Ex Chiesa di Sant'Andrea
Parma
via Cavestro, 6
0521 228136
WEB
Roma
dal 17/4/2015 al 29/4/2015
mar-sab 10-12 e 16-19, dom 16-19
0521 228136
WEB
Segnalato da

UCAI-Galleria S.Andrea




 
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17/4/2015

Roma

Ex Chiesa di Sant'Andrea, Parma

Citta' museo d'ogni bellezza musa. Questi artisti d'origine romana parlano, discutono, criticano, si confrontano, apprezzano, ricercano: sono del gruppo dei '10 pittori'.


comunicato stampa

Questi artisti d'origine romana parlano, discutono, criticano, si confrontano, apprezzano, ricercano: sono del gruppo dei “10 pittori”. S’incontrano all’Orologio, studio di Guelfo, dove è passato Giorgio De Chirico; al Canovaccio, che è stato lo studio di Canova; alla Vaccarella, poco distante dalla casa di Caravaggio; o alla Tartaruga, a due passi da Trinità dei Monti, e all’Antica Cartiera sull’Appia Antica.

Ed oggi? Oggi sono alla Galleria Sant’Andrea di Parma con una mostra di pittura e fotografia. E domani? Chissà. Sempre insieme, andando dove li porta un click, una tela, o una matita ed un pennello.

Di seguito un breve “ritratto” di ogni partecipante:

Paola Benelli:
“Paola Benelli adotta un espediente creativo che avrebbe avuto il plauso dei futuristi perché riesce, pur facendo pittura, ad ironizzare sul sistema dell’arte e sulla sua attitudine a fare degli artisti - persone vive - dei mostri sacri irrigiditi nella definizione e nell’allestimento museale. Le sue composizioni riescono a ridare leggerezza a tante invenzioni futuriste che erano anche scoppi di creatività gioiosa e gusto per la sorpresa. Le sue citazioni, inoltre, bene si inseriscono in un filone che negli ultimi decenni ha traversato il mondo dell’arte coinvolgendo i maggiori pittori”
“Percorsi Futuristi” 2009 Gianluca Tedaldi.

Antonio Bottoni:
Convinto che non vi sia null’altro da aggiungere a ciò che i grandi artisti del passato hanno già detto, l’atto creativo di una nuova opera deve avvenire lasciandosi trasportare dalla mano che quasi autonomamente corre libera sul foglio, senza cercare di affermare concetti o stabilire regole. In particolar modo lo studio del corpo umano gli consente di assecondare questa affannosa ricerca di personalizzazione delle linee, allungando gli arti in modo spesso irreale e affrontando posizioni complesse di un singolo o di più corpi. Ecco che allora un quadro non ha necessariamente un verso o una sola chiave di lettura ma, ruotando di 90 o di 180 gradi, lascia apparire immagini diverse con significati diversi, manifestando anche un’inconsapevole inclinazione surrealista. Anche la firma è quasi sempre confusa tra le forme del dipinto, a volte è sul retro, quasi a voler negare un segno identificabile di realtà.
Testo a cura di Gabriella Zanchetti

Renata Brognara:
"Il gusto pittorico e la ricchezza di sensibilità hanno spinto Renata Brognara ad iniziare un percorso nel campo dell'arte con il desiderio e la volontà di realizzarsi presso lo studio di Luisa Passeri. I risultati sono evidenti: la scelta dei soggetti e la sensibilità al colore rendono le opere di Renata Brognara particolarmente intense e intrise di atmosfera.
Testo a cura di Luisa Passeri

Anna Mei:
“La convulsa spinta di multiformi tensioni, lanciate verso l’orizzonte metafisico di un emisfero vettoriale della mente, si dipana nella rigorosa geometria segnica dei una graduata scomposizione prismatica della luce, che segue l’impulso dinamico uniforme della direzionalità radiale di un moto accelerato, amplificandosi e prolungandosi su lineari traiettorie di fuga”
Testo a cura di Maria Claudia Simotti

Luisa Passeri:
Il mondo della natura e del paesaggio sembra contemplato secondo un preciso punto di vista: l'attenzione ai cambiamenti cromatici. L'impianto compositivo sollecita precise vibrazioni coloristiche. La stesura del colore a piccole pennellate rende la superficie vibratile e sensibile alla luce.
Testo a cura del Dott. Armando Mancini

Giorgio Punzo:
In realtà solo la luce costruisce le immagini fotografiche più belle. La mano dell’uomo può intervenire in modo virtuoso solo quando l’uomo stesso asseconda la luce facendo ricorso sia ad una primigenia vocazione artistica, sia a mezzi tecnici adeguati alle condizioni offerte dalla natura che lo circonda. Non a caso un grandissimo fotografo come Cartier Bresson ha realizzato le sue opere servendosi della leggendaria Leica. Sospinto da una sconfinata ammirazione per Bresson anche Giorgio Punzo ha utilizzato, sin dagli anni ‘60, la Leica M2 e la M3 con i famosi obiettivi Summicron, per poi passare alla Canon quando il suo innato amore per il progresso dell’Uomo in tutti i campi gli ha reso troppo difficile rinunciare alla mirabolante tecnologia che caratterizza le moderne attrezzature utilizzate tanto per gli “scatti” più o meno felici quanto per la eventuale elaborazione degli stessi e la stampa definitiva

Inaugurazione 18 aprile ore 17.30

Ex Chiesa di Sant'Andrea
via Cavestro, 6 Parma
mar-sab 10-12 e 16-19, dom 16-19
ingresso libero

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