Underlines. Un gigantesco formicaio sotterraneo riportato alla luce dopo un lungo lavoro di scavo e' la suggestione iniziale di un'inedita scultura-installazione concepita da Marisaldi per la galleria Nicoletta Rusconi. Un'opera in cui l'artista porta a nuovi esiti la pratica della scultura come intervento di 'sottrazione', di estrazione di una seconda immagine che rappresenti la forma del vuoto. A cura di Marinella Paderni.
a cura di Marinella Paderni
Siamo sempre nell’ambito di una retrospettiva dell’oggetto perduto, anche se a livello del significato, del linguaggio. L’utilizzo del linguaggio implica una nostalgia, un oggetto perduto, ma è anche, effettivamente, un’anticipazione, perché siamo già in un’altra realtà... Dobbiamo trovarci sempre in questi ordini di realtà: di fronte a ciò che è perduto e nell’anticipazione di ciò che ci attende, incontriamo la fatalità che ci appartiene. (Jean Baudrillard)
Underlines è la sottolineatura di ciò che tende alla dissipazione, all’entropia, all’oblio. Immagini, impressioni, ricordi, realtà strappate al caos del mondo, alla perdita di memoria, che riverberano nell’immaginazione dell’artista e fatte depositare nell’opera d’arte. Underlines è una litote - un lavoro sul linguaggio, sulla creazione artistica di “oggetti singolari” che riflettono sul senso delle cose, sulla loro identità fuggevole e mutevole, insinuando uno scarto o un dubbio nello spettatore, sottolineando le dissociazioni tra natura e cultura, oppure le affinità tra la fisica del mondo e l’etica dell’arte.
Come davanti ad altre forme d’intelligenza, altre specie di animali che non siano l’uomo, capaci di costruire architetture segrete, sotterranee, di una bellezza terribile, spesso negata o vituperata. Un gigantesco formicaio sotterraneo riportato alla luce dopo un lungo lavoro di scavo è la suggestione iniziale di un’inedita scultura-installazione concepita da Eva Marisaldi per la galleria Nicoletta Rusconi. Un’opera in cui l’artista porta a nuovi esiti la pratica della scultura adottata, su modello del formicaio, quale intervento di “sottrazione”, di estrazione di una seconda immagine che rappresenti la forma del vuoto.
Un vuoto che è generatore di relazioni, di connessioni mentali più o meno visibili, territorio del possibile in cui “... incontriamo la fatalità che ci appartiene.”
Sotterrare, cavare fuori, dissotterrare... azioni che nel lavoro di Eva Marisaldi assumono una valenza simbolica, che rimandano all’Umanesimo dell’arte e a una cultura scientifica che vede un futuro nell’ecologia del pensiero.
L’immagine del vuoto è poi sviluppata in un’altra forma - il tunnel - soggetto di un nuovo video che completa la personale dell’artista. Il tunnel è un viaggio in un’altra realtà fatta di memorie, suggestioni, oggetti di affezione, parole, disegni: un’opera nell’opera, uno spazio mentale, un labirinto di immagini, una retrospettiva di impressioni e oggetti non ancora perduti.
Il video è realizzato in collaborazione con Enrico Serotti.
Eva Marisaldi è nata nel 1966 a Bologna, dove vive e lavora. Tra le più importanti mostre personali si segnala: Ex3, Firenze, 2010; Mamco, Ginevra 2003; GAM, Torino, 2002; GAM, Bologna, 1999; Musée de la Ville de Paris, 1993; tra le collettive: Palazzo Reale, Milano, 2010; MART, Trento, 2010; Galleria Civica, Trento, 2009; FRAC, Marsiglia, 2008; MUSEION, Bolzano, 2008; Museo Nacional Reina Sofia, Madrid, 2002; Fondazione Querini Stampalia, Venezia, 2000; Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Guarene, 1997; Castello di Rivoli, 1997 e 1994; ha inoltre partecipato alle biennali di Gwangju, 2004; Sevilla, 2003; Lione, 2002; Venezia, 2001 e 1993; Istanbul, 1999 e a Manifesta, Rotterdam, 1996.
A cura di Marinella Paderni, la mostra è accompagnata da una conversazione tra l’artista e la curatrice e proseguirà fino all’8 febbraio 2011.
Ufficio Stampa Sara Zolla
tel. 02 784100 fax 02 77809369 press@nicolettarusconi.com
Inaugurazione martedì 16 novembre 2010, dalle 18.30
Galleria NICOLETTA RUSCONI
Corso Venezia, ingresso portone antecedente n°22, 20121 Milano
Orari per il pubblico: da martedì a sabato, dalle 11.00 alle 19.00
Chiuso domenica e lunedì.
ingresso libero