdono la propria fisicità mentre all'opposto il pensiero diventa segno, tratto, materia solida, piena o trasparente: carbone, mattoni, pietre impilate, ferro, vetro, sempre con un senso della monumentalità di chiara derivazione classica. Carlos Ferrando e Silvia Calcagno nel loro lavoro artistico sono pienamente in sintonia con questa linea di pensiero che di volta in volta si materializza, oltre che nei loro splendidi lavori artistici in esposizioni sentite ed importanti come questa dedicata a Kounellis dove gli spazi della Off Gallery si trasformano nel luogo dei pensieri e dell'anima, in uno spazio per la riflessione sulla poetica della vita. E' l'inizio dell'espansione, come diceva Kounellis, è anche la vicenda dell'uomo con tutta la sua forza allo stesso tempo apparente e dirompente e tutta la sua nobile fragilità.
Roberto Giannotti
Inaugurazione 17 luglio ore 18
Off Gallery
via Repetto 6, Albissola Marina
Orario: mart-sab 16-19, dom 10-12 e 16-19
Ingresso libero