Salara
Bologna
via Don Minzoni 18
WEB
Arte Video TV 2000
dal 14/6/2000 al 9/7/2000

Segnalato da

Le Macchine Celibi




 
calendario eventi  :: 




14/6/2000

Arte Video TV 2000

Salara, Bologna

Rassegna internazionale di video arte. La rassegna è un progetto di Bologna 2000, città europea della cultura, promosso dalla cooperativa Le Macchine Celibi, e si articolerà in tre sezioni presentate in altrettante sedi espositive: Galleria Comunale d'Arte Contemporanea di Castel S. Pietro Terme (BO), la Salara Arte Contemporanea e il Centro polivalente Villa Serena.


comunicato stampa

Rassegna internazionale di video arte.

Giovedì 15 giugno alle ore 11 presso la Salara Arte Contemporanea in via Don Minzoni, 18 a Bologna si terrà la conferenza stampa di presentazione della rassegna internazionale di video arte "Arte Video TV 2000".

La rassegna è un progetto di Bologna 2000, città europea della cultura, promosso dalla cooperativa Le Macchine Celibi, e si articolerà in tre sezioni presentate in altrettante sedi espositive dal 16 giugno al 9 luglio: Galleria Comunale d'Arte Contemporanea di Castel S. Pietro Terme (BO), la Salara Arte Contemporanea e il Centro polivalente Villa Serena. La rassegna ha il patrocinio dell'Accademia di Belle Arti di Bologna, e presenterà al suo interno produzioni video degli studenti.

Questa nuova edizione di "Arte Video TV" è la prosecuzione di un lavoro avviato nel '95 per operare una ricognizione su quel vasto fenomeno che è l'utilizzo di media video ed elettronici da parte dell'ultima generazione di artisti, e per dotare Bologna di un appuntamento periodico dedicato alla video arte.

· 1995
La prima edizione di "ArteVideoTV" si è svolta nel mese di giugno negli spazi espositivi di Palazzo Sanguinetti a Bologna, con la collaborazione del Comune di Bologna e della redazione del programma di RAI 3 "Fuori Orario". I curatori Carlo Terrosi, Alessandra Borgogelli e Silvia Grandi hanno presentato le opere d'arte in video di 30 artisti dell'ultima generazione, prodotte tra il '93 e il '95. Una selezione di questi video è stata poi riproposta in due trasmissioni dal programma "Fuori Orario" di Rai Tre. La mostra si è aperta con un convegno su "Arte e Televisione" cui hanno partecipato i curatori, Marco Giusti (Rai Tre) e Mario Sasso (autore di videosigle per la Rai e noto videoartista: mostre personali al Lingotto di Torino, al Museo della Scienza di Milano, vincitore di una edizione del Festival Ars Electronica di Linz). Questa prima edizione è stata poi successivamente riproposta nel corso del 1995 presso il Festival Video '95 alla Galleria Gogger di Monaco (agosto), presso il Museo Revoltella di Trieste (settembre) e presso l'Istituto di Cultura Italiana a Parigi (dicembre).

· 1996
La seconda edizione di ArteVideoTV si è svolta nel mese di luglio a Villa delle Rose a Bologna nell'ambito di Bologna Sogna, con la collaborazione del Comune di Bologna e di "Fuori Orario". In questa occasione sono stati selezionati 40 video prodotti nel corso degli ultimi due anni. La rassegna è stata arricchita da una tre giorni dedicata alla poesia sonora e da un ciclo di performance. Questa seconda edizione è stata poi riproposta al Centro Culturale "Tunnel" di Milano.

· 1998
Una selezione delle opere delle due edizioni di ArteVideoTV, integrate da una sezione storica sulla videoarte (con video di Plessi, Toti, Studio Azzurro, Nam June Paik, Wasulka, Sasso ecc.) e da una sezione 'monografica' dedicata ai video di Marco Bragaglia, è stata presentata nella mostra "I Linguaggi del Video", presso la Galleria Comunale d'Arte Contemporanea di Castel San Pietro Terme ( luglio '98 ), e successivamente presso gli spazi della Salara a Bologna (settembre '98).

