La potenza dell'arte come sola forma per restare. Opere dai toni chiari, neri, grigi. In mostra i lavori di Andrea Bazzechi, Andrea Boldrini, Giovanni de Michele, Maria Pellini.
‘Oceano mare’, uno dei libri più noto di Alesandro Baricco, ispira un'altra esposizione al centro culturale Zerouno. Un clima surreale accoglie gli osservatori tra artisti estremamente particolari dove toni soavi, figurazione blanda e gestualità rapide parlano della caducità della vita e, allo stesso tempo, della sua unicità. Il pittore Plasson che, nel libro, dipinge solo con acqua marina è, insieme a tanti altri individui, in cerca di sé, col destino segnato dal mare; un testo particolare, dedicato alla precarietà ispira un'esposizione di arte contemporanea che mostra, al contrario, la forza della passione artistica, la potenza dell'arte come sola forma per restare.
Plasson era un affermato pittore, decise di abbandonare la sua vecchia vita e di recarsi in un luogo silenzioso dove potesse dipingere il mare e più precisamente i confini del mare, ma dopo molte tele bianche, o meglio dipinte solo con l'acqua salata dell'oceano, senza alcun colore, viene colpito da polmonite, poiché dipingeva quasi completamente immerso nell'acqua, per tutto il giorno. L'amore per 'arte spinge Plasson a dipingere, questo è il fulcro dell'esposizione che mira a prediligere opere 'leggere', soavi frutto di gesti, passioni e sensazioni . Opere dai toni chiari, bianco, nero, grigio, ma non solo, dove tutto NON è chiaro, questo è il filo rosso dell'esposizione che coinvolge quattro diversi e grandi protagonisti: Andrea Bazzechi, Andrea Boldrini, Giovanni de Michele, Maria Pellini, tutti appassionati, intensamente segnanti, grandemente raffinati. Andrea Bazzechi lascia che la gestualità solcante di segni incisivi si mescoli a toni più pacati del consueto lasciando che il bagliore di una vernice finale intrappoli lo sguardo come in uno specchio alla ricerca della bellezza, della comprensione e del piacere. Andrea Boldrini da sempre oscilla tra figurazione ed astrazione dove la figurazione è tratteggio e ricerca sul corpo umano ora inteso come albero ora approcciato fugacemente tra nudi per nulla sconci e tutti interpretabili, grandiosi e soavi. Giovanni de Michele è una sorpresa grandiosa che si avvale di raffinatezza ed energia per dire con volti e città di una passione divenuta ragione di vita.
Tra città nascoste da losanghe nere, volti ombrati , solo a volte palesati, insieme ad un intenso intrigo di trame dettate dal fondo di lino emerge una sapienza artistica di gran classe dove eleganza e soavità si alternano pregevolmente. Maria Pellini è dedita, anche lei, alla figurazione ed astrazione e nella figurazione accovaccia corpi femminili dalla sinuosità elegante lasciando che il contorno di un corpo nudo tutto affronti, senza vergogna, lasciando che solo la sapienza di una mano maestra intimizzi in quei tratti le emozioni profonde e segrete intrappolate nel caffè che le ritrae. Quattro artisti si esprimono con leggerezza e fragilità, con toni, tecnica e gesti evidenziando come l'arte sia l'unica e sola orma destinata a non svanire
[...] Sai cos’è bello, qui? Guarda: noi camminiamo, lasciamo tutte quelle orme sulla sabbia, e loro restano lì, precise, ordinate. Ma domani, ti alzerai, guarderai questa grande spiaggia e non ci sarà più nulla, un’orma, un segno qualsiasi, niente. Il mare cancella, di notte. La marea nasconde. È come se non fosse mai passato nessuno. E come se noi non fossimo mai esistiti. Se c’è un luogo, al mondo, in cui puoi pensare di essere nulla, quel luogo è qui. Non è più terra, non è ancora mare. Non è vita falsa, non è vita vera. É tempo. Tempo che passa. E basta. Sarebbe un rifugio perfetto. Invisibili a qualsiasi nemico. Sospesi. Bianchi come i quadri di Plasson[...]
[A. Baricco - Oceano Mare]
Inaugurazione martedì 30 giugno 2015 - ore 18
Centro Culturale Zerouno
via Indipendenza, 27 Barletta
lun- ven 17-20, sab e tutte le mattine su appuntamento
ingresso libero