Chiese Rupestri
Matera
(Madonna delle Virtu' e San Nicola dei Greci - Rioni Sassi)
0835 337220 FAX 0835 240198

David Hare
dal 8/7/2005 al 9/10/2005
0835 319825
WEB
Segnalato da

Michele De Luca



approfondimenti

David Hare



 
calendario eventi  :: 




8/7/2005

David Hare

Chiese Rupestri, Matera

Mostra antologica che comprende 80 sculture, 55 opere su carta, un gruppo di litografie, 24 fotografie del 1940-1943, tra le quali le celebri immagini dedicate nel 1941 ai Pueblo Indians as they are today. Le opere provengono da diversi musei e gallerie degli Stati Uniti, oltre che dal Guggenheim di Venezia, dalla Fondazione Maegth di Saint Paul de Vence e da alcuni collezionisti svizzeri. Si rinnova cosi' l'appuntamento estivo nelle Chiese Rupestri che dal 1978 hanno accolto la scultura contemporanea in un connubio stimolante tra ambiente e arte.


comunicato stampa

Si rinnova l'appuntamento estivo nelle Chiese Rupestri di Matera che, dal 1978, hanno accolto la scultura contemporanea in un connubio perfetto tra ambiente e arte.
Negli anni Pietro Consagra, Fausto Melotti, Arturo Martini, Duilio Cambellotti, Andrea Cascella, Pericle Fazzini, Roberto Sebastian Matta, Umberto Milani, Libero Andreotti, Stanislav Kolibal, Mario Negri, Leoncillo, Antonietta Raphaël, Marcello Mascherini, oltre a una serie di nomi di primo piano inseriti nelle mostre dedicate alla "Scultura in America", "Scultura in Francia", "Periplo della scultura italiana contemporanea" 1 e 2, "Vanni Scheiwiller e la scultura" sono stati presenti con le loro opere nelle grotte scavate nella roccia dei Sassi.

