Golem. L'installazione composta di noci che interagiscono direttamente sull'architettura della galleria, prende il nome dal termine ebraico con il significato di "cosa avvolta in se stessa" o "embrione".
“I Tuoi occhi videro il mio golem
e nel Tuo libro erano scritti tutti i giorni
a me destinati prima che ne esistesse uno”
Salmo 139:16
SpazioA è lieta di presentare golem, seconda personale dell’artista Francesco Carone nella galleria di via Amati, a due anni esatti di distanza dalla precedente.
La leggenda del Golem ha avuto nel corso dei secoli molteplici versioni, tra queste la più famosa, la stessa che ispirò Gustav Meyrink per il suo romanzo “Der Golem” (1915), è quella che narra della creazione alla fine del Cinquecento per mano del rabbino Loew di un simulacro umano d’argilla, un essere grottesco privo di libero arbitrio.
Il termine ebraico golem tuttavia si trova espresso per la prima volta nella Genesi con il significato di “cosa avvolta in se stessa” o “embrione”.
E’ con riferimento a quest’ultima accezione semantica che l’artista interpreta il valore simbolico della noce, che in quanto seme è emblema di vita, di principio e cioè di quell’aleph ebraico così strettamente legato alla leggenda del golem.
Francesco Carone, sempre più interessato al rapporto dei suoi lavori con lo spazio, ha scelto di intervenire direttamente sull’architettura della galleria con un’operazione che, mettendone in evidenza e facendone emergere le linee e la struttura, in realtà la trasfigura.
Con la sua installazione composta di noci - simbolo di chiaroveggenza in molte culture - l’artista segue la struttura della galleria per trasformarla in opera d’arte: ridisegnare ed evidenziare il volume di una galleria md’arte che per sua natura vuole essere visivamente il meno invadente possibile, fino quasi a “scomparire”, cos’altro è se non un atto di chiaroveggenza?
Francesco Carone, artista tra i più interessanti nel panorama della giovane arte italiana, nasce a Siena nel m1975, città dove vive e lavora. Si è formato all’Istituto d’Arte della cittadina toscana e all’Accademia delle Belle Arti di Firenze. Le sue opere sono entrate a far parte di collezioni private e pubbliche, tra le quali la Col- mlezione Farnesina del Ministero degli Esteri. Tra la esposizioni recenti segnaliamo la mostra personale Horror Vacui all’EX3, Centro per l’arte contemporanea di Firenze a cura di Lorenzo Giusti e Arabella Natalini.
Inaugurazione: sabato 11 dicembre 2010
Galleria Spazio A
via Amati, 13 - Pistoia
dal martedì al sabato 15.30 – 19.30
e su appuntamento