L'edizione 2000 di Arte Video TV è articolata in più sezioni e sedi espositive:

"VIDEO SET 2000"

Galleria Comunale d'Arte Contemporanea di Castel San Pietro Terme, Corso Matteotti 79, Castel San Pietro Terme.
"VideoSet 2000" è a cura di Antonio D'Orazio (critico d'arte), con videoinstallazioni di Paolo Chiasera, Sabrina Muzi, Andrea Contin.
Inaugurazione: venerdì 16 giugno, ore 18.
Orari: dal martedì al sabato dalle 17 alle 20; la domenica dalle 15 alle 20; chiusura il lunedì. INGRESSO GRATUITO

In questa sezione si affronta la tematica del video legata all'installazione, operazione che l'artista utilizza per relazionarsi con lo spazio espositivo non solo attraverso l'immagine fornita dal tubo catodico, ma come suggestione più ampia nel diretto coinvolgimento nell'ambiente. Gli artisti che che utilizzeranno gli spazi della saletta espositiva saranno: Paolo Chiasera, Andrea Contin, Sabrina Muzi. Paolo Chiasera presenterà una video-installazione dal titolo SELF-CONTROL; consistente in due televisori sovrapposti con differenti angoli visivi, uno dei quali viene riflesso da uno specchio circolare, con immagini e suoni contrastanti fra loro.
Andrea Contin presenterà una video-installazione dal titolo FREEZER; composta da un video e da un frigorifero congelatore sonorizzato, autoreferenziale, con rimando diretto giocoso e grottesco alla tematica trattata nel video.
Sabrina Muzi presenterà una video-installazione dal titolo PRESENCE; tre televisori in linea a ricreare tre situazioni diverse ma concomitanti di senso, di denuncia sociale, con tempi sincopati e suoni alternati alle immagini.

"GLI INSOLITI E RARI"

La Salara Arte Contemporanea Via Don Minzoni 18, Bologna.
La sezione "Gli Insoliti e Rari", a cura di Elisa Zurlo (collaboratrice del Centro per le Arti Elettroniche di Montbéliard), presenta la scena internazionale della videoarte (USA, Inghilterra, Francia, exJugoslavia, Perù, Marocco) e la videoinstallazione "Salitude".
In occasione dell'inaugurazione, sabato 17 giugno alle ore 17, Ludovica Fonda presenterà le opere dell'Archivio In Video di Milano.
Orari delle proiezioni: dal martedì al venerdì dalle 16.30 alle 20. INGRESSO GRATUITO

