Una retrospettiva 1908-1985. Oltre 220 opere a partire dal 1908, data in cui Chagall realizzo' il suo primo quadro 'Le petit salon', fino alle ultime degli anni '80. Il tema della mostra si basa su una nuova interpretazione del suo linguaggio, la cui vena poetica si costituisce nel '900 attraverso l'influenza dell'originaria cultura ebraica, di quella russa e dall'incontro con la pittura francese delle avanguardie.
a cura di Claudia Zevi
con la collaborazione di Meret Meyer.
“Gli uomini frettolosi di oggi sapranno penetrare nella sua opera, nel suo universo?” è la domanda
che si pone Marc Chagall nel 1947 scrivendo la postfazione dell’autobiografia della moglie Bella,
che l’ha lasciato “nelle tenebre” morendo all’improvviso tre anni prima.
Ma è una domanda che è lecito porsi anche per la sua opera, quella di un artista che parla un
linguaggio così universale da essere amato da tutti, giovani e vecchi, uomini e donne, intellettuali e
uomini della strada, e da tutti conosciuto e riconosciuto e che, tra tutti gli artisti del '900, è rimasto
fedele a se stesso pur attraversando un secolo di guerre, catastrofi, rivoluzioni politiche e
tecnologiche.
La mostra Marc Chagall. Una retrospettiva 1908-1985 è promossa dal Comune di Milano-Cultura,
è organizzata e prodotta da Palazzo Reale, 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE, Arthemisia Group e
GAmm Giunti, è ideata da Claudia Zevi & Partners e curata da Claudia Zevi con la collaborazione
di Meret Meyer.
Il percorso scientifico nasce da un interrogativo e da un’esigenza: da una parte il tentativo di
capire quale fu la forza che permise a un pittore che pure sperimentò i linguaggi di tutte le
avanguardie, di rimanere sempre così coerente con se stesso, sempre curioso di tutto ciò che lo
circondava, sviluppando un linguaggio immediatamente riconoscibile alle persone di qualunque
età e di qualunque stato sociale; dall’altra, l’esigenza di individuare nell'opera di Chagall, il segreto
della poesia di quest'uomo fragile che pure seppe mantenersi sempre fedele alla propria
tradizione e, insieme, alla propria umanità in un mondo scosso da catastrofi indicibili e fino ad
allora inimmaginabili.
La mostra che si aprirà il 17 settembre a Palazzo Reale di Milano è la più grande retrospettiva mai
dedicata in Italia a Marc Chagall, con oltre 220 opere – prevalentemente dipinti, a partire dal 1908,
data in cui Chagall realizzò il suo primo quadro, Le petit salon, fino alle ultime, monumentali opere
degli anni ‘80 – che guideranno i visitatori lungo tutto il percorso artistico di Marc Chagall,
accostando, spesso per la prima volta, opere ancora nelle collezioni degli eredi, e talvolta inedite, a
capolavori provenienti dai maggiori musei del mondo, quali il MoMa, il Metropolitan Museum di
New York, la National Gallery di Washington, il Museo Nazionale Russo di S. Pietroburgo, il Centre
Pompidou, oltre a 50 collezioni pubbliche e private che hanno generosamente collaborato.
Il tema dell’esposizione è dunque centrato su una nuova interpretazione del linguaggio di Chagall,
la cui vena poetica si è andata costruendo nel corso del ‘900 attraverso la commistione delle
maggiori tradizioni occidentali europee: dall’originaria cultura ebraica, a quella russa, all’incontro
con la pittura francese delle avanguardie.
All’interno di un rigoroso e completo percorso cronologico, la mostra si articolerà in sezioni,
partendo dalle opere degli esordi realizzate in Russia; durante il primo soggiorno francese, e il
successivo rientro in Russia fino al 1921; con l’autobiografia scritta da Chagall al momento del suo
definitivo abbandono della Russia, si aprirà il secondo periodo del suo esilio, prima in Francia e poi,
negli anni ’40, in America dove vivrà anche la tragedia della morte dell’amatissima moglie Bella;
con il rientro in Francia e la scelta definitiva di stabilirsi in Costa Azzurra Chagall ritroverà il suo
linguaggio poetico più disteso, rasserenato dai colori e dall’atmosfera del Midi.
Lungo il percorso espositivo i visitatori avranno modo di capire come fu possibile che Chagall, pur
vivendo in un perenne esilio, non abbia mai perso quel filo rosso che gli tenne sempre nel cuore il
bimbo che era stato; come seppe mantenere intatta, attraverso il tempo e le vicissitudini terribili
che attraversarono la sua esistenza, la forma dello stupore, la gioia della meraviglia di fronte alla
natura e all’umanità e, insieme ad esse, la fiducia di credere e di provare in tutti i modi a costruire
un mondo migliore.
