Lu.C.C.A. - Lucca Center of Contemporary Art
Lucca
via della Fratta, 36
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Jean Dubuffet e l'Italia
dal 10/2/2011 al 21/5/2011
mart-dom 10-19, lunedi chiuso

Segnalato da

Spaini & Partners




 
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10/2/2011

Jean Dubuffet e l'Italia

Lu.C.C.A. - Lucca Center of Contemporary Art, Lucca

Una mostra composta da oltre 60 opere, per buona parte inedite, che riporta Dubuffet in Italia a distanza di un decennio e che propone una lettura dei legami dell'artista con il nostro Paese. Dubuffet e' attratto dalla produzione dei popoli primitivi, dai graffiti sui muri, dalle immagini spontanee dei bambini e dei malati di mente. Si tratta di un vasto repertorio, per il quale, a partire dal 1945, conio' l'espressione "Art Brut".


comunicato stampa

Mostra e catalogo a cura di Stefano Cecchetto, Maurizio Vanni

Dal 12 febbraio al 15 maggio 2011 al Lu.C.C.A. si terrà la mostra Jean Dubuffet e l’Italia, a cura di Stefano Cecchetto e Maurizio Vanni e realizzata in collaborazione con la Fondazione Dubuffet. Una mostra composta da oltre 60 opere, per buona parte inedite, che riporta Dubuffet in Italia a distanza di un decennio e che propone una lettura proprio dei legami dell’artista con il nostro paese.

Irriverente, anticonvenzionale, irritante, geniale, debordante e assolutamente libero da ogni schema possibile: queste le caratteristiche di un artista che ha sovvertito le sorti dell’arte del Novecento. Per Dubuffet l’arte culturale dei musei e delle gallerie non esisteva: il vero artista avrebbe dovuto rompere con ogni cosa conosciuta, distruggere la superficialità dell’ordinario, togliere la maschera dell’uomo sociale e civilizzato per far esprimere l’individuo selvaggio e puro che ognuno ha dentro di sé.

L'esposizione vuole rintracciare un percorso intorno alla presenza, alla fortuna critica e al collezionismo di Jean Dubuffet in Italia. Escluso il forte rapporto con gli Stati Uniti ed alcune occasioni in Europa, è proprio nel nostro paese che, dal 1958, l’artista trova un coinvolgimento che va ben al di là dei soli interessi commerciali. Dalle prime mostre a Milano presso il “Naviglio” di Carlo Cardazzo, e successivamente di Renato Cardazzo, ai primi ariticoli di Renato Barilli, Lorenza Trucchi, Giuseppe Raimondi, fino alle importanti monografie che questi gli dedicano, alla presentazione del ciclo dell’Hourloupe e della serie dei Phénomènes (Palazzo Grassi, 1964) e dello spettacolo Coucou Bazar (Torino, 1978).

La mostra intende dunque verificare se la forte alleanza con Carlo Cardazzo (editore anche della fondamentale raccolta di dischi dedicati alle Experiences Musicales), con Paolo Marinotti, direttore del Centro Internazionale delle Arti e del Costume di Palazzo Grassi a Venezia, e come si è detto con Lorenza Trucchi e Renato Barilli, possano, e in quale modo, costituire una base critica per l’attenzione che l’Italia rivolge verso l’opera di Jean Dubuffet e le sue numerose metamorfosi artistiche.
Divisa in sezioni, la mostra ripercorre per ‘emblemi’, tutto il percorso artistico in Italia di Dubuffet, dalla prima mostra del 1958 al Naviglio di Milano fino alle sue presenze alle mostre di Palazzo Grassi nei primi anni sessanta; dallo spettacolo di Coucou Bazar, promosso dalla Fiat a Torino nel 1978, fino alla mostra del 1981 dedicata ai Teatri della Memoria, per arrivare poi all’ultimo omaggio del Padiglione Francese alla Biennale di Venezia nel 1984 con la presentazione dei Mires.

L’esposizione è patrocinata da: Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Ministero degli Affari Esteri, Camera dei Deputati, Senato della Repubblica, Fidam, Regione Toscana, Provincia di Lucca, Comune di Lucca, Apt Lucca, Assindustria Lucca, Camera di Commercio Lucca, Confesercenti Lucca.