Le coreografie elettroniche di N+N Corsino, coreografi e danzatori di Marsiglia sono creazioni pensate esclusivamente per l'immagine elettronica, presentate sotto forma di video o installazioni video-coreografiche. Le alterazioni del movimento e dello spazio, le suggestioni poetiche e filosofiche, unite alle tecnologie più avanzate, rendono innovativa la ricerca delle loro opere. Nei film "Captives", i Corsino, utilizzano la "cattura del movimento" attraverso dei sensori (captori) disposti sui corpi dei danzatori e la creazione di personaggi virtuali. Le interpreti corrispondono a nuove personificazioni del mito di Antigone.
Le VideoPoemOpere di Gianni Toti, uno degli artisti video più noti e amati nel pianeta sono caratterizzate dalla sua volontà di sperimentare "linguaggi nuovi per pensieri nuovi". Le opere presenti alla rassegna appartengono alla Trilogia incompleta che parte dalla conquista e da tutti gli olocausti presenti e passati. Immagine pittografiche, scultroniche, architettroniche, ormai non più immagini cinematografiche in movimento, sono la testura poetronica di questi universi lirici. Il thriller elettronico del londinese David Larcher è un'opera che trasforma gli "incidenti", gli errori della post-produzione in linguaggio video, fondendo il tradizionale stile underground con l'immagine elettronica.
Le opere di questi artisti che abbiamo nominato sono realizzate con le più sofisticate tecnologie al "C.I.C.V. (Centro Internazionale Creazione Video) Pierre Schaeffer ricerche e nuove tecnologie" di Montbéliard-Belfort (Francia).
I ritratti di città del filmmaker newyorkese Jem Cohen , - Pisa e New York - sono realizzati con uno stile che mescola documentario poetico e fiction narrativa , passato e presente, trasformando in elementi significativi quanto si trova ai margini delle città.
"Città d'ambra - Pisa" sarà presentato da Sandra Lischi , critica d'arte e produttrice del video per OndaVideo di Pisa, assieme a "L'occhio e il pendolo" video backstage di Francesco Andreotti e Lorenzo Gazzella .
Sandra Lischi è anche realizzatrice del video-ritratto dedicato a Gianni Toti, singolare lavoro di trasposizione di appunti di diario, raccolti durante le sue collaborazioni con l'artista e trasformati in note per immagini elettroniche.
La rassegna è anche dedicata ai video d'autore attraverso situazioni come la selezione dell'Archivio In Video di Milano presentato da Ludovica Fonda . Una panoramica di acquisizioni di opere d'arte elettronica che pone tra l'altro il problema della conservazione e del resturo dei video. Una serata viene dedicata all'arte video del Marocco proposta e presentata da Marc Mercier, creatore del Festival d'arte video di Casablanca e "Istants Vidéo" di Manosque (Francia). Le opere di Mounir Fatmi, fortemente influenzate dalla sua formazione pittorica, sono fra le più rappresentative della videoarte del Marocco.
Un'altra serata è dedicata agli artisti dell'ex-Jugoslavia, video prodotti dal 1963 fino ai nostri giorni. Dal titolo "Balcani. Beyond" è una selezione di Dragica Ciakic. Le opere elettroniche realizzate e distribuite dalla "London Electronic Arts", centro guida in Europa per la produzione, distribuzione, video creazione e media arte. Il Direttore del Centro, Michael Maziére, artista, è anche il realizzatore dell'opera "Remember my". Dalla selezione dei Festival del Centro Elettronico "A.T.A. ( Alta Tecnologia Andina)" di Lima vengono proposte le creazioni degli artisti peruviani, da José Carlos Mariategui.

La videoinstallazione di Elisa Zurlo "Salitude" è una transposizione elettronica del versetto biblico che conoscete "Voi siete il sale della terra". L'immagine dominante sarà centrata sulla realtà-metafora della piramide. Alla salata piramide corrisponde l'aereo spazio dei monitor, dai quali si espanderanno le immagini acquatiche in movimento dei cristalli salini. E, specularmente, si riflette-proietta la piramide rovesciata - così che le due piramidi appaiono contrapposte su una punta alta e insieme troncata: il sale amaro della terra e il dolce sale della speranza.

Calendario della rassegna "Gli insoliti e rari"

17 giugno: Selezione di opere internazionali dell'Archivio In Video presentata da Ludovica Fonda.

20 giugno: VideOpera "VideoVoid Text" di David Larcher VideoRitratto "Planetoti-Notes" di Sandra Lischi

21 giugno: "Canto vegetal a Pacha Mama Coca" di Marko Mormil e Elisa Zurlo VideoPoemOpera "Tupac Amauta" di Gianni Toti

22 giugno: VideoPoemOpera "Gramsciategui ou les poesimistes" di Gianni Toti con la presenza dell'artista.

23 giugno: Le coreografie elettroniche di N+N Corsino : "De la vitesse des éventails" - Mùa Quat "Captives" Premier Mouvement "Captives" Second Mouvement presentate da Elisa Zurlo

27 giugno: Serata dedicata agli artisti video del Marocco proposta e presentata da Marc Mercier , creatore del Festival arte video di Casablanca e "Istants Vidéo" di Manosque (Francia).

28 giugno: Videofilm "Amber City" di Jem Cohen e il video backstage "L'occhio e il pendolo" di Francesco Andreotti e Lorenzo Gazzella presentati dalla produttrice Sandra Lischi per OndaVideo di Pisa.

29 giugno: Retrospettiva dei videofilm di Jem Cohen: "This is a history of New York", "Lost Book Found" - e il recente "Little Flags"con la presenza di Sandra Lischi

30 giugno: Serata dedicata agli artisti video del Peru, selezionati da José Carlos Mariategui creatore del Festival d'arte video "A.T.A. (Alta Tecnologia Andina)" di Lima.