E ancora scopriranno la sua originalissima lingua poetica, nata dall’assimilazione delle tre culture
cui appartiene: la cultura ebraica (dalla cui tradizione visiva dei manoscritti ornati egli trae gli
elementi espressivi, non prospettici a volte mistici della sua opera); la cultura russa (cui attinge sia
attraverso le immagini popolari dei luboki che attraverso quelle religiose delle icone); la cultura
occidentale (in cui assimila grandi pittori della tradizione, da Rembrandt come gli artisti delle
avanguardie che frequenta con assiduità).
Insieme a tutto questo vedranno anche il suo senso della meraviglia di fronte alla natura, di
stupore di fronte alle creature viventi che lo colloca più vicino alle fonti medievali che a quelle
novecentesche.
I fiori e gli animali, presenza costante nei suoi dipinti, gli consentono da una parte di superare
l’interdizione ebraica della raffigurazione umana, mentre dall’altra, come nell’antica cultura
medievale russa, essi divengono le metafore di un universo possibile in cui tutti gli esseri viventi
possono vivere pacificati. Come ebbe a scrivere Giovanni Arpino: “L’anima di Chagall è un’anima
belante, tanto mite quanto invincibile perché sfugge agli orrori, alle insidie, agli oltraggi (…) Il suo
paradiso è un Aldiquà che raccoglie i simulacri della vita, è un luogo fisico che diventa metafisico
proprio perché noi tutti l’abbiamo ucciso durante la vita quotidiana”.
La sua arte viene a costituire una sorta di metissage fra le culture e le tradizioni e nella volontà di
fare della contaminazione un valore, dell’opera d’arte un linguaggio in grado di esprimere alcuni
interrogativi a tutt’oggi irrisolti dall’umanità, sta la radice fondamentale della sua modernità.
Il catalogo sarà pubblicato in coedizione da GAmm Giunti e 24 ORE CULTURA.
Immagine: Marc Chagall La mucca con l’ombrello 1946, olio su tela New York, The Metropolitan Museum of Art, Bequest of Richard S. Zeisler, 2007 (2007.247.3) © Chagall ®, by SIAE 2014
Uffici stampa:
24 ORE CULTURA - GRUPPO 24 ORE
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Stefania Coltro | s.coltro@gmail.com | M. +39 349 6108183
Barbara Notaro Dietrich | b.notarodietrich@gmail.com | M. +39 348 7946585
ARTHEMISIA GROUP
Adele della Sala | ads@arthemisia.it | M +39 345 7503572
press@arthemisia.it | T. +39 06 69380306
GAmm Giunti
Marta Paini | CLP Relazioni Pubbliche | marta.paini@clponline.it | T. +39 02 36755700
UFFICIO STAMPA COMUNE DI MILANO
Elena Conenna | elenamaria.conenna@comune.milano.it | T. +39 02 88453314
Conferenza stampa martedì 16 settembre ore 12
Sala Convegni (3° piano)
Al termine della conferenza, visita in anteprima della mostra Marc Chagall. Una retrospettiva 1908-1985
Dalle 14 alle 18, visita in anteprima della mostra Marc Chagall e la Bibbia al Museo Diocesano (c.so Porta Ticinese 95)
Inaugurazione 16 settembre
Palazzo Reale, Milano
piazza Duomo, Milano
Orari lunedì 14.30 – 19.30
martedì, mercoledì, venerdì e domenica 9.30 – 19.30
giovedì e sabato 9.30 – 22.30
Il servizio di biglietteria termina un’ora prima della chiusura
Info e prenotazioni 02 54911; http://www.ticket.it/chagall
Costo biglietto € 12,00 INGRESSO SINGOLO INTERO audioguida gratuita
€ 10,00 INGRESSO SINGOLO RIDOTTO audioguida gratuita
€ 6,00 RIDOTTO SPECIALE
€ 10,00 RIDOTTO GRUPPI
Gruppi di almeno 15 persone accompagnati da una guida.
Sistema di microfonaggio obbligatorio incluso nel prezzo.
PROMOZIONE PRENOTA PRIMA € 9,00
Valida per i gruppi che accedono in mostra entro il 14/10/2014
€ 6,00 RIDOTTO SCUOLE
Gruppi scolastici di ogni ordine e grado.
Sistema di microfonaggio obbligatorio incluso nel prezzo.
PROMOZIONE PRENOTA PRIMA € 5,00
Valida per i gruppi scuole che accedono in mostra entro il 14/10/2014
Catalogo GAmm Giunti – 24 ORE Cultura