Set. La sua pittura concettuale documenta gli spazi dell'arte contemporanea (sale espositive, musei, gallerie, studi televisivi) o il riflesso di dettagli spaziali su sculture in alluminio o proiezioni su parete muovendosi sulla linea di confine che separa l'astrazione geometrica dalla rappresentazione figurativa.
Set
Presentazione: Karin Pernegger, curatrice della Neue Galerie Schwaz (A)
La pittura concettuale di Martina Steckholzer documenta gli spazi dell’arte figurativa contemporanea in cui ha luogo la mediazione artistico-culturale (sale espositive, musei, gallerie, studi televisivi) o il riflesso di dettagli spaziali su sculture in alluminio o proiezioni su parete. Martina Steckholzer si muove sulla linea di confine che separa l’astrazione geometrica dalla rappresentazione figurativa, inducendoci verso un punto di vista totalmente nuovo, al cui centro sono posti gli elementi più banali e insignificanti.
Punto di partenza di Martina Steckholzer sono le riprese di questi spazi artistici. Singoli momenti, quindi, fungono da modello per le sue opere da cui, a loro volta, si riconosce immediatamente l’origine cinematografica. Martina Steckholzer dipinge calchi in ombra, luci riflesse, superfici a specchio, accenni e dettagli di ambienti, dando origine a una temporalizzazione, a una fuggevolezza dell’immagine, attraverso cui gli spazi si perdono nei loro contorni. Superfici e linee di fuga a colori o in bianco e nero, fenditure prospettiche sui soffitti o sui pavimenti attraversano i suoi quadri. Martina Steckholzer è prudente nel concetto dell’individuazione dell’immagine, mentre i livelli di significato dei suoi temi solo molteplici. Tracce di spazio e luce trovano la loro collocazione sulla tela in modo diretto e fresco, mentre l’immagine dipinta è una traccia e un dejà -vu.
La mostra “set†è molto più di un accostamento di singole unità raffigurative. I temi, tutti elementi derivanti dal contesto artistico, sono dipinti dalla corporeità appena accennata e piuttosto fugace, proiezioni per l’osservatore e per la sua percezione. Il vero centro di “set†è il vuoto tra le tele e l’osservatore in quel luogo e in quel momento; una rappresentazione dell’arte in cui funzioni e meccanismi estetici, culturali ed economici sono una parte di possibili associazioni. Il rapporto della Steckholzer con i temi e con il pennello è molto libero; da qui scaturisce un effetto immediato sull’opera. Il complesso livello contenutistico dei suoi quadri si bilancia con l’effetto estetico-sensoriale. La pittura di Martina Steckholzer presenta una tensione in cui l’osservatore, nel suo ruolo, viene interrogato, riflesso, illuminato e spostato continuamente.
Martina Steckholzer, nata nel 1974 a Vipiteno (Alto Adige), vive e lavora a Vienna. Dopo gli studi d’architettura a Innsbruck, ha frequentato la Freie Kunstschule di Stoccarda. Dal 1997 al 1999 ha studiato pittura al Mozarteum di Salisburgo e, nel 2001, si è diplomata come Multi Media Producer al SAE Technology College di Vienna. Nel 2003, ha terminato gli studi con Gunter Damisch e Heimo Zobernig presso l’Akademie der bildenden Künste di Vienna. Nel 2003, è stata premiata dal Ministero per la Cultura mentre, nel 2004, le è stato conferito il premio “planquadratâ€, a Bolzano. Dal 1998, ha partecipato a mostre collettive a Salisburgo, Vienna e New York e nel 2005 alla Biennale di Praga.
Mostre personali: 2001, Studio Galerie 5020, Salisburgo; nel 2004 “studioâ€, Kabinett, Salzburger Kunstverein; “messeâ€, Galerie Meyer Kainer, Vienna.
Inaugurazione: venerdì - 16.09.2005 alle ore 18.00
AR/GE Kunst Galleria Museo
via Museo 29 - Bolzano
Orari: mar-ven 10-13 / 15-19, sa 10-13, dom e lun chiuso