4 luglio: Serata dedicata agli artisti video dell'Ex-Iugoslavia - "Balcani. Bejond"- selezione di Dragica Ciakic.

5 luglio: Serata dedicata alla "London Electronic Arts"

6 luglio: Serata dedicata alla video arte storica: "Art of Memory" di Steina e Woody Vasulka e "Zen" di Nam June Paik

7 luglio: Serata dedicata alla video arte storica


"SCHIACCIATI SOTTO LO SCHERMO"

Centro Polivalente Villa Serena Via della Barca 1, Bologna.
La sezione "Schiacciati sotto lo schermo" è a cura di Gabriele Perretta (critico d'arte, teorico del "medialismo"), con la supervisione di Polilab 2000/ Installart Caserta.
In occasione dell'inaugurazione, sabato 17 giugno alle ore 22, si terrà un dibattito su "Arte e nuovi media" con la presenza dei curatori.
Orari d'apertura: dal lunedì al sabato dalle 21 alle 24. INGRESSO GRATUITO

La sezione curata da Gabriele Perretta si articolerà all'interno di Villa Serena in un percorso espositivo composto da più ambienti, a presentare tematicamente vari aspetti della creatività legata alla produzione video.
Video Clip: Underworld, Scott Groves, Fat Boy Slim, R.E.M., Orbital, Peter Gabriel, Air, Cibo Matto, Howie Be, Mel G., Chemical Brothers, Alex Gopher, Touch & Go., Linda McCartney, Biork, Portishead, Madaski, Rosso/Motel Connection.
Alcuni punti di storia d'immagini e di idee: William Klein, Luca Maria Patella, Franco Brocani, Marina Abramovic, Gunther Brus, Urs Luthi, Herman Nitsch, Fabio Mauri, Nam June Paik, Guy Dobord, Giuseppe Desiato, Franco Vaccari, Bill Viola, Dara Birnhaum, Robert Smithson, Bernar Venet, Robert Cahen, Peter Campus.
Le langage du clip à l'infini: Micha Klein, Jane e Luise Wilson, Michael Rovner, Erwin Olaf, Mattew Marello, Tracey Moffat, Ulay, Diamanda Galas, Fura dels Baus, Marcelin Antunez Roca, Miriam Laplante, Cindy Jansen, Lamù D.J., Beata Veszley, Yasu Ichige, Xhafa Sisley, Mariko Mori, Orlan, Gligorov, Servaas, Thorsten Kirkchhoff, Aina Smid, Marina Grzinic, Irwin, Tatiana Ilic, Vladimir Frelih, Dejan Mijicic, Sanja Ivekovic, Tomislav Gotovac, Miroslav Mandic, Tanja Ostojic, Szombathy Balint, Paul Mc Carthy, Tony Oursler, John Maybury, Gary Hill.
Le mots et les images. Docuvideo: Lava flow di Giovanna Brogna, Gerard Richter (Out of the house) di Monica Stambrini, La tragedia di Michelangelo e La tomba di Giulio II di Francesco Cabras e Alberto Molinari, Una parabola a Venezia e Appunti per un ritratto di Borromini di Theo Eshetu, Gilbert & George & Pappi e Richard Serra ai Mercati di Traiano di Pappi Corsicato, Piero Gilardi/Interactives di Piero Gilardi, Joel Shapiro a Roma di Barbara Melega, G.G. Allin, Psichic Television LTD, Artaud le Momò di Gerard Mordillat & Gerome Prieur, Robert Wyatt di Bevilacqua e Di Loreto, Compagnia IL Pudore Bene in Vista di Fabrizio Crisafulli e Giovanna Summo.
La visibilité est une piège: Nello Teodori, Luigi Baggi, Giacomo Verde, Giorgio Lupattelli, Pietro Finelli, Paolo Ravalico Scerri, Ennio Bertrand, Claudio Parrini, Tommaso Tozzi, Strano Network, Massimo Contrasto Cittadini, Federico Bucalossi, Marcello Pecchioli, Enzo Berardi, GAHP, Progetto OPU (in coll. Con Andrea Panzironi), Cristina Show, Silvano Tessarollo, Ethical Bros, Dino Izzo, Antonello Matarazzo, Leo Pellegatta, GianLUca Rosso/Stefano Saveriano, Meri Gorni, Chiara Foletto, Stefano Cassetti, Nicola Pascarella, Ethical Bros, Maurizio Bertinetti, Flavio Favelli, Anonima Di-chi-si-lu-son.

