Il suo percorso artistico e' articolato su tre differenti linee di sviluppo: il reportage, la ritrattistica e l'attivita' di performer. Project room/Uomo: Spirito Et Materia ritrae, in un periodo di un anno, differenti figure maschili con tutto il loro carico di personalita'
Uomo: Spirito Et Materia
Mara Mayer, nata nel 1966, vive e lavora ad Alessandria.
Interessata da sempre alla natura ed alle persone, dal 1994 ha scelto la fotografia come strumento divulgatore di sensazioni e di realta’ socio politiche ed ambientali.
Il suo percorso artistico e’ articolato su tre differenti linee di sviluppo: il reportage, la ritrattistica e l’attivita’ di performer.
Project room/Uomo: Spirito Et Materia nasce in seno alla vena ritrattistica e vuole immortalare in un periodo di un anno differenti figure maschili con tutto il loro carico di personalita’ e sfumature per cogliere in un percorso obbligato, quello della dimensione maschile, ogni loro piu’ piccola sfacettatura psicologica ed umana.
Questa project room portera’ a far interagire la realta’ dell’obiettivo con quella piu’ sottile e nascosta del vero contrapposto al verosimile, in un alternarsi di dimensioni e piani emozionali.
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“Chi ha l’occhio, trova quel che cerca anche ad occhi chiusiâ€.
Italo Calvino, Marcovaldo
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Uomo : Spirito et materia. E’ proprio l’uomo il soggetto dell’ indagine di Mara Mayer, l’oggetto di una ricerca che va oltre l’esistenziale, sfiora il piano sublime dello spirito aprendosi in chiave del tutto innovativa alle possibili e molteplici realtà .
La vera innovazione sta nella costruzione su piani orizzontali, reiterando e stravolgendo la tradizione della ritrattistica a fronte di una soluzione personale ed inusueta.
Questa soluzione formale incanta i volti fotografati che diventano simboli, entità mutevoli soggette ad evoluzioni, ne emerge quella duplice realtà per cui l’anima parla con gli occhi, la materia con i territori del corpo e del gesto.
L’uomo non viene stravolto o peggio disumanizzato, al contrario negli scatti qui presentati si ritrova una dimensione primordiale, il fuoco atavico di conquista che riporta il discorso alla riscoperta dell’uomo spoglio da tutti gli orpelli della sua corte, vero nell’ineveritare con il proprio spirito la sua condizione naturale.
La cornice ideale a questa sublime interpretazione non poteva che essere il ritorno alla percezione e alla compenetrazione degli elementi.
L’Aria, pechè gli uomini d’aria posseggono la leggerezza dell’essere, vibrano con il loro spirito oltre la materia abbandonandosi ad antiche alchimie verticalizzanti a titolo di una eterna ricerca di perpetua rigenerazione, espressione perfetta del mistero della vita che costituisce la realtà sacrale del cosmo.
La Terra, molteplice essenza dell’universo, da cui ogni cosa procede e a cui ogni cosa torna; gli uomini di terra compiono un viaggio attraverso la madre e a lei tornano carichi delle loro esperienze e genialità per tracciare un infinito punto di partenza dell’esistenza umana. Nella terra convergono tutte le esperienze generatrici di motus vivendi, il seme che diventa albero, microcosmo completo nella sua ascensione con rami e radici, lo spirito e la materia che plasmano l’uomo concreto, il perfetto imperfetto rebus del tempo quotidiano.
L’Acqua, gli uomini d’acqua fluiscono cristallini verso nuovi mondi, i loro occhi brillano dello scintillio oppure restano impenetrabili bocche di un pozzo di cui non si vedrà mai il fondo.
La purificazione legata a questo elemento li rigenera cuori impavidi soggetti alle più terrificanti tempeste ed innamorati dell’eterno calmo fluire.
L’acqua vive nell’uomo placa la sua sete di conoscenza senza però mai renderlo ebbro,lo stimolo di elevazione produce un’immersione totale nell’elemento primario per la nascita della vita, inconscio bisogno ancestrale di ritorno alla perfezione del grembo materno, ricordo di una terra senza nome ove risiede la felicità .
E’ una esplorazione, quella che compie l’uomo d’acqua nelle due opposte direzioni, verso l’estremo e verso le proprie origini.
In questa dimensione le realtà che scaturiscono sono veritiere e composite, espressione di una visione innocente e sublime, autentica e trasparente.
E’ un viaggio, quello dei ritratti di Mara Mayer, il viaggio dell’uomo alla scoperta di tutti i piani possibili dell’esistenza.
Sabrina Raffaghello
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MARA MAYER biografia
MARA MAYER, nasce nel 1966 ad Alessandria dove vive e lavora.
Nel 1997 diventa artista professionista.
Il suo percorso formativo si articola su tre filoni:il reportage mediante i corsi tenuti da Mario De Biasi, Francesco Ziliola e Enrico Bossan, la ritrattistica con Angelo Lanza a cui ha affiancato un corso avanzato di evoluzione del sistema polaroid tenuto da Maurizio Galimberti e l’attività di performer con Angelo Pelizza e gli Alchemia.
Ha realizzato reportage su Patagonia, Madagascar, Sri Lanka,,Marocco,Lisbona, Kurdistan Gercia e Cuba.
Principali Mostre
1997
Immagini di Alessandria, Spazio Civico, Alessandria.
1999
Rassegna Toscana Foto festival itinerante.
Diavolo Rosso,Spazio Civico, Asti.
2000
Secret Vices libro fotografico ritratti di Colombotto Rosso ed. ex Gufis.
2003
Guarda Rifletti, performance, Palazzo Ducale, Revere.
2004
Kwar, performance, Sarina Raffaghello Arte Contemporanea, Ovada.
Cromosoma x, Sarina Raffaghello Arte Contemporanea, Ovada.
Il Volo Giallo, performance con Angelo Pelizza , Fondazione Italiana della Fotografia, Torino.
Kurdistan nel cuore, libro fotografico reportage di un viaggio, ed . Regione Piemonte.
2005
Genova Arte Fiera, Sarina Raffaghello Arte Contemporanea, Genova.
Ecce Homo, Castello di San Pietro, San Pietro in Cerro(Pc).
Cromosoma x, Centro Nazionale della Fotografia Padova, Comune di Padova in coll. Sabrina Raffaghello Arte COntemporanea.
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Testi in catalogo: MARIO DE BIASI, GIANNA SCHELOTTO, SABRINA RAFFAGHELLO
Inaugurazione: SABATO 16 APRILE 2005 ORE 18,00
SABRINA RAFFAGHELLO ARTE CONTEMPORANEA
Via Cairoli 42 –15076 Ovada (Al)