Antonella Lacchin - Villaggio Globale International
Olive e bulloni. Lavoro contadino e operaio nell'Italia del dopoguerra (1950-1962). La mostra si compone di una serie di fotografie storiche realizzate dal 'fotografo scalzo' a cavallo tra gli anni '50 e '60 e di alcune pubblicazioni e documenti d'epoca.
Verrà inaugurata il 7 giugno 2012 la mostra « Olive & bulloni. Lavoro
contadino e operaio nell’Italia del dopoguerra (1950-1962) », organizzata
da l’Istituto Italiano di Cultura di Parigi in collaborazione con la Fototeca
Storica Nazionale Ando Gilardi, grazie alla mediazione ed al contributo del
curatore Fabrizio Urettini. La mostra rende omaggio al grande fotografo e
storico della fotografia Ando Gilardi, scomparso lo scorso marzo.
« Olive e bulloni » si compone di una serie di fotografie storiche realizzate
da Ando Gilardi a cavallo tra gli anni 50 e 60 e di un certo numero di
pubblicazioni e documenti d’epoca, tra cui alcuni numeri del periodico
“Lavoro”, la rivista della Cgil fondata nel 1948 da Giuseppe Di Vittorio
e diretta da Gianni Toti dal 1952 al 1958, di cui Gilardi è stato redattore.
Fa parte del percorso espositivo anche il film-intervista « Piedi scalzi mani
nere. Braccianti e operai degli anni ’50 nei reportage di Ando Gilardi »
a cura di Giuliano Grasso.
In occasione del vernissage, l’Istituto Italiano di Cultura ospiterà un
incontro che vedrà protagonisti Antonella Russo, storica della fotografia e Fabrizio Urettini, curatore della mostra, sul tema della fotografia
di reportage in Italia e sulla Fototeca Storica Nazionale Ando Gilardi.
Dopo la Fondazione Benetton Studi e Ricerche di Treviso e la Fondazione
Corrente di Milano, per la mostra « Olive e Bulloni » è la volta dell’Istituto
Italiano di Cultura di Parigi di accogliere la mostra «Olive e bulloni» e
rendere così omaggio ad uno dei grandi maestri della fotografia
italiana, Ando Gilardi il « fotografo scalzo », recentemente scomparso.
Gilardi, storico eretico di tutte le fotografie mai ritenute degne di storia,
fondatore di riviste memorabili e irriverenti, è stato il pioniere degli studi
italiani sulla fotografia e fondatore della Fototeca Storica Nazionale.
A lui dobbiamo magnifici album etnografici del sud d’Italia:
accompagnando Ernesto de Martino nella spedizione in Lucania del 1957,
che sarebbe stata all’origine di “Sud e Magia”, fotografò un mondo « antico,
completo, poetico e benedetto da un’antica miseria », un Sud poverissimo
ma anche « civilissimo e meraviglioso ». Gilardi svolse anche un lungo
reportage, nell’Italia del dopoguerra, per il settimanale “Lavoro” della
CGIL, confluito nella mostra che l’Istituto Italiano di Cultura di Parigi ha
voluto presentare al pubblico parigino : uno sguardo insolito sull’Italia della
ricostruzione e dell’inizio del boom.
La fotografia di Gilardi, infatti, lontana dall’immagine costruita
ed estetizzante del fotogiornalismo d’oltreoceano, si esprime con i modi
originali di una esuberante e personale interpretazione dell’iconografia
del lavoro. Testimonianza visiva, ma soprattutto umana, di un’Italia
profondamente diversa da quella di oggi.
Ando Gilardi (1921-2012)
Nato nel 1921 ad Arquata Scrivia, in provincia di Alessandria, Ando Gilardi è
una figura controcorrente della fotografia italiana. Comincia ad occuparsi
di fotografia nel 1945. Lavora poi come giornalista prima al quotidiano
“L’Unità” e in seguito nei settimanali a rotocalco “Lavoro” e “Vie Nuove”.
A partire dal 1952, Gilardi partecipa alla redazione di “Lavoro”, la rivista
della Cgil, fondata nel 1948 da Giuseppe di Vittorio, con Lietta Tornabuoni,
Franco de Poli, Renato Guttuso e Ugo Attardi. Per “Lavoro” non ha
collaborato solo in quanto giornalista ma anche come fotoreporter
e i dieci anni successivi sono molto intensi.
“Olive & Bulloni” è il risultato del reportage realizzato percorrendo
il lungo e in largo l’Italia, da nord a sud, e raccontando gli avvenimenti e
le lotte dei lavoratori — operai, minatori, contadini e braccianti agricoli
e le loro famiglie. Successivamente tra gli anni 50 e per gli anni 60 è stato
il fotografo specializzato in riprese etnografiche di Ernesto de Martino
(Università di Sassari), Tullio Seppilli (Università di Perugia) e Diego
Carpitella (Istituto Etnomusicale dell’accademia di Santa Cecilia in Roma).
Dal 1962, si dedica esclusivamente alla fotografia. Nel 1962 ha fondato
la Fototeca Storica Nazionale Ando Gilardi. A partire dalla seconda metà
degli anni 70, al suo lavoro di fotografo si affiancano studi e testi sulle
comunicazioni visive. Nel 1976 pubblica “Storia sociale della fotografia”,
aggiornata in diverse edizioni, punto cardine della cultura fotografica
in Italia.
Carmela Paternoster
Direttrice dell’Istituto Italiano di Cultura di Parigi
Immagine: Bambini che salutano col pugno chiuso. In seguito alla decisione comune presa in una riunione della locale sezione
PCI, i braccianti raccomandavano ai figli di salutare con questo gesto tutti gli operatori fotografici e cinematografici. Melissa (KR) 1950. Negativo 24x36 - Leica III F © Fototeca Storica Nazionale Ando Gilardi. Tutti i diritti riservati. All rights reserved.
Ufficio stampa
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Irene Marta
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La conferenza: 7 giugno 2012 a partire dalle 18h30: inaugurazione con la partecipazione di Antonella Russo, storica della fotografia, Elena Piccini e Patrizia Piccini della Fototeca Storica Nazionale Ando Gilardi, Fabrizio Urettini, curatore della mostra.
Istituto italiano di cultura IIC
3, rue de Grenelle - 75007 Paris
Aperto dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18
Ingresso libero