Arcangelo
Giacinto Cerone
Sandro Chia
Jannis Kounellis
Luigi Mainolfi
Giuseppe Maraniello
Nunzio
Mimmo Paladino
Sergio Ragalzi
Antonio Trotta
Wainer Vaccari
Gilberto Zorio
Luca Beatrice
Una mostra ideata e curata da Luca Beatrice dedicata alla scultura italiana degli ultimi decenni. Opere di Arcangelo, Giacinto Cerone, Sandro Chia, Jannis Kounellis, Luigi Mainolfi, Giuseppe Maraniello, Nunzio, Mimmo Paladino, Sergio Ragalzi, Antonio Trotta, Wainer Vaccari, Gilberto Zorio.
Forma e sostanza
a cura di Luca Beatrice
Arcangelo, Giacinto Cerone, Sandro Chia, Jannis Kounellis, Luigi Mainolfi, Giuseppe Maraniello, Nunzio, Mimmo Paladino, Sergio Ragalzi, Antonio Trotta, Wainer Vaccari, Gilberto Zorio
Flora Bigai presenta, dopo la personale di Giuseppe Maraniello che ha inaugurato la nuova sede in Venezia, Forma e sostanza una mostra ideata e curata da Luca Beatrice dedicata alla scultura italiana degli ultimi decenni, esaminata nelle diverse forme e nei differenti approcci stilistici.
A partire dalla fine degli anni ?60, in coincidenza con il grande rinnovamento dell?arte e della cultura e i forti cambiamenti in corso nella societ? e nella politica, le
forme pi? tradizionali dell?arte come la pittura e la scultura risultano proiettate in un differente sistema di valori estetici. In particolare la scultura, storicamente
imprescindibile dalla sintassi (il rapporto tra il materiale e la forma, la manipolazione e la costruzione), si presenta da qui in poi come un territorio spurio e
contaminato, assumendo di volta in volta i caratteri dell?installazione, dell?intervento nello spazio interno ed esterno, dell?oggetto d?uso quotidiano. In particolare
furono i protagonisti dell?Arte Povera a riempire di senso etico ed esistenziale opere realizzate il pi? deliberatamente con materiali anomali, dunque non appartenenti
alla tradizione scultorea vera e propria: le pelli e le pergamene di Gilberto Zorio, gli inserimenti di cose e oggetti appartenenti alla realt? e al vissuto ma enfatizzati da
un gusto sinceramente poetico in Jannis Kounellis.
Ma ? soprattutto con gli anni ?80, in occasione del cosiddetto ?ritorno? a materiali e forme pi? tradizionali, stimolati dal grande successo della pittura italiana ed
europea, che si torna a parlare di scultura come ?lingua viva?, contraddicendo il noto assioma di Arturo Martini. Negli anni ?80 diverse mostre si sono interrogate sul
ruolo attivo della scultura nella post-modernit?, a cominciare dalla celeberrima Que-est-ce-que la sculture contemporaine? al Centre Pompidou di Parigi,
Standing Sculpture al Castello di Rivoli dedicate entrambe alla scena internazionale, mentre La sovrana inattualit? al Pac di Milano tentava provocatoriamente di
ridefinire l?ambito italiano sotto questa luce di distanza e di indifferenza ai fenomeni di moda. Proprio in questo contesto ? emerso il lavoro di Antonio Trotta, artista
colto e letterato, stimolato dai materiali nobili e dalla funzione auratica della scultura.
In questo decennio emergono le figure pi? interessanti, proprio a cavallo tra l?esperienza formale e l?incrocio con altri linguaggi. Sono soprattutto pittori che si
dedicano alla scultura, trasferendo nella tridimensione lo specifico del loro fare, gli artisti della Transavanguardia come Mimmo Paladino e Sandro Chia, impegnati
inoltre in un recupero del primitivismo e del gusto novecentesco riletto attraverso la chiave della nuova modernit?. Altri invece si definiscono come scultori a tutto
tondo, privilegiando stili e materiali propri di tale linguaggio: Nunzio nei legni combusti e nelle superfici in acciaio tende a una progressiva semplificazione minimalista,
mentre Luigi Mainolfi, in particolare nelle terrecotte e nei bronzi, mette a punto uno stile che recupera la narrativit? e il piacere dell?approccio sensoriale.
Sempre tra pittura e scultura, utilizzando la storia come infinito serbatoio cui attingere, si muovono altri artisti presenti nella mostra: Giuseppe Maraniello che si
dedica a una ridefinizione del concetto simbolico dei moduli figurativi, Arcangelo che, recuperando la sensibilit? di Medardo Rosso, riattualizza materiali molto fragili
e inconsueti come la cera, con uno sguardo anche alla tradizione del mondo germanico. Pittore di matrice persino iperrealista, Wainer Vaccari tenta un inedito
percorso di approfondimento della gestualit? coloristica nei recenti bronzi che appaiono sospesi tra l?abilit? sui materiali e l?inquietudine dell?universo cyberpunk e
fantascientifico. Cos? Sergio Ragalzi, protagonista di una ricerca rigorosa che descrive un paesaggio cupo, nero e senza ottimismi, si dedica da oltre venti anni a un
lavoro che recupera un forte afflato esistenziale e polemico, contro la faciloneria tecnologica e l?ottimismo nei confronti del futuro.
Chiude la rassegna il prezioso, quanto atipico, linguaggio di Giacinto Cerone, uno degli scultori pi? talentuosi apparso in Italia negli ultimi anni, che sfalda e
ricompone materiali svariati, dalla ceramica al marmo, con una gestualit? che non si abbandona mai all?improvvisazione ma si raffredda in un rigido controllo
intellettuale.
Per ulteriori informazioni e materiali si prega di contattare la galleria.
Nell'immagine: 'Confluenza', Mimmo Paladino.
Inaugurazione sabato 5 ottobre 2002, ore 18.30
Orario 10 ? 13 ; 15.30 ? 19.30
chiuso domenica, festivi e luned? mattina
Flora Bigai Arte Moderna e Contemporanea
Venezia. San Marco 1652 (Piscina di Frezzeria)
Tel. 041- 5212208 ? 2413799 fax 041- 2960098