Galleria dell'Accademia
Firenze
via Ricasoli, 60
055 2388612 FAX 055 2388609
WEB
Antonio Pio Saracino
dal 3/5/2015 al 19/9/2015
mar - dom 8.15-18.50

Segnalato da

Marco Ferri




 
calendario eventi  :: 




3/5/2015

Antonio Pio Saracino

Galleria dell'Accademia, Firenze

Omaggio al David: Saracino interpreta Michelangelo. Attraverso l'istallazione Hero, collocata nel cortile dell'Accademia, l'architetto e designer offre un'interpretazione personale del David.


comunicato stampa

Realizzato con lo stesso marmo di Carrara, Hero si presenta come una scomposizione in chiave contemporanea e originale del capolavoro michelangiolesco, alle cui dimensioni anche l’opera di Saracino si avvicina: infatti l’altezza di Hero (5,17 metri) corrisponde a quella dell’originale, ma pesa poco meno di 5 tonnellate, contro le 5,56 del capolavoro michelangiolesco.

Fino al prossimo 20 settembre, l’opera dell’architetto/designer sarà la star dell’evento espositivo dal titolo “Hero a Firenze. Omaggio al David: Saracino interpreta Michelangelo”, promosso dalla Direzione della Galleria dell’Accademia, in collaborazione con l’Ambasciata d’Italia a Washington D.C. e Pmg Italia, e sponsorizzato da Gem Group che ha commissionato l’opera a Saracino – copia della scultura pubblica commissionata nel 2013 all’artista pugliese dal Governo Italiano e dall’Eni, e attualmente esposta nel Three Bryant Park di New York a simbolizzare l’amicizia tra Italia e Stati Uniti – che dalla fine di settembre sarà poi visibile negli spazi dell’Expo 2015 di Milano-Rho.

Per l’esposizione di Hero - curata da Angelo Tartuferi, Renato Miracco, Helen Varola e Matteo Innocenti - è stata approntata una base in cemento, atta a sostenere l’imponente scultura per la realizzazione della quale Antonio Pio Saracino si è ispirato all’incomparabile bellezza delle forme michelangiolesche, che ha tradotto in chiave moderna secondo una maniera originale, attraverso la scomposizione dei volumi in 33 piani paralleli di vario spessore.

Come spiega il Direttore della Galleria dell’Accademia, Angelo Tartuferi, “L’identificazione con la scultura risulta assai agevole e pressoché immediata, soprattutto per la sagoma e la posa inconfondibili, nonostante la clamorosa frammentazione della forma rispetto all’immutabile equilibrio classico che rende sublime la visione dell’originale di Michelangelo. Una frammentazione che rinvia subito all’incessante mutevolezza e instabilità di questi tempi”.
Secondo l’ambasciatore italiano negli Stati Uniti, Claudio Bisogniero “il David è un così forte simbolo del patrimonio italiano, e ora un Guardiano dell’amicizia tra i nostri due paesi. L'anno della cultura italiana negli Stati Uniti non poteva lasciare un’eredità migliore”.

Da parte sua il Managing Director di Global Emerging Markets Group, Peter de Svastich, ha evidenziato che “Gem Group è orgoglioso di far parte di questo meraviglioso progetto artistico che unisce le qualità senza tempo di una delle grandi opere d’arte della civiltà occidentale, il David di Michelangelo, con una scultura moderna che riecheggia le migliori tradizioni dell’artigianato italiano fondendole con una più contemporanea visione artistica. GEM considera un onore aver lavorato con Antonio Pio Saracino, con la Galleria dell’Accademia e tutti coloro che sono coinvolti in questo progetto. Siamo certi che nelle prossime settimane il pubblico apprezzerà questà meravigliosa esposizione”.

Anna Santucci, direttore responsabile di PMG Italia, ricorda: “L'idea di ‘Hero a Firenze’ è nata davanti ad un caffè in Bryant Park insieme all'artista e una comune amica. Ho percepito un'autentica emozione di fronte a quella evocativa reinterpretazione del nostro grande capolavoro di Michelangelo. Aggiunge Matteo Innocenti, curatore scientifico dell’organizzazione: “La relazione tra la scultura contemporanea e il grande modello della tradizione, assumendo qui un significato ‘filologico’, diviene anche segnale di fiducia verso il futuro”.

Infine l’autore di Hero, Antonio Pio Saracino, ha rivelato che non si sarebbe “mai aspettato, due anni dopo la scultura di New York, di ricevere il grande onore di vedere una nuova edizione di Hero alla Galleria dell’Accademia di Firenze, nello stesso luogo dov’è custodito il David di Michelangelo. Con la realizzazione del primo Hero ho voluto creare un protettore simbolico di New York City, così come il David lo è per Firenze. La statua celebra il superuomo e la sua ispirazione e le costruzioni architettoniche stratificate antropomorfe visualizzano la capacità universale del genere umano di cementare la propria presenza nel mondo con la sua perenne abilità di costruzione”.