Schiacciati sotto lo schermo vuole essere il frutto di un insieme di riflessioni, suggestioni, intuizioni, letture, incontri, interpretazioni che diano luogo a uno dei più curiosi cortocircuiti dell'estetica artistica di questo fine secolo: la pervasività della televisione. In realtà questo cortocircuito mediale, che potrebbe sembrare un prodotto del caso, ha una sua ragione d'essere ben precisa, legata alla personalità ed alla conformazione degli universi di genere artistico che si presentano al pubblico mediante il mezzo video. La rassegna, dunque, nella scansione delle sezioni, tenta di indagare, con una visione panoramica, sugli effetti della sparizione dell'identità dell'autore nelle potenzialità seriali del mezzo. Questo non con l'intenzione di affermare che "il mezzo televisivo è il messaggio", ma perché il potenziale pervasivo della produzione televisiva generalizzata, stimolato dalle regole della mondializzazione occidentale, assorbe velocemente qualsiasi gesto eroico-identitario della macchina espressiva ingegnata dagli artisti. Da qui se ne deduce che, se decidiamo di passare attraverso il mezzo televisivo, di essere schiacciati con il nostro "essere immagine" (bild dasein) sotto la coltre retroattiva dello schermo, di qualsiasi materialità siamo composti in termini espressivi ed immaginari, siamo sempre il frutto di un effetto tecnologico, di uno scoppio di particelle luminose che vanno ad invadere un quadro convesso e trasparente, in grado di assorbire e digerire tutto il nostro quoziente di concettualità e di liricità.
Questa rassegna parte da una griglia semiologica, che concorre al confronto di tre nature tecniche e culturali: l'arte, il video e la televisione. Naturalmente si tratta di un'antologia di materiali e quindi di una scelta obbligatoriamente parziale. Parziale è la scelta delle opere e parziale è la filosofia che accompagna le partizioni. Perciò, i punti che abbiamo scelto di trattare sono alcuni di quelli che investono il valore di certe opere video oggi. Il quantum di attualità (ma pure di sintomatica e stimolante "inattualità" ancor oggi), che giace immanente al ruolo del video ed in particolare alla forma merce che esso rappresenta, è del tutto discutibile e condizionato dalle forme di rimpiazzamento tecnologico che lo vedono già da molti anni in crisi. Ma trattare il video come un cane morto, era già di moda qualche anno fa e anche ai nostri giorni è un vizio piuttosto diffuso. Le calibrate disquisizioni su metodo/sistema e qualità del prodotto, e tanto più la bizantina (ma poliziesca) alchimia politica che ponderava su un no o un sì al video, non hanno certo giovato alla storia ed alla potenzialità dello strumento ed ai metodi con cui è stato assorbito. A livelli meno grossolani, l'attualità del video è stata soffocata sia da un progressismo a tutto spiano che puntava ad un'estetica realistica, sia da uno scientismo che si preoccupava di depurare la storia del video dal suo uso nel qui et ora. L'indicazione della ricchezza del video ci viene proprio dalla sua leggerezza di strumento tecnico, adagiato nel flusso di un'organizzazione tecnologica di riproduzione dell'immagine più ampia ed articolata, alle prese oggi con nuovi cambiamenti ed innovazioni. In questa rilettura della storia e dell'attualità del video abbiamo pensato, quindi, di indicare alcuni passaggi che sono stati delineati a partire dal riconoscimento di alcuni segmenti: quello storico che vede insieme videodocumentazione, videoreportage, videoregistrazione, videoclip, videorecording, videoteatro, videoprerformance e quello più schiacciato sul presente che vede una sorta di videoassemblaggio generalizzato in grado di passare sui supporti digitali. Rimane il fatto che, anche se il video sta per sparire dalle usanze tecniche degli ultimissimi anni, per essere sostituito da altri supporti tecnici, esso è collocato all'origine di tutto quello che si è velocemente ed effimeramente sperimentato nel campo delle arti visive, in