Nelle opere di Radi, luce e materia sono le coordinate con le quali l'artista plasma e attiva meccanismi visivi. Una pittura non pittorica, che lascia in secondo piano segno e gestualita', a favore della percezione.
A cura di: Antonietta Fioretto e Chiara Vernier
Fioretto Arte Contemporanea Associaz. Culturale
Protagonista della grande mostra monografica presso le sale della Galleria Comunale
d’Arte Contemporanea al Montirone è l’artista Paolo Radi, di cui si presenta un’esaustiva
selezione di opere che ripercorrono la fase più recente della sua ricerca analizzandone gli
esiti tra gli anni 2003 e 2011.
Radi ha affermato il suo talento e le sue qualità artistiche nel panorama della nuova
generazione, diventandone un protagonista di assoluto rilievo.
Senza mai tradire l’orientamento del proprio sentire, la sua identità artistica si afferma
attraverso una poetica in cui le sostanze restituiscono presenze ed effetti che superano la
loro stessa natura.
Si manifestano equilibri e trasparenze, sospensioni e dilatazioni, in cui si accolgono e
compongono evanescenti – o emergenti – sfumature lucenti e opalescenti di un colore
che unisce in un tutt’uno l’effimero della luce e il concreto della materia.
Luce e materia sono le coordinate con le quali Paolo Radi, senza mai cedere all’enfasi del
decoro, plasma e attiva opere che diventano meccanismi visivi, contenitori armonici che
ripetono, in una variazione musicalmente differente, il mordente di un colore
metamorfico.
Le opere di Radi paiono dipinti, ma si mostrano in realtà come catalizzatori
tridimensionali. Le forme del “quadro” si gonfiano, si animano sotto la propria pelle per le
spinte di pulviscoli risplendenti, dietro piccole aurore boreali di colori luminosi che
cercano di smarcarsi dalla semplice superficie bidimensionale.
Radi si pone in un territorio ibrido in cui la sostanza rimane latente e non espressamente
dichiarata, per questo incredibilmente attiva e propositiva. Sculture o quadri, non importa,
pongono in evidenza l’incanto che ad essa si accompagna. Le sue opere rompono, con la
leggerezza che le contraddistingue, ogni equilibrio atteso. Una pittura non pittorica, che
lascia in secondo piano il segno e la gestualità, per avvantaggiare la percezione e la
suggestione. Tutto si ibrida e mescola e il colore sparisce e riappare nella trasparenza di
una luce catalizzante. I colori di Radi attingono dal profondo della storia, dalla radice stessa
del fare arte e per questo la loro armonica poesia ci conquista quasi fossero sempre
senza tempo.
In occasione della mostra è stato pubblicato un catalogo bilingue italiano-inglese. La
monografia contiene il saggio critico di Matteo Galbiati, la riproduzione di tutte le opere
in mostra e un aggiornato apparato biografico sull’artista.
Paolo Radi è nato a Roma il 28 marzo 1966. Diplomato all’Accademia Di Belle Arti di
Roma nel 1988, esordisce nel 1992 alla rassegna “Giovani artisti IV” al Palazzo delle
Esposizioni di Roma.
Nel 2002 è invitato a realizzare il proprio lavoro presso la Fondazione “Sculpture
Space” di Utica, New York. Nello stesso anno è vincitore del “Premio Giovani/
Scultura” dell’Accademia Nazionale di San Luca a Roma. Nel 2003 è invitato alla XIV
Quadriennale “Anteprima Napoli”, Palazzo Reale e nel 2006 partecipa alla X Biennale
di Architettura, Venezia.
Tra le recenti esposizioni si ricorda Experimenta; la collezione Farnesina del Ministero
degli Affari Esteri che punta alla promozione delle opere delle ultime generazioni
all’estero. Vive e lavora a Roma.
con il contributo di: Marcolongo Pubblicità s.r.l.
Catalogo bilingue italiano-inglese
Testo critico e presentazione di Matteo Galbiati
Immagine: Paolo Radi, "Entro l’altro", 2011 perspex e pvc, cm. 80x80
Inaugurazione: sabato 4 giugno ore 18,30
Galleria Comunale d’Arte
Contemporanea al Montirone
via P. d’Abano, 20 Abano T.
Orari: da mercoledì a domenica 10:30-12:30 16-19:30, lunedì e martedì su appuntamento, prorogata al 4 settembre
Ingresso libero