Antonio Pio Saracino è un designer e architet­to italiano che vive a New York. Nel 2003, Saracino si è laureato cum laude con un Master in Architettura all’Università La Sa­pienza di Roma, dove ha lavorato come assisten­te professore di design architettonico. Ha progettato edifici, monumenti e prodotti e le sue opere fanno parte di collezioni internazionali, come quelle del Brooklyn Museum, del Museum of Art and Design di New York e del PowerHouse Museum di Sydney. Ha partecipato alla 54a edi­zione della Biennale di Venezia e ha ricevuto numerosi riconoscimenti tra cui due American Architecture Award dal Museum of Architectu­re di Chicago e un Best of the Year Award per l’Interior Design Magazine.
È stato riconosciuto tra i 25 trendsetter più interessanti del mondo dalla rivista ARTnews e nominato tra i dieci mi­gliori architetti italiani under 36 dal Premio New Italian Blood.
Saracino ha esposto le sue ope­re di design all’Industry Gallery di Washington, Los Angeles e Dubai, come pure in altri musei e gallerie internazionali. Il suo lavoro è stato recensito a livello mondia­le su pubblicazioni come The New York Times, Architectural Digest, Interior Design, Wallpaper. Vogue ha definito Saracino “tra i più prolifici designer italiani all’estero.”
Tra i suoi progetti pubblici ricordiamo il Gate 150, realizzato in oc­casione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia per il Museo Caraffa a Cordoba in Argentina e per il Museo MuBE di San Paolo in Brasile; nel 2007 ha vinto il concorso Agorafolly di Bruxel­les con un’installazione pubblica per celebrare il 50° anniversario dell’Unione Europea. Nel 2013 a New York, Saracino ha progettato The Guardians: “Hero and Superhero”, due sculture alte 4 metri, una in marmo e l’altra in acciaio inossidabile, che si ergono all’ingresso del Three Bryant Park di Midtown Manhattan, dove resteranno perma­nentemente. Nel 2015 è stato chiamato a proget­tare con Steve Blatz il Black Hole, un padiglione per la settimana milanese del design nel cortile dell’Università degli Studi di Milano.

I “tentativi” d’imitazione
Come ogni capolavoro che si rispetti, anche il David di Michelangelo vanta numerosissimi tentativi di imitazione, riletture, interpretazioni, che si sono verificati nei secoli. Infatti non si contano gli artisti, nel significato più ampio del termine (pittori, incisori, scultori, grafici, fotografi e via dicendo), che hanno trovato il coraggio di confrontarsi con il capolavoro michelangiolesco, con risultati che hanno sortito esiti assai diversi: dal grottesco all’eroico.
Per la riproduzione della scultura a scopo didattico riveste fondamentale importanza il calco a tasselli di Clemente Papi (1847), da cui derivarono i calchi ‘storici’ che oggi si trovano nella Akademie der Bildenden Künste di Monaco di Baviera, nel Museo Pushkin a Mosca e nel Victoria and Albert Museum a Londra.
Anche nel corso del Novecento l’impatto del capolavoro michelangiolesco sugli artisti costituì una fonte inesauribile di confronti, riletture e interpretazioni, nonché di desunzioni più o meno esplicite e/o parziali.
Non sono mancate neppure le copie in bronzo, come quella donata dal Comune di Firenze nel 2010 alla città cinese di Ningbo.
Tra le interpretazioni più ‘spettacolari’ è da annoverare certamente quella proposta dall’artista turco Serkan Őzkaya in occasione della Biennale di Istanbul del 2005: una copia in polistirolo completamente dorata, esatta nelle proporzioni per il fatto di essere eseguita con un programma in 3D, e tuttavia alta il doppio dell’originale.
Nell’autunno del 2010 una copia in vetroresina e polvere di marmo fu collocata sullo sprone della Cattedrale di Firenze (luogo per il quale la statua era stata in realtà scolpita) e poi sul Sagrato, nell’ambito della prima edizione di “Florens. Settimana internazionale dei beni culturali”.
Due anni dopo, nel cortile della Galleria dell’Accademia, nell’ambito della mostra “Arte torna arte” è stata esposta una scultura dipinta in vetroresina e polvere di marmo di dimensioni identiche all’originale, opera di Hans-Peter Feldmann, colorata dagli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Firenze, che ha proposto un David biondo e dalle carni rosa con un effetto decisamente kitsch.

Per l’occasione, a cura di Sillabe, è stato realizzato un pieghevole in italiano e in inglese della serie “Il luogo del David”, con i testi dei protagonisti e arricchito da un notevole apparato fotografico.

Ufficio stampa:
Marco Ferri Opera Laboratori Fiorentini Spa – Civita Group tel. 055-2388721; cel. 335-7259518 e-mail: marcoferri.press@gmail.com

Conferenza stampa lunedì 4 maggio alle ore 11
nella Tribuna del David, Galleria dell’Accademia, via Ricasoli 60, Firenze
Saranno presenti Paola Grifoni (Segretario regionale del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo per la Toscana), Angelo Tartuferi (Direttore della Galleria dell’Accademia), Peter De Svastich (Direttore di Gem Group), Renato Miracco (Responsabile culturale dell’Ambasciata d’Italia a Washington D.C.), Anna Santucci (Responsabile organizzativa del progetto), Matteo Innocenti (Curatore scientifico della Pmg Italia) e Antonio Pio Saracino (Autore di Hero).

Galleria dell'Accademia
via Ricasoli, 60 Firenze
dal martedì alla domenica, dalle 8.15 alle 18.50.
Il biglietto d’ingresso costa € 12,50 (intero) e € 6,25 (ridotto); prenotazioni al numero 055-294883 di Firenze Musei.
Da segnalare, infine, che con il prezzo del biglietto d’ingresso al museo saranno visibili sia la grande scultura di Saracino, sia la mostra “L’arte di Francesco. Capolavori d’arte italiana e terre d’Asia dal XIII al XV secolo”, in corso nell’ambito del programma espositivo di “Un anno ad arte 2015”.

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Carlo Portelli
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