Silbernagl Undergallery (vecchia sede)
Milano
via Borgospesso, 4
02 76014944
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100 Emblemi
dal 19/4/2004 al 15/5/2004
02 76014944

Segnalato da

Visioni d'artista



approfondimenti

Gian Luigi Bellorini



 
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19/4/2004

100 Emblemi

Silbernagl Undergallery (vecchia sede), Milano

I 100 emblemi, ovvero le 100 tavolette di Gian Luigi Bellorini eseguite a tecnica mista per mezzo dell'uso della fotografia, della pittura, del disegno o del collage, rappresentano una sorta di inventario, di catalogazione. 'Il catalogo di Giovanni', sottotitolo a questa mostra e' una rivisitazione di opere precedentemente create dall'artista o di alcune loro parti, in cui l'arte di Bellorini piu' ancora che nei suoi abituali dipinti, si rivolge a ricavare il simbolo dal particolare, a trarre, per esempio, la semplificazione della maschera da un volto quanto mai caratterizzato, o la semplicita' della natura da un fiore o da una natura morta, abbondante di elementi e di sfumature.


comunicato stampa

Gian Luigi Bellorini

L'emblema, dal greco 'inserzione', 'che si getta (dal verbo bmllein), che si applica dentro' è una raffinata figurazione a mosaico che, accuratamente eseguita nella bottega di un artigiano, era poi inserita in un mosaico pavimentale più rozzo formato direttamente sul posto. L'emblema, dunque, è una composizione che viene svolta in due tempi e con due diversi sforzi creativi: la parte esterna è più generica e sommaria, la parte interna è più ricca ed elaborata. Ma il termine indica anche una figura simbolica ordinariamente accompagnata da un motto o da una sentenza: quasi un'opera, un lavoro paradigmatico, un monito morale.

I 100 emblemi, ovvero le 100 tavolette di Gian Luigi Bellorini eseguite a tecnica mista per mezzo dell'uso della fotografia, della pittura, del disegno o del collage, rappresentano una sorta di inventario, di catalogazione. 'Il catalogo di Giovanni', sottotitolo a questa mostra, in esposizione dal 15 aprile all'8 maggio alla SILBERNAGL UNDERGALLERY, è una rivisitazione di opere precedentemente create dall'artista o di alcune loro parti, in cui l'arte di Bellorini più ancora che nei suoi abituali dipinti, si rivolge a ricavare il simbolo dal particolare, a trarre, per esempio, la semplificazione della maschera da un volto quanto mai caratterizzato, o la semplicità della natura da un fiore o da una natura morta, abbondante di elementi e di sfumature.

Gian Luigi Bellorini, autodidatta, classe 1951, ama definirsi persona sobria, dalla cui creatività nascono opere semplici. La sua massima aspirazione sarebbe stata quella di fare lo scrittore e non a caso nella maggior parte dei suoi lavori compaiono delle lettere, segni di un vocabolario simbolico, che in questa originale rassegna, per la prima volta presentata a Milano, si trovano prevalentemente nel riquadro esterno, emergendo dal fondo, scavati, eppure in risalto.

Sulle 100 tavolette ad impianto verticale, di 20x25 cm ciascuna, disposte su 7 pannelli senza alcuna correlazione visiva, si affacciano come sporgendosi dall'alto di una finestra o di un balcone volti di donne o di adolescenti, paesaggi marini o boschivi, scorci di edifici architettonici con archi e volte, interni di abitazioni in cui i libri o le carte da scrivere sono presenze costanti, piante, frutti e fiori.

Le sequenze dei riquadri a volte più che dipinti sembrano monocromi modellati e impressi sopra un basso strato di materia. Altre volte invece, sui piccoli rettangoli il colore è steso con pennellate sicure ed è composto di passaggi intermedi di terre, di rossi, di gialli, di verdi, di azzurri e di bianco, cui si accordano il tono prevalentemente scuro dello spazio esterno della tavola.

L'atmosfera che si ricava dall'osservazione di questi lavori è di grande calma e tranquillità, di poesia: l'espressione dei volti, quando è visibile, esprime serenità; la luce nelle stanze è calda, di una giornata di sole; le nature morte con frutti e leggii aperti su fogli bianchi esprimono un desiderio di ascolto e di vicinanza con la natura che ci circonda e con quella che più profondamente ci portiamo dentro.

Inaugurazione: martedì 20 aprile 2004, dalle ore 18,30

Vi aspettiamo da mart. a sab. 10.45-13 e 14.30-19, lun. 15-19. L'ingresso è libero.

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