Alessandro De March
Legnano (MI)
Via Ticino 12
0331 543340 FAX 0331 740245

Five (un)ambigous statement ...
dal 4/12/2002 al 14/1/2003
0331 543340 FAX 0331 740245

Segnalato da

Galleria Alessandro De March




 
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4/12/2002

Five (un)ambigous statement ...

Alessandro De March, Legnano (MI)

...upon distance and beauty. Un'esposizione sperimentale dedicata a cinque paradossali progetti di viaggio: l'intento e' quello di definire in sintesi interessi e strategie emergenti di giovani artisti tematicamente vicini alla svolta etnografica oggi caratterizzante l'arte contemporanea e variamente interessati ai temi della geografia ecologica e sociale.


comunicato stampa

...upon distance and beauty.

Luca Bertolo, Michele Dantini, Robert Pettena, Silvano Rutigliano, Bernardo Giorgi
(da un'idea di Michele Dantini)

Five (un)ambigous statement upon distance and beauty. è un'esposizione sperimentale dedicata a cinque paradossali progetti di viaggio: l'intento è quello di definire in sintesi interessi e strategie emergenti di giovani artisti tematicamente vicini alla svolta etnografica oggi caratterizzante l'arte contemporanea e variamente interessati ai temi della geografia ecologica e sociale.

I progetti presentati in mostra attraversano ecletticamente differenti linguaggi (fotografia, video, pittura, performance, installazione) intrecciando tra di loro pratiche figurative e corporee (hiking, trekking, canoeing), strategie site specific, scienze umane e naturali.

Luca Bertolo presenta una serie di "marine" di formato ovale, quasi paesaggi intravisti dalla cabina di una nave nel corso di un attraversamento di oceani. L'installazione reinterpreta inventivamente i viaggi giovanili di Alexander von Humboldt, botanico, geografo ed esploratore tedesco, in Venezuela, Cile, Bolivia e Perù, riflette su alcune tensioni interne alla pittura, dibattuta tra consuetudini di intimità e desiderio di avventura. Spesso chiamato a fingere paesaggi alle pareti delle abitazioni o a ravvivare gli spazi indoor di gallerie e musei creando l'illusione di un esotico "altrove", nel prestarsi a divenire oblò il quadro tradisce la propria consueta collocazione per indicare decisamente in direzioni outdoor. Nell'alludere agli oblò di una nave attraverso tema e formato, le "marine", oscillanti sulla soglia tra astrazione e figurazione, sperimentano le attitudini fantastiche della pittura e la sua disponilità al racconto.

Nel delineare mete di viaggio, testi e portfolio fotografici Michele Dantini si muove liberamente tra fine arts e reportage socio-ecologico. Nell'occasione coglie l'invito dell'antropologo Marc Augé a "viaggiare nelle vicinanze": presenta un progetto in cui le vertigini percettive e culturali usualmente associate a viaggi in terre lontane sono connesse all'esplorazione di un paesaggio familiare. Trae spunto dalle ricerche di Alexander von Humboldt sulla geografia del mondo vegetale: esplorazione botanica, socioantropologia e viaggio, nel geografo e naturalista tedesco, si intrecciano secondo dimensioni quasi rituali. Fotografie botaniche di grandi dimensioni giocano sul cambiamento di scala e sulla sorpresa destata dall'aver prestato per la prima volta attenzione a fiori comuni - gli stessi che troviamo lungo i viadotti, sulle terrazze dei centri commerciali o ai margini delle strade. Un collegamento via internet invita poi i visitatori a farsi parte attiva nella conservazione del giardino botanico di Johannesburg.

Bernardo Giorgi lavora usualmente sui territori di frontiera realizzando campagne fotografiche, video, interviste, site specific. Nel 1999 ha viaggiato lungo la linea di confine polacco-tedesca, da Zittau fino al mare del Nord. Nel 2000 ha relaizzato un progetto relativo alle frontiere linguistiche intercantonali in Svizzera. Nel 2002 l'artista ha esplorato quello che chiama "il paradigma del confine" discendendo l'Elba tra Dresda e Praga e la Moldava. La geografia dei luoghi è stata documentata con schizzi, foto e interviste, materiale che veniva giornalmente trasferito sul sito multilinguistico www.borders.de. Le impressioni raccolte e le esperienze vissute durante il viaggio sono fissate in 200 fotografie, che formano il "log-buch", il diario di bordo. Le foto tuttavia non sono altro che un supporto ed uno spunto per scoprire dettagli ed elementi "dietro" l'immagine, attraverso la sovrapposizione di lucidi su cui l'artista interviene con varie tecniche.

Artist in residence nell'estate 2002 alla California State University Fullerton, Robert Pettena espone video e fotografie di una coreografia/performance da lui realizzata nel Palm Desert. Circa quaranta performers muovono le braccia con movimento rotatorio regolare a imitazione del movimento rotatorio delle gigantesche pale eoliche poste alle loro spalle. Nel paesaggio arido e desolato del deserto corpi e mulini high-tech corrispondono l'uno all'altro creando affascinanti ambiguità nel rapporto tra "umano" e "meccanico". La rotazione di braccia e pale segue al tempo stesso il movimento locale dei venti e riflette, in frequenza e direzione, la circolazione delle correnti aeree cui è affidato il trasporto del polline. I colori accesi del paesaggio e gli abiti dei performers suscitano l'impressione di una flora fantastica manifestando visivamente il principio cosmico da cui l'artista sembra trarre spunto: tutto, in natura, appare collegato.

Silvano Rutigliano predispone una tende al centro della galleria e vi si ritrae per abitarvi in isolamento nel periodo dell'esposizione. Una tecnica meditativa di tradizione buddista gli permette di spostarsi in direzione dei campi base: questi sono situati in stati percettivi già visitati nel corso di precedenti esperienze endonautiche. Proseguirà poi oltre i campi base cercando di raggiungere luoghi di cui ha sentito parlare da viaggiatori interiori che vi si sono recati. La performance insiste sulla complessità dei rapporti mente/corpo e sulle modalità per più versi sconosciute attraverso cui riusciamo a sostenere e dirigere l'attenzione per periodi di tempo prolungati, anche in assenza di consistenti stimoli esteriori. Il sistema dell'arte non interessa all'artista così come è proposto e interpretato correntemente: la sua ricerca è più vicina alle ragioni delle scienze naturali e dell'uomo, in cui non si cerca ciò che è originale ma ciò che è possibile.

Inaugurazione 5 dicembre ore 18.00

Galleria Alessandro De March
Via Ticino,12 20025 Legnano (MI)

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