Il mistero dell'apparenza. Il paradigma del fare pittura, l'esigenza di permeare il rigore dell'osservare con gli sforzi, le sofferenze, le soddisfazioni, i rifiuti, le decisioni della soggettivita'.
a cura di Gaetano Salerno
Si inaugura sabato 20 dicembre 2014, presso gli spazi espositivi di Villa Orsini di Scorzè (via Roma, 53; presentazione critica ore 19.00), Il mistero dell’apparenza, personale del pittore Luigi Voltolina.
La mostra, visitabile fino a sabato 10 gennaio 2015 (vedi scheda evento allegata), è curata dal critico d’arte Gaetano Salerno e realizzata in collaborazione con il Comune di Scorzè, con il Circolo Culturale Scorzè e con Segnoperenne; l’appuntamento chiude il ciclo di eventi espositivi curati, nel corso del 2014, da Gaetano Salerno (Fisiognomica delle Coscienze, Raimondo Squizzato, gennaio 2014; Dal greto del fiume, Fabrizio Vatta, giugno 2014; All and All, Adolfina De Stefani e Antonello Mantovani, settembre-ottobre 2014) e introduce il nuovo progetto espositivo che il critico presenterà, sempre in collaborazione con le due realtà di Scorzè, a Villa Orsini nel corso del 2015.
Il mistero dell’apparenza presenta al pubblico un approccio inedito con l’opera del maestro veneziano, la cui lunga ricerca, fin dagli anni ’60, è stata ampiamente studiata e affrontata in occasione di numerosi eventi espositivi, in Italia e all’estero.
Il taglio critico di questa mostra (scandito da otto capitoli: il Corpo, la Maternità, il Poeta, la Città, la Spagna, Il Cavallo, le Teste, Francis Bacon) sviluppa un percorso endogeno al lavoro di Luigi Voltolina, prescindendo sia dalla forma della sua pittura sia dalle scansioni cronologiche dei differenti periodi artistici, per delineare, negli episodi e nei vissuti, nelle persone incontrate e frequentate, nei viaggi compiuti, gli stimoli culturali che ne hanno scandito la vita e influenzato l’opera, conducendone e modificandone il gesto artistico (partendo dunque da una produzione minore e inedita, alternata a cartoni e studi preparatori) verso la riconoscibilità della quale vive oggi la sua produzione.
L’evento espositivo, il quarto curato dal critico Gaetano Salerno per il maestro Luigi Voltolina e nato da dialoghi in atelier alla ricerca di inattese, nuove e semplici letture di un lavoro invece complesso e articolato, ignora pertanto le immediate implicazioni di un segno stilistico divenuto ormai stilema, per soffermarsi e discutere, attraverso una selezione ragionata di circa quaranta opere mai esposte e recuperate dal copioso archivio dell’artista (oli su tela di piccole, medie e grandi dimensioni), sul mistero della pittura, la cui esegesi – come sostiene il pittore Francis Bacon – riporta al mistero dell’apparenza, alle regole cioè del costruire e codificare l’immagine attraverso il sofferto e imponderabile percorso che guida l’artista dall’atto intenzionale all’atto realizzativo.
Il titolo della mostra, un pensiero di Francis Bacon emerso nella terza intervista rilasciata al critico David Sylvester (e riportato nel volume Interviews with Francis Bacon), esprime il paradigma del fare pittura, l’esigenza di permeare il rigore dell’osservare con gli sforzi, le sofferenze, le soddisfazioni, i rifiuti, le decisioni della soggettività per giungere, in modo illogico e inatteso, alla definizione logica dell’immagine; contemporaneamente il titolo omaggia il pittore al quale Luigi Voltolina ha spesso guardato per operare un reale processo di liberazione dalle ortodossie della costruzione pittorica e lasciare emergere invece il dato esistenziale che ciascun lavoro del maestro è in grado di rivelare.
Scrive Gaetano Salerno nel testo critico Il mistero dell’apparenza:
“[…] Poco prima che l’immagine si lasci afferrare, poco prima che il simbolo emerga dalla forma e nell’attesa che questa abbandoni l’idea, si mondi del concetto terreno che l’ha legata alle codifiche del piano, ai dati illustrativi pronti a segnare la candida neutralità del bianco della tela, ecco la suggestione concreta di una conquista cromatica e materica, come un lampo che squarcia il buio e illumina una sagoma che prima non c’era e presto muterà ancora. Forse una donna, un cavaliere, oppure un fiore, un volto. La sua essenza che affiora da una provvisoria trama di forze vettoriali, così vive e fresche e inattese.
Venute chissà da dove e prossime a partire per un viaggio probabilmente iniziato da sempre. Eccolo qui il segreto di questa pittura, del fare pittura. Un’azione immediata e fugace eppure veicolata dal tempo immoto, dal trascorrere eterno di ricordi, dai sedimenti emotivi.
Un mistero racchiuso in pochi attimi di colore, espresso da linee contorte, intreccio illogico e quasi casuale … il mistero della fattura, il mistero dell’apparenza […]”.
Luigi Voltolina sarà presente a Villa Orsini di Scorzè in occasione della vernice di sabato 20 dicembre 2014 (presentazione ore 19.00), introdotto dal critico d’arte Gaetano Salerno.
in collaborazione con
Comune di Scorzè
Circolo Culturale Scorzè
Segnoperenne
Inaugurazione sabato 20 dicembre 2014, ore 19.0
Villa Orsini
via Roma, 53 Scorzè
martedì - mercoledì - venerdì - sabato - domenica 10.30 – 12.30 | 16.00 – 19.00
ingresso libero