Specialita' della casa. Personale dell'artista. "Alice invita educatamente a tavola, approfittando del piu' alto momento di convivialita' per servire la specialita' del giorno."
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“Il diluvio di carni macellate che cade ogni giorno sulle città dell’Occidente
annuncia stragi, malattia, pazzia collettiva, perdita d’anima, oscuramento
e imbrattamento mentale. Più energie malsane per teste da sbatacchiare
nel buio. C’è dentro la maledizione delle quaglie alle tombe dell’Ingordigia”.
Guido Ceronetti
Alice invita educatamente a tavola, approfittando del più alto
momento di convivialità per servire la specialità del giorno.
Il vostro istinto di sopravvivenza giace sul piatto, acre nella sua
deforme maschera odierna: vorace cannibalismo disperato,
inconsapevole e quindi pericolosamente indifferente, sviluppato e
sfigurato nel tentativo inerte di restare a galla, sulla superficie terrestre
occidentale.
Banchettiamo voracemente i resti amabili di una società che non è più
possibile definire solo competitiva, è andata oltre e ha rotto argini con
il sangue.
La crisi globale contro la quale sbattiamo costantemente ci rende
ingordi di conferme che scavalcano ogni rapporto umano in nome
di affermazione sociale, in un mare di insicurezze e paure labili ma
penetranti. Nelle artiche città fatte di lavoro e capitale, nel mercato
costruitio da ermetici grafici, nella corsa a vincere un premio fatto di
complimenti e denaro, sopravvive solo chi mangia l’altro.
Tutto è concesso, niente è punito, l’inferno della gola e dell’omicidio è
la normalità collettiva. Basta uno sguardo anche superficiale alla cro-
naca più recente per seguire la degenerata perdita della bussola.
Obama uccide Osama.
Le leggi costituzionali sono infrante. Nessuno paga. Il fine giusti-
fica i mezzi, soprattutto in un mondo dove i limiti sono solo vaghi
suggerimenti aggirabili in nome di una giustizia che è abuso sfacciato.
In questo quadro contemporaneo è servito nelle stanze della Sourmilk
Gallery il menù di carne succulenta composto dai resti delle vittime
che nella vostra foga alla scalata sociale avete seminato.
Omicidi morali e cannibalismo civilizzato sono le spoglie dell’allegoria
di una società che Alice Olimpia Attanasio mette in mostra con una
semplicità sconcertante, mostrando con oscura genuinità, realtà sociali
complicate.
Fotografie delicatamente potenti e installazioni da vaudeville snaturato
e sinistro sono al centro del ristorante dell’arte proposto dall’Attanasio,
dove lo spettatore invitato a cena si troverà presto nel ruolo del
carneficie, davanti alle sue colpe, davanti alle sue azioni spietate, ai ri-
sultati della violenza del suo individualismo, degno di primitive leggi
della giungla.
“La grande Abbuffata” cinematografica tradotta in linguaggio
figurativo, che di nuovo propone con fare meno grottesco ma sempre
allusivo una critica che passa sotto le spoglie di simbolo, di allegoria.
Critica feroce, tenace, presentata con tutta la (in)concepibile banalità
del male.
“Siete grotteschi! Grotteschi e disgustosi! Perché continuate a mangiare se
non avete fame!?”
La Grande Abbuffata
Clarissa Tempestini
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“The flood of meat slaughtered every day that falls on the cities of the West
Announces massacres, disease, insanity collective soul loss, darkening and
soiling of mind. More energy for unhealthy heads rattling in the dark.
There is the curse of quails in the graves of greed. “
Guido Ceronetti
Alice calls politely at the table, taking advantage of the higher moment
of conviviality to serve the daily specials.
Your survival instinct lies on the flat, sharp in its misshapen form
today: voracious cannibalism desperate unconscious and therefore
dangerously indifferent, inert developed and disfigured in an attempt
to stay afloat on the surface of the Earth West.
Feasted voraciously the remains of a loving society that is no longer
possible to define only competitive, went further and broke the blood
banks.
The global crisis against which makes us constantly slam greedy for
confirmation that override any human relationship in the name of
social achievement, in a sea of insecurity and fear but labile
penetrating. In the Arctic cities made of labor and capital, in the market
to Build tight graphs, in the race to win a prize made by compliments
and oney, survives only one who eats the other.
Anything is possible, nothing is punished, hell and murder the gorge is
the normal collective.
Obama kills Osama.
Constitutional laws are broken. No one pays. The end justifies the
means, especially in a world where limits are only vague suggestions
to manipulation in the name of a justice that is blatant abuse.
I n this contemporary picture has served in the rooms of the Sourmilk
Art Gallery a succulent meat menu composed by remains of victims that
in your eagerness of social ladder you have sow.
Moral homicide and civilized cannibalism are the remains of the
allegory of a society that Alice Attanasio Olympia shows with a
disconcerting ease, showing with genuine dark, complicated social
realities.
Gently powerful photographs and installations from distorted vaude-
ville left are at the center of the restaurant brought dall’Attanasio
art, where viewers invited to dinner will soon be in the role of
executioner, in front of his sins, in front of his ruthless actions, in front
of the results of the violence of his individualism, worthy of primitive
law of the jungle.
“La Grande Bouffe” translated into cinematic language figurative,
which again proposes to make less grotesque but always allusive
criticism that goes under the guise of symbol, of allegory.
Ferocious Critics, tenacious, presented with all the (in) conceivable
banality of evil.
“You are grotesque! Grotesque and disgusting! Why do you continue
to eat if you not hungry!? “
La Grande Bouffe
Clarissa Tempestini
Inaugurazione Giovedi 26 Maggio alle ore 18.30
Sourmilk Art Gallery, Art Bookshop e Alternative Cinestore
via Trieste, 5 a Menzago di Sumirago (Va)
ingresso libero