pH7 Art Gallery
Roma
via della Scrofa, 46
06 97602663
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Gino Marotta
dal 24/11/2004 al 10/1/2005
06 97602663

Segnalato da

Massimo Riposati



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Gino Marotta



 
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24/11/2004

Gino Marotta

pH7 Art Gallery, Roma

Piombostagni 1956-1957. Tra il 1956 ed il '57 Marotta crea una serie di opere con metalli 'non nobili': piombo e stagno, contaminati tra loro da suture, sovrapposizioni e fusioni e poi grafite, piombaggine e polvere di marmo. Quasi sempre su tavola. Questi lavori si avvertono come uno schermo/filtro, una chiave di lettura per l'intero percorso creativo dell'artista.


comunicato stampa

Piombostagni 1956-1957

Tra il 1956 ed il ‘57 Marotta crea una serie di opere con metalli ‘non nobili’: piombo e stagno, contaminati tra loro da suture, sovrapposizioni e fusioni e poi grafite, piombaggine e polvere di marmo. Quasi sempre su tavola.
Raramente un colore appare a determinare una specifica atmosfera, a denunciare la necessità di una intenzione di appartenenza, a suggerire una emozione.
Queste opere, ormai più che rare, si avvertono come uno schermo/filtro, una chiave di lettura inevitabile per l’intero percorso creativo dell’artista.
Occorre penetrare l’opacità materica del piombo, la sua pesantezza virtuale, attraversare la lusinga della argentità dello stagno, la polverosa matericità della grafite per andare al di là, dietro l’opera e scoprire l’universo di luci e di trasparenze, di rilessi ed echi cromatici che l’evidenza sembra negare.
Ed allora l’intera produzione dei piombo/stagni diviene un unico grande specchio da attraversare, in un clima di solforose essenze con la memoria di una fiamma generatrice, di odori dalla acidità persistente, in una luce nera di mercuriale qualità.
Un salto e come Alice, al di là dello specchio, saremo pronti a passeggiare nell’universo magico di Gino Marotta.
Vi aspetto
Massimo Riposati
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NOTA BIOGRAFICA
Gino Marotta, nato a Campobasso nel 1935, vive e lavora a Roma.
La prima mostra personale è del 1957, alla galleria Montenapoleone di Milano. Già nel '57-‘58 è presente, insieme a pittori come Burri, Fontana, Capogrossi, Balthus, Licini e Léger, in mostre di grande rilievo internazionale come "Pittori d'oggi Francia‑Italia” a Torino, "Modern Italiensk Maleri" a Copenaghen ed in numerose altre rassegne internazionali che documentavano la pittura italiana contemporanea nei Musei e nelle Gallerie di Arte moderna nel mondo. Sono gli anni dei famosi "Bandoni" e i "Piombi", quadri realizzati in officina con la fiamma ossidrica.
Ha trovato nuove soluzioni tecniche, applicate in seguito dalle stesse industrie, per realizzare opere di grandi dimensioni come il "Bosco Naturale‑Artificiale" del 1967, l’"Eden Artificiale" e, qualche anno più tardi, la "Misura Naturale Cava".
Nel 1969 partecipa all'esposizione "4 Artistes Italiens plus que Nature", Palais du Louvre, Musée des Arts Décoratifs a Parigi, con Ceroli, Kounellis e Pascali.
Nel 1971 è presente alla Kunststoffe di Dusseldorf con il "Bosco Naturale‑Artificiale", una struttura abitabile in metacrilato trasparente stampato sotto vuoto.