relazione ai materiali elettronici. Esso è stato il primo strumento amatoriale che, con l'aiuto del videoregistratore, è arrivato nelle mani di tutti ed ha permesso a tutti di realizzarsi la propria videolettera, il proprio videomagazine, la propria videoistallazione. Il termine videoarte in Europa e nell'Occidente indica una forma artistica unificata dalla cultura mobile della tecnica. Nel periodo compreso tra gli anni Cinquanta-Ottanta, esso ha consentito uno sviluppo culturale straordinario e contemporaneamente effimero (ovvero passeggero), legato alle potenzialità tecniche del mezzo. Questa cultura, risultato di una sintesi spesso dromologica e superficiale, ci appare oggi come un mondo in via di estinzione, un continente cancellato dall'ultimo traguardo dei consumi tecnici. Il video, già messo in crisi dal supporto digitale, comincia ad avere bisogno di uno sguardo più retrospettivo. Questa mostra si occupa, dunque, di materiali visivi che ormai giacciono nell'archivio storico, ovvero in quel luogo recondito che fra qualche anno non ci farà trovare nessuna traccia del suo catalogo. La corrosione naturale appare qui più forte del supporto tecnico. La storia intanto chiede qual è il livello di lettura e di collocazione da dare a questo percorso. Il video, dunque, non può presagire alcuna Tikkun. Lo scopo di questa antologia, non è quello di intervenire in modo risolutivo nei dibattiti sulla sistemazione del materiale storico, ma piuttosto di comprendere ancora il loro movimento d'insieme, la loro genesi e il loro passaggio nella storia che nel presente si sta preparando, ovvero la loro possibilità di travaso attraverso una congiuntura temporale e sociale che, in un movimento di crisi e di rinnovamento della tradizione, si spinge altrove. In effetti, lo sguardo che affonda la sua attenzione nella finitezza di una tecnica legata a storie di vita e di composizione umana appare leggermente desueto, stranamente anacronistico e al tempo stesso quello più attuale e più carico di esplosività. Quindi, alla fine ci si accontenta di guardare il materiale che il video offre come una storia di immagini, che non sono quelle che negli specchi si riflettono all'infinito, ma piuttosto quelle degli sguardi che s'interrogano reciprocamente. Magari ripresi da una telecamera digitale! Chissà se il senso dell'immagine che noi potremmo offrire ad essa in tal modo cambierà veramente!
E' partendo da tale presupposto che questa antologia affronta i temi cari alla storia ed alla critica videografica, con un duplice obiettivo: mostrarne il carattere popolare e stabilirne il determinante rapporto con l'analisi del programma televisivo. L'estetica del video si dimostra così come qualcosa di più di un discorso sull'opera. In essa giocano un ruolo fondamentale le condizioni di lavoro e di produzione culturale, alle prese con la metamorfosi generale dell'autore e delle sue tecniche di espressione, con le grandi e piccole figure dell'economia, con temi come la "forma di immagine", con il senso della composizione, con l'indole problematica del set coinvolto e il quotidiano delle sue potenzialità comunicative. Dalla totalità di questi intrecci - in cui operano modi e traguardi del "fare video" - emergono i grandi temi propriamente estetici e politici della macchina videologica. Dalla parodia della tragedia, al comico, all'umoristico, dall'azione documentata al mostrarsi del corpo in presa diretta con la telecamera, dalla letteratura per immagini ai messaggi di ordine semiologico e politico, dallo stato solidale alla stato effimero dell'immagine, la pregnanza e la radicalità del taglio della rassegna trova uno sviluppo decisivo nel percorso dell'arte contemporanea. Infatti, la peculiarità della sua partizione in sezioni sta nell'analisi del segmento della nozione di pervasività. Dove per pervasione si intende il magazzino di film, di informazioni, di concerti, di performance e di tutto lo scibile umano che quotidianamente riesce a macinare la complessa