Opera chiama opera. La personale dell'artista presenta una realta' fatta di piccole cose, di immagini di oggetti dimenticati che si riflettono, come memoria, nell'inconscio.
L’artista Daniela Domenichini non è una testimone del divenire dell’arte, ma è una delicata ed energica interprete delle duttilità linguistico-comunicative dei linguaggi dell’arte e questa consapevolezza la stimola a non essere nella sua produzione lo stampo di se stessa, bensì poter esprimere in modo divergente ciò che può evidenziare il proprio “modello estetico” del vivere la realtà e le sue suggestioni.
Una realtà fatta molto spesso di piccole cose, di oggetti non solo della quotidianità pratica ma affettiva, di ciò che appare abbandonato e privo di consistenza vitale. Su questo mondo non visto si sviluppa un nuovo percorso creativo che offre all’artista Daniela Domenichini la preziosa opportunità di realizzare nelle sue opere un “vedere psicologico” le immagini degli oggetti dimenticati che si riflettono, come memoria, nel nostro inconscio. (Franchino Falsetti)
Daniela Domenichini nasce a Bologna. Fin da bambina frequenta lo studio di Giovanni Romagnoli – pittore bolognese tra i grandi italiani del Novecento – dove inizia a dipingere incoraggiata dal giudizio favorevole del maestro. Dopo un lungo periodo di abbandono, nel ‘94 il mondo emozionale riprende il sopravvento e riinizia l’attività artistica, che prosegue con successo anche oggi. Daniela Domenichini è laureata presso l’Accademia delle Belle Arti di Bologna.
Immagine: Daniela Domenichini, acqua
Inaugurazione: sabato 16 ottobre 2010, alle 18.30
Galleria d'Arte 18
Via San Felice, 18 - Bologna
Orari: lunedi 15-19, martedi-venerdi 10-19, sabato 15-19
Ingresso gratuito