In remembrance. Il progetto della mostra si compone di un video tratto da un film in 16mm proiettato nella seconda stanza della galleria, e di quattro disegni e due dittici fotografici tratti dal video esposti nella prima stanza. L'ispirazione per il film 'In remembrance' deriva da un passo estrapolato dal diario di Anais Nin scritto da Henry Miller.
La Galleria Fonti presenta “In remembrance”, prima mostra personale in Italia di Delia Gonzalez.
Nel 2005 presso la Galleria Fonti e nel 2007 ad Art Basel Statement, l’artista ha già esposto in collaborazione con Gavin Russom.
Il progetto della mostra si compone di un video tratto da un film in 16mm proiettato nella seconda stanza della galleria, e di quattro disegni e due dittici fotografici tratti dal video esposti nella prima stanza.
L’ispirazione per il film “In remembrance” deriva da un passo estrapolato dal diario di Anais Nin scritto da Henry Miller. Anais descrive un pomeriggio trascorso con Henry Miller in cui cita un lungo passaggio tratto dai suoi scritti: una rappresentazione narrata in prima persona, un processo poetico di rivelazione. Il film può app dividersi in due parti, la prima è una brillante descrizione delle ali nere di Oberon, la seconda, attraverso una più luminosa fase di seconda adolescenza, assume metaforicamente le sembianze di una nera primavera. Il titolo è tratto da una frase del brano: “In memoria della vita di un bambino che fu strangolato e soffocato dal reciproco consenso di quelli che lo circondavano”.
Ciò che maggiormente interessa Delia Gonzalez dello scritto di Henry Miller è il modo crudo con cui egli descrive le cose, sorprendendo il lettore con una penetrante scrittura.
In questo lavoro, la storia del balletto è una libera interpretazione dell’arco narrativo di quel brano. Nella prima parte (Oberon), le ballerine in uno spazio scuro si dissolvono in uno specchio e, mentre passano l’una accanto all’altra, il costume nero di una oscura l’altra. La costante interazione che le raddoppia è un riferimento alla figura di Oberon.
La seconda parte consiste in una situazione simile in cui le ballerine si muovono dentro e fuori una luce rossa, come se si muovessero all’interno e all’esterno di due mondi. Appena le ballerine si allontanano dalla luce rossa, entrano in una luce che sembra essere più vera e più autentica. L’uso del balletto, del piano e del film 16mm, è significativo: tutte sono forme d’arte analoghe. Delia Gonzalez intende enfatizzare il movimento attraverso una musica minimale e la danza, entrambe ripetitive. In particolare il colore monocromo delle ballerine e la durata del film dovrebbero distrarre l’attenzione dalle ballerine stesse, permettendo all’osservatore di concentrarsi sulle forme reali che prendono forma. La sfida è quella di prendere come riferimento un arco narrativo quasi metafisico e tradurlo nella forma delle ballerine, permettendo alla storia di essere raccontata attraverso il corpo. Anche se sembrerebbe che la logica della narrativa di Miller – di tipo metafisico – sia in conflitto con la fisicità delle ballerine, l’artista è capace di raccontare la storia senza parole e di catturare sensazioni e dinamiche non facilmente espresse attraverso il linguaggio.
I disegni di Delia Gonzalez sono come composizioni musicali; “penso e sento in forme e motive così che disegnare e fare musica è il mio modo di esprimere le sensazioni che non posso esprimere a parole: il suono visivo dell’inconscio. In qualche modo sono come cellule: Vivono, respirano e lentamente si ricompongono: forse sono come l’idea che ho della divinità. Ho sempre disegnato mappe degli eventi della mia vita e sono sempre stata ossessionata dalle cellule. Io mi sento come una cellula isolata, sola e rimossa dalle altre che sono in un sistema. Con il passare del tempo, queste cellule si sono moltiplicate e assumendo una loro propria forma. Forse i miei disegni rappresentano il mio modo di integrare me stessa nel sistema della vita, nell’ordine biologico della vita. Nei miei disegni i cerchi si riferiscono anche alla luna, rappresentando la nascita, la morte e la rinascita: il ciclo infinito della vita.
Delia Gonzalez è nata a Miami nel 1970, vive e lavora a Berlino
Mostre Personali Selezionate: 2010: Schmidt und Handthrup, Koln; 2008: Delia Gonzalez con Sue De Beer, Ghost Polaroid Graveyard, Forgotten Bar, Berlino; Black Maria, Institut im GlasPavillion, Berlino; 2007: Delia Gonzalez con Gavin Russom , Immitation of Life, Art Statement, Basel; 2006: Delia Gonzalez con Gavin Russom, For I was Like One Dead ..., Jousse Entreprise, ParisCeremonies of Consummation, Peres Projects, Los Angeles; 2005: Delia Gonzalez con Gavin Russom, I Feel Love , Galleria Fonti, Napoli; 2004: Delia Gonzalez con Gavin Russom, Evolution is Extinct, Daniel Reich, NYC; 2002: Delia Gonzalez con Gavin Russom, Dream Machine , Daniel Reich, NYC
Mostre Collettive Selezionate: 2010: While Bodies Get Mirrored, Migros Museum, Zurich; You Are Free, Tape Gallery, Berlino; 2009: Zeigen. An Audio Tour through Berlin, Temporare Kunsthalle Berlin, Berlino; Huttendong, After The Butcher, Ausstellungsraum Fur Zeitgenossische Kunst, Berlino; Zur Sache, Gruppeneröffnungsausstellung, Schmidt & Handrup, Köln; 2008: Imaginary Realities, Max Wigram ,Londra; Gravity al Museo Artium,Vitoria, Spagna; 2006: Music is a Better Noise, P.S. 1 Contemporary Art center, New York; 2005: Sculpture Center, Queens, NYThe S-Files, Museo Del Barrio, NYCNo; Ordinary Sanctity, Kunstraum Deutsche Bank, Salzburg, Austria
Immagine: Delia Gonzalez, In remembrance, 2010, DVD, 13’
Inaugurazione 16 dicembre 2010 ore 19.30
Galleria Fonti
via Chiaia, 229, Napoli
orario: dal martedì al sabato ore 11 - 14 / 16 - 20
ingresso libero