L'esperienza di Paola Pezzi, puramente astratta, e' modernistica: l'artista si serve della nostra produzione industriale per irrompere nel mondo dell'arte, nella nostra cultura. Il positivismo estetico dell'artista si modella attraverso una ricerca plastica trasparente, l'oggetto di consumo quotidiano che usiamo e poi gettiamo, si disambienta e, perdendo la sua funzione banale diventando magia, opera d'arte.
"SPIRAL WALTZ"
La Galleria Arteba inaugura venerdì 29 novembre 2002 dalle 17 alle 20, in Piazza
della Riforma 9, sopra il caffè Federale, una mostra dedicata ad una giovane
scultrice italiana, PAOLA PEZZI.
PaolaPezzi nasce a Brescia nel 1963. Allieva all'Accademia di Brera di Milano,
segue i corsi di Luciano Fabro e Zeno Birolli assorbendo e personalizzando
direttamente la lezione dell'arte povera che la spinge velocemente a capire le
avanguardie artistiche contemporanee. Dall'inizio degli anni 90 PaolaPezzi
espone regolarmente in Italia e all'estero, citiamo ad esempio le Gallerie
Franco Toselli, Ca' di Frà , Cardi di Milano e Massimo Minimi di Brescia, e la
recente esposizione presso lo Studio Simonis di Parigi. PaolaPezzi partecipa
regolarmente alle Fiere internazionali d'Arte, e, ricordiamo i numerosi articoli
apparsi su riviste specializzate quali Juliet, Tema Celeste, Flash Art, Abitare
ed Espresso.
Quando, nel 1914 Marcel Duchamp ha inventato il ready made, lo sviluppo della
cultura artistica contemporanea era iniziato. Il termine, che significa pronto
fatto, consiste com'e' noto, nell'esporre un qualsiasi oggetto e attribuirgli il
valore di un'opera d'arte; s' apriva cosi' una nuova definizione dell'arte. La
libertà ' che l'arte ha conosciuto da Duchamp, è una libertà che ha saputo
enfatizzare il modo di operare: l'idea, l'atteggiamento dell'artista è talvolta
considerato più' importante dell'opera stessa.
L'espansione vitale delle sculture di paolapezzi ci conduce oltre che a questo
concetto, agli esperimenti formali del minimalismo americano degli anni
sessanta, in pratica da quando l'artista inizia a progettare l'opera d'arte
mentalmente come un designer. L'arte minimale penetra nel mondo con una
comunicazione essenziale: l'estetica è pulita, ogni fronzolo superfluo e
decorativo è raso al suolo.
L'esperienza di PaolaPezzi, puramente astratta, è modernistica: l'artista si
serve della nostra produzione industriale per irrompere nel mondo dell'arte,
nella nostra cultura. Il positivismo estetico dell'artista si modella attraverso
una ricerca plastica trasparente, l'oggetto di consumo quotidiano che usiamo e
poi gettiamo, si disambienta e, perdendo la sua funzione banale diventando
magia, opera d'arte. Le matite colorate o le cannucce, sono raccolte a mazzo,
fissato nello spazio, come se si congelasse il lancio del gioco mikado: è il
gesto stesso che produce la composizione ritmica, creando un ordine astratto.
Oltre che l` uso d'oggetti prefabbricati, in mostra sono allestite una serie di
sculture morbide, palpabili. Compatte e nel frattempo dinamiche, "scolpite"
attraverso una materia calda, il cotone ed il pannolencio, questi volumi
plastici, che l`artista chiama "panni", sono rigorosamente elaborati: spezzati,
ritagliati ed in seguito ricuciti, lasciano trasparire una dimensione
dall'esecuzione lineare, elegante. A volte scomposti e poi riordinati, i
gomitoli di cotone sono semplicemente accostati, e, comprimendoli tra loro,
l'artista spezza l'ordine delle forme, ammassandoli li sospende, dandogli un
significato, una poetica che richiama l' incontro tra l' arte contemporanea la
più fresca e attuale e una sottile ironia. Paolapezzi che scopre la scultura
attraverso la mutevolezza dell` oggetto e della materia, c'insegna con gioia ad
intuire il suo universo, a scoprire un suono nuovo dell' arte, della vita.
Carola Muttoni, curatrice della mostra.
"PaolaPezzi, cuorematto, è uno spirito libero per un appuntamento. Viene dal
profondo come i pescatori di perle, come l`urlo di Munch. Il respiro di Paola
aggredisce il mondo di luce, le sue opere sono comete che girano in una giostra
con i cavalli bianchi e la musica dei saltimbanchi. Dopo un lavoro di scavi nel
mondo perduto degli oggetti e un corpo a corpo con i materiali ritrovati, inizia
l`addestramento delle matite, delle cannucce, degli stracci che si riaccendono a
nuova vita nel circo visionario di Paola. A volte l`energia non esplode, ma si
raccoglie come nei gomitoli o nella stoffa per evitare danni e non spaventare il
gatto".
Franco Toselli
Orari: martedì-venerdì: 14-18 sabato: 12-16 lunedì e festivi chiuso
LA GALLERIA RESTA CHIUSA DAL 17.DICEMBRE AL 6.GENNAIO 2003
INAUGURAZIONE: VENERDÌ 29 NOVEMBRE 2002 DALLE ORE 17.00 ALLE ORE 20.00
Galleria Arteba, H. Grieshaber
Piazza della Riforma 9
6900 Lugano
Tel: 091 922 50 80 Fax: 091 922 50 81