Tra le numerose mostre personali e collettive in Italia e all'estero, vanno segnalate: la sala personale alla IX Biennale di San Paolo del Brasile (1967), la sala personale alla X Quadriennale d'Arte di Roma, Palazzo delle Esposizioni (1972), l'esposizione dell’”Eden Artificiale" nei Giardini della XV Triennale di Milano (1973), la partecipazione alla XII Biennale Middelheim di Anversa (1973), la mostra personale alla Rotonda della Besana di Milano (1973), la sala personale alla XLI Biennale Internazionale d'arte di Venezia (1984), la sala personale alla XI Quadriennale d’Arte al Palazzo delle Esposizioni di Roma (1986), la “Grande Sinopia Italiana” all’Expo Universale di Siviglia’92, la partecipazione all’EXPO 2000 di Hannover, la mostra antologica “Metacrilati” al Complesso del Vittoriano di Roma (2001), il grande “Albero della vita” nella mostra “Artisti italiani del XX secolo alla Farnesina” (2001), il “Grande Alone” (Scultura in acciaio inox alta 8 metri) per la XVI Edizione Scultori a Brufa nel comune di Torgiano (2002), le personali al J.F. Kennedy Airport di New York (2003), alla Galleria PICI di Seoul, in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura in Corea del Sud (2004), all’Istituto Italiano di Cultura di New Delhi (2004), al museo Gulgee di Karachi in Pakistan in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura in Pakistan (2004) e la partecipazione alla mostra “Da Balla alla Transavanguardia. Cento anni di arte italiana alla Farnesina” , MiArt 2004, Milano.
Ha ideato e realizzato alcune delle mostre più interessanti dell'arte italiana contemporanea come "Lo Spazio dell'Immagine” a Foligno nel 1967, "Amore Mio" a Montepulciano nel 1970 e ha collaborato alla grande mostra "Vitalità del Negativo" al Palazzo delle Esposizioni di Roma nel 1970.
"Sono convinto che il clima culturale di Roma dopo gli anni Sessanta sarebbe stato molto più squallido senza le grandi invenzioni tematiche di Gino Marotta" scrive Pierre Restany. Le sue opere di pittura e scultura sono conservate in prestigiosi musei, istituti bancari e collezioni private in Italia e all'estero.
Del suo lavoro e del suo pensiero artistico si sono occupati i più importanti critici d'arte: Umbro Apollonio, Giulio Carlo Argan, Paola Ballesi, Guido Ballo, Renato Barilli, Carmine Benincasa, Marziano Bernardi, Achille Bonito Oliva, Maurizio Calvesi, Luigi Carluccio, Floriano De Santi, Gillo Dorfles, John Hart, Gian Piero Jacobelli, Udo Kultermann, Giuseppe Marchiori, Lara Vinca Masina, Filiberto Menna, Paolo Portoghesi, Pierre Restany, Franco Russoli, Vittorio Sgarbi, Leonardo Sinisgalli, Giorgio Soavi, Carmelo Strano, Tommaso Trini, Marco Valsecchi, Lionello Venturi, Emilio Villa, Maurizio Vitta, Cesare Vivaldi...
Si è occupato anche di cinema e di teatro, portando il suo contributo di ricercatore innovativo. Ha collaborato a grandi produzioni come la “Bibbia” di John Huston; ha esordito in teatro nel 1959, come scenografo, nel Misantropo di Luigi Squarzina, messo in scena al teatro Olimpico di Vicenza, con i costumi di Corrado Cagli.
Il cinema e il teatro d’avanguardia lo hanno visto impegnato in numerose imprese, di importanza storica, come il film "Salomè" e la scenografia teatrale di "Nostra Signora dei Turchi” di Carmelo Bene, le scene di "Finale di partita" di Samuel Beckett e, oltre un decennio più tardi, le scene e i costumi di "Hommelette for Hamlet", che gli hanno fatto meritare nel 1988 il premio UBU per la migliore scenografia.
Amico di poeti come Ungaretti e Cardarelli, ha realizzato preziosi libri con Emilio Villa, Giorgio Soavi e Antonio Delfini

E’ accademico dell’Accademia Medicea delle Arti del Disegno di Firenze e dell’Accademia Nazionale di San Luca di Roma. Ha diretto l’Accademia di Belle Arti dell’Aquila.
Ha pubblicato un libro di saggi brevi dal titolo “Rosso di Cinabro”.

Mostra e catalogo a cura di Massimo Riposati
Catalogo Edizioni Carte Segrete

Un particolare ringraziamento a Isabella Francavilla e Cristina Di Stefano

Inaugurazione: giovedì 25 novembre, dalle ore 18.30

L’esposizione resterà aperta fino al 10 gennaio 2005, con il seguente orario: dal martedì al venerdì: 16/20 sabato su appuntamento

Immagine: "Piombostagno" 1957

PH7 Art Gallery
Via della Scrofa, 46
00186 Roma

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