Biografia artista
Jean Dubuffet nasce a Le Havre nel 1901. Frequenta le scuole e il liceo locale, e durante gli ultimi due anni frequenta contemporaneamente i corsi serali dell’Ecole des Beaux Arts; nel 1918 si trasferisce a Parigi per studiare all'Académie Julian, dove però rimane solo sei mesi, e diventare pittore. È una decisione sofferta e più volte ritrattata, che diventerà definitiva solo a partire dal 1942, dopo un periodo trascorso a Buenos Aires e dopo alcuni anni di lavoro nella sua azienda di grossista di vini, fondata in Francia nel 1930.

Dubuffet è attratto dalla produzione dei popoli primitivi, dai graffiti tracciati sui muri, dalle immagini spontanee e naturali dei bambini e dei malati di mente. Si tratta di un vasto repertorio, per il quale, a partire dal 1945, conia l'espressione “Art Brut” che in seguito analizzerà meglio nei suoi scritti e nei “Cahiers de l'Art Brut”.
Nel 1944 tiene la prima personale alla galleria René Drouin di Parigi. Nello stesso periodo compie tre viaggi in Algeria, da cui ricava numerose idee e spunti pittorici. Si dedica, quindi, alle Hautes Pâtes (1945-1946) e ai Portraits (1946-1949), che, per la pregnanza materica, possono ben rientrare negli ambiti dell'informale.
Nel 1946 Jean Dubuffet pubblica il Prospectus aux amateurs de tout genre, dove chiarisce il suo pensiero. Nel 1947 allestisce il “Foyer de l'Art Brut”, mostra con opere di alienati mentali nella Galerie René Drouin di Parigi. L'anno successivo fonda la “Compagnie de l'Art Brut” con André Breton, Jean Paulhan e Michel Tapié. Espone per la prima volta in America, nella galleria newyorkese di Pierre Matisse.

Tra il 1949 e il 1960 si dedica a vari cicli di opere: “Paysages Grotesque” (1949-50), “Corps de Dames e Sols et Terrains” (1950-52), “Assemblages e Texturologies” (1953-1959). “I Phenomènes” (1958- 1962) e le “Matériologies” (1959-1960) si aprono all'impiego di materiali diversissimi: collage di opere precedenti, giornali, elementi vegetali e animali, tra cui persino ali di farfalla. Nel 1960 si dedica anche a un lavoro musicale sperimentale insieme a Asger Jorn.
Negli stessi anni tiene numerose retrospettive in Europa e in America: Städtisches Museum di Leverkusen nel 1957, Kunsthaus di Zurigo, Stedelijk van Abbemuseum di Eindhoven e Stedelijk Museum di Amsterdam nel 1960, Musée des Arts Décoratifs di Parigi nel 1961, Museum of Modern Art di New York nel 1962. Nel 1966 è la volta della Tate Gallery di Londra e del Guggenheim di New York. Una grande esposizione retrospettiva della sua opera sarà poi organizzata sempre al Guggenheim di New York e al Grand Palais di Parigi nel 1973.

Nel giugno del 1984 il Padiglione francese alla Biennale di Venezia gli dedica un grande omaggio con l’esposizione dei Mires, la serie completa dei suoi ultimi lavori.
Jean Dubuffet muore a Parigi il 12 maggio 1985.

Mostra e catalogo a cura di Stefano Cecchetto, Maurizio Vanni
In collaborazione con: Fondatio Dubuffet, Parigi
Comitato scientifico:
Ezio Gribaudo
Pietro Nocita
Dario Pinton
Roberta Serpolli

Organizzazione: Lu.C.C.A.
Fondation Dubuffet, Parigi

Catalogo: Silvana Editoriale, Milano

Ufficio Stampa
Spaini & Partners T. 050 36042/310920
Guido Spaini guido.spaini@spaini.it
Matilde Meucci 329 6321362 matilde.meucci@spaini.it

Addetta Stampa Lu.C.C.A.
Michela Cicchinè 0583.492180 / 339.2006519 m.cicchine@luccamuseum.com

Antemprima stampa Venerdì 11 febbraio 2011 ore 12
Palazzo Boccella, Via della Fratta, 36 – Lucca
Interverranno
Angelo Parpinelli, Presidente del Lu.C.C.A.
Sophie Webel, Direttrice della Fondation Dubuffet
Maurizio Vanni, Direttore del Lu.C.C.A. e co-curatore della mostra
Stefano Cecchetto, curatore della mostra
Lorenza Trucchi e Ezio Gribaudo, membri del Comitato Scientifico della mostra

Lu.C.C.A. – Lucca Center of Contemporary Art
Via della Fratta, 36 – 55100 Lucca
Orario mostra: dal martedì alla domenica 10-19, lunedì chiuso
Biglietti: intero 7 euro; ridotto 5 euro

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