Il titolo di questa personale negli spazi della Luigi Franco sintetizza il carattere e la direzione della ricerca di Nicola Pellegrini. Sight-Specific -letteralmente Vista specifica- precisa gli interessi dell’artista per la fotografia intesa però come strumento da esercitare criticamente sul concetto tradizionale di visualità . Giocando sull’assonanza con il termine Site-Specific, fa riferimento al metodo che fonda la maggior parte dei suoi progetti, ideati proprio a partire da un sito preciso (abitazione privata, spazio pubblico, istituzione museale etc.) e dalla conoscenza dei caratteri che lo contraddistinguono. In mostra sono presenti due lavori recenti: SopravVivere(1999-2000) e Al centro dell’inabitabile il mobile definisce uno spazio addomesticato che i gatti, i libri e gli uomini abitano serenamente (1999).
Il primo è un progetto strutturato in cinque tempi e dunque in cinque distinti capitoli. È nato a partire dalla collaborazione di Pellegrini alle riprese della soap-opera Vivere (canale 5), in qualità di responsabile delle locations. SopravVivere sul set comprende una serie di scatti che mostrano la compresenza continua, appunto sul set, di realtà e finzione. Svelano i punti di confine tra backstage e frontstage. Montati in composizioni di due, tre o quattro immagini- esposte sui due piani della galleria- attribuiscono un ritmo narrativo alla visione. SopravVivere in galleria e Sopravvivere in televisione, strettamente connessi, riguardano lo spostamento del set nella galleria milanese Studioventicinque (aprile 1999). Il dirottamento, ad opera dell’artista, innesca una reazione a catena. La scena da girare è un confronto all’americana con riconoscimento del colpevole, in un posto di polizia. Nella parte dei sospettati figurano gli artisti Nicola Pellegrini e Gianni Gangai e il curatore della mostra Giorgio Zanchetti. In qualità di comparse, regolarmente messe a libro paga dalla produzione, sono autori di tre performances impercettibili che passano in televisione un mese dopo. L’intervento, consapevolmente mimetico, si misura con il flusso continuo del palinsesto. Con il video tratto dalla puntata, Nicola Pellegrini riporta il progetto nello specifico artistico. Nella video dia proiezione SopravVivere a casa nostra (installazione progettata per gli spazi della LFAC), fa scorrere i frame in movimento entro la cornice di una serie di interni domestici con TV, mostrando ancora la compresenza tra quotidianità e fittizio ma anche tra spazio privato e pubblica scena. Infine, in SopravVivere remixed, invita artisti, registi e critici ad intervenire sul materiale video, a reinventare effetti, trame e sequenze. Con i video, firmati dai singoli autori e visibili in galleria, l’artista si misura con l’idea di collaborazione (pratica assai frequente nella sua ricerca) ma anche di sovrapposizione e di produzione.
Al piano sotterraneo della galleria sarà esposta Al centro dell’inabitabile il mobile definisce uno spazio addomesticato che i gatti, i libri e gli uomini abitano serenamente. L’installazione, ideata per il Palazzo delle Papesse Centro Arte Contemporanea di Siena, è stata presentata in occasione della partecipazione dell’artista alla mostra FWD>> Italia. Passaggi invisibili (ottobre-dicembre 1999). Il lungo titolo del lavoro è in realtà una frase di Georges Perec, tratta dal suo Specie di spazi. Lo spazio di Al centro dell’inabitabile…è la cucina, anzi una serie di cucine senesi descritte dalla viva voce dei loro abitanti. Attorno ad un tavolo, sotto la luce di un lampadario -secondo la riduzione formale dell’artista- è possibile sedersi e «ascoltare le immagini». La dimensione sonora dà corpo alle descrizioni di uno spazio abitato, alla memoria, alle storie, in un movimento continuo di immaginarsi e di intravedere.
(Giorgina Bertolino)
data: 15 febbraio 2000, dalle h.21
luogo: Luigi Franco Arte Contemporanea
indirizzo: via S. Agostino 23/q 10122, Torino
catalogo: «Documenti» LFAC 14, con testo e conversazione di Giorgina Bertolino