La mostra di quest'anno è dedicata a DAVID HARE e comprende 80 sculture (in bronzo, acciaio, ottone, alabastro, pietra, legno), datate 1946-1992; 55 opere su carta (acrilici, inchiostri, collage, acquarelli) datate 1945-1992; 24 fotografie del 1940-1943, tra le quali le celebri immagini dedicate nel 1941 da Hare ai Pueblo Indians as they are today, con il commento di Clark Wissler; un gruppo di litografie del 1972, pubblicate dalla Tamarind Press di New York. Le opere provengono dall'Estate of David Hare, da diversi musei e gallerie degli Stati Uniti (Whitney Museum of American Art, New York, Solomon R. Guggenheim Museum, New York, Grey Art Gallery New York University, Ubu Gallery, New York, American Museum of Natural History, New York), oltre che dal Museo Guggenheim di Venezia, dalla Fondazione Maegth di Saint Paul de Vence e da alcuni collezionisti svizzeri.
La mostra, così strutturata, copre l'intero percorso creativo di Hare, dal momento della ricerca sugli Indiani d'America, per conto del Museo di Storia Naturale di New York, alle fusioni dei primi anni Novanta, e rappresenta il primo documento, a livello internazionale, dell'importante presenza dello scultore nell'ambito del surrealismo, utile per chiarire i rapporti intercorsi tra gli Stati Uniti e l'Europa nel corso del secolo appena trascorso. Hare, infatti, non solo fu presente nelle più determinanti rassegne d'arte contemporanea organizzate dopo la seconda guerra mondiale dal Museum of Modern Art di New York ("14 Americans" del 1946, "New Decade" del 1955), ma costituì il ponte tra New York e Parigi, come sarà evidente nel 1976, nella mostra "Paris-New York" tenutasi al Centre Pompidou.
Naturalmente, non bisogna dimenticare le credenziali di partenza: Nato nel 1917 a New York, sua madre, che aveva studiato con Brancusi a Parigi, era stata nel 1913 tra gli espositori dell'Armory Show (di cui, guarda caso, era segretario Joseph Stella, nato a Muro Lucano e trasferitosi in America nei primi anni del secolo) ed era sposata con il fratello dell'architetto che aveva costruito il Museum of Modern Art; sua cugina, Kay Sage, era la moglie di Yves Tanguy; i suoi migliori amici erano André Breton, Marcel Duchamp e Max Ernst, con i quali dirigeva la rivista surrealista "VVV".
Con un tale capitale di amicizie e di cultura, Hare entra ed espone, a più riprese, nella galleria "Art of this Century", aperta a new York da Peggy Guggenheim, allora moglie di Max Ernst, e a Parigi, dove vive dal 1948 al 1953, nella Galerie Maeght.
La cronologia completa della sua vita, chiusasi a Jackson Hole nel 1992, e la bibliografia aggiornata al 2005, vengono ricostruite per la prima volta nei dettagli da Ellen Russotto nell'occasione di questa mostra che nasce dal contatto avuto da David Hare e dalla moglie Terry nel 1990 con la città lucana, in occasione della mostra "Scultura in America".
L'affetto di Hare per Matera fu testimoniato dalla donazione di una sua scultura in acciaio, Mountaine Moonrise, del 1986, che andrà ad arricchire il Museo della Scultura Contemporanea di prossima apertura in Palazzo Pomarici per iniziativa della Fondazione Zétema di Matera.
La mostra, curata da Giuseppe Appella e Ellen Russotto, mette in evidenza la concezione di Hare di un'opera né astratta né rappresentativa, comunque non aliena dal raffigurare elementi naturalistici disegnati nello spazio con arguzia e senso ironico. Il disegno di un'idea tradotta in tre dimensioni, dunque, attraverso molteplici materiali che coinvolgono la base della scultura nell'opera costruita per correlazioni di linee, di colori e di tensioni. Queste ultime aumentano o diminuiscono a mano a mano che il lavoro procede, determinandone alla fine il carattere fondamentale dei piani e delle masse.
La mostra verrà supportata da un importante catalogo monografico, pubblicato dalle Edizioni della Cometa, con contributi dei due curatori e di Jean-Paul Sartre, Robert Goodnough, Rufus Goodwin, Milton Gendel, la riproduzione di tutte le opere esposte e un ampio regesto dedicato alla vita e alla fortuna critica di Hare.
L'allestimento verrà affidato, come di consueto, all'arch. Alberto Zanmatti che si avverrà della collaborazione di imprese locali.
Ripetendo un appuntamento ormai tradizionale, alle ore 20 dell'8 luglio 2005, sulla terrazza di S. Nicola dei Greci, la mostra verrà introdotta da un incontro con un testimone dell'epoca, Milton Gendel, che presenterà il volumetto "I surrealisti sbarcano a New York", pubblicato dalle Edizioni della Cometa.

La mostra è promossa e organizzata, come le precedenti edizioni, dal Circolo La Scaletta insieme al Comune di Matera, con il sostegno della Regione e dell'APT di Basilicata, della Provincia e della Camera di Commercio di Matera.
È resa possibile grazie ai contributi della CALIAITALIA, della Fondazione Zétema di Matera, di Attilio Caruso Agente Generale SAI di Matera, dell'Istituto Banco Napoli – Fondazione, di Resolvis di Matera, e, come sponsor ufficiale, nell'ambito del progetto "Sviluppo Sud" promosso dall'ACRI, dalle Fondazioni bancarie Cariplo di Milano, Carisbo di Bologna e Casse di Risparmio di Piacenza e Vigevano.

La mostra è stata inserita nell'elenco dei grandi eventi dell'Azienda di Promozione Turistica di Basilicata e sarà realizzata con il contributo dell'Unione Europea; sarà inaugurata il 9 luglio e rimarrà aperta fino al 9 ottobre 2005.

Orario: tutti i giorni: 10.00 – 22.00
Ingresso: € 5,00 – ridotto € 3,50
Gestione della Mostra: InCongress – Via Don Minzoni, 38 – 75100 MATERA
Telefono 0835337220 fax 0835240198 e-mail: info@incongressmatera.it
Segreteria mostra 0835319825

Ufficio Stampa: De Luca Comunicazioni - Via Livorno, 36 - 00162 ROMA
tel. e fax 06 44237540 – cell. 333 8264292 e-mail: m.deluca33@virgilio.it

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