macchina televisiva. La televisione, essendo uno dei mezzi più importanti tra quelli del broadcasting, in cui un'emittente raggiunge molti destinatari, non è pervasiva solo perché molto presto essa si è trasformata in uno strumento che arriva nelle case di tutti, ma anche perché essa molto presto - ovvero poco dopo la sua stessa nascita che risale al 1940 - è riuscita a diventare un mezzo che si è proiettato al di là di se stesso, contaminando e metamorfizzando in forma schermatica tutto ciò che apparentemente sembra lontano e oggettivamente o soggettivamente irriproducibile. Da qui se ne deduce che la televisione non è soltanto pervasiva rispetto al cinema, al varietà ed a quelle forme che rispondevano alla struttura dello spettacolo teatrale, notiziari e talk show già presenti alla radio, ma perché con una progressione rapidissima essa è diventata il mezzo di comunicazione di massa più potente del Novecento. Ed oltre a creare generi e linguaggi propri, è entrata con una pratica di tempo dettagliatissimo nelle forme di vita interiori della gente comune. L'arte di fronte alla pervasività televisiva, soprattutto se è intenta ad utilizzare un mezzo quale è il video, che spesso non segna più dei confini rispetto all'universo televisivo, che cosa fa? Si può adagiare nei contributi tecnici offerti dalle potenzialità di essa oppure, come dice Jean Baudrillard, non può che retrocedere, non può che manifestare la "precessione dei simulacri"? Negli anni Settanta era stata tentata la strada di definire dei generi artistici secondo l'idea della television art, ma il disegno storiografico fu subito smentito dalla violenza sociale dei fatti. La pervasività del mezzo, dagli anni Ottanta in poi, esattamente a partire dall'affermazione di massa dei mezzi elettronici, ha talmente cambiato l'idea stessa di realtà, che oggi sarebbe quasi il caso di non considerare più il mezzo video, ma tentare l'esplorazione di un nuovo territorio dell'immaginario, prodotto dal contributo della multimedialità. Anzi forse, dopo la totalizzazione della televisione, dopo l'effetto di implosione del reale nei media, l'arte non è più quella che vediamo nelle gallerie o negli spazi deputati, ma piuttosto nella parodia di realtà di un serial, di un prodotto che viene lavorato e trasmesso in un tempo reale molto poco definito. Non è la televisione una forma di comunicazione di massa che avviene attraverso la trasmissione via etere, ma siamo noi stessi ad essere già sparsi nell'etere. Il segnale audio e video che è ricevibile da tutti gli apparecchi - come dice Baudrillard - ha trasformato tutti gli utenti dotati di antenna in ricettori/trasmettitori. Naturalmente dei trasmettitori che non hanno la possibilità di trasmettere niente. Dei trasmettitori che, con il potere del telecomando, dialogano con i modelli di fruizione e con le pianificazioni del broadcasting, ovvero recitano una farsa adatta ad inscenare tutti i luoghi comuni del cabaret e confermare tutte le doti più controllate e pianificate di uno spettacolo, che ha smesso di essere anche societario per divenire una cruciale medialità soggettiva.
(Gabriele Perretta)

Happening Video

Oltre alle sezioni espositive e al calendario di iniziative e incontri già indicati, la manifestazione "Arte Video TV 2000" ospiterà, mercoledì 21 giugno a partire dalle ore 22 presso Villa Serena "Happening Video": una serata dedicata alle produzioni di studenti dell'Accademia di Belle arti di Bologna. Saranno presentati video di Riccardo Paolini, Claudio Marcon, Rosetta Termenini, Gianluca Ferrari, Alessia Lusardi, Cristian Vidon, Diego Zuelli, Damiano Paroni, Roberta Cavallari, Lucia Anselmi.
L'iniziativa, a cura delle "Unità Comunicative Accademiche", è organizzata da Karin Colombi e Teresa Urso, e sarà presentata da Piero Deggiovanni, docente di Storia dell'Arte all'Accademia di Bologna.

Coop Le Macchine Celibi
Villa Serena, Via della Barca 1 (Bo)
Tel/fax 051-6152598

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