Galleria Graffio
Bologna
via Sant'Apollonia, 23/25
338 8610636

TRE STORIE
dal 14/2/2000 al 18/2/2000

Segnalato da

Roberta e Marco


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14/2/2000

TRE STORIE

Galleria Graffio, Bologna


comunicato stampa

Di Roberta Piccioni, a cura di Anteo Radovan.
Non conoscevo bene il lavoro di Roberta Piccioni, ma è stata una piacevole sorpresa scoprire una tale intensità formale e narrativa in un’artista così giovane; ho visto e rivisto le sue ultime installazioni video, riscontrando di volta in volta l’insorgere di una nuova emozione e il presentarsi di ricordi personali creduti oramai sepolti.

Questo è in grado di fare Roberta Piccioni: attraverso la semplice constatazione di micro esperienze quotidiane e apparentemente banali e la conseguente presentazione mediata dall’uso del video, l’artista produce una sinergia psico emotiva tra l’installazione e il pubblico, lasciando alla sensibilità di ognuno di noi una possibile lettura d’insieme.

Il video presentato in questa occasione e suddiviso in tre brevi storie riporta la mia memoria alle tematiche dei film di Atom Egoyan quali "Exotica", "Il viaggio di Felicia" o "Il dolce domani": i film di Egoyan vanno dritti al cuore di interrogativi esistenziali e affrontano senza speculazioni il dolore della perdita, la colpa, il sottile equilibrio fra la vita e la morte.

Le sue storie divengono l’alibi perfetto per condurre i personaggi a una maggiore consapevolezza e coscienza di sé attraverso lo svolgimento mai casuale di una quotidianità comune a molti, proprio come accade in questa ultima video installazione della Piccioni.

"Nina", "Sete" e "Materassi" risultano essere il pretesto migliore per azzerrare l’attimo, scontrandosi con le proprie emozioni, in una sorta di prolungato campo cieco come direbbe Roland Barthes, collegando l’apparente quiete insita nel video con le conseguenti emozioni dello spettatore.

L’assenza di un qualsiasi avvenimento, anzi l’incidere di un gesto quotidiano quale può essere quello della mano fuori dal finestrino di una macchina in corsa, fa sì che sia lo stesso fruitore a caricarlo di significato secondo ciò che gli suggerisce la propria personale esperienza.

Roberta Piccioni altro non fa che mediare con l’utilizzo della tecnologia il trascorrere del tempo, utilizzando strategie atte a provocare nello spettatore rievocazioni di lontane memorie spesso sepolte: l’immagine risulta così rallentata o accelerata in funzione del naturale svolgersi della storia senza essere mai "caricata" di informazioni subliminali.

Il prodotto presentato diviene il contenitore nudo di un progetto ben più ardito che lascia allo spettatore l’incombenza di riempirlo di contenuto grazie alla propria fantasia: l’artista traccia il percorso iniziale attraverso la constatazione di alcune sensazioni rivisitate da un ulteriore punto di vista, lasciando che sia l’esperienza del fruitore a interagire direttamente con le immagini producendo così un nuovo ipotetico percorso della memoria nello spazio deputato.

Sarà forse comprensibile il ritrarsi come spettatore davanti a una discesa senza protezione nelle profondità dei nostri ricordi e delle nostre emozioni, ma grazie a questa intenzionalità primaria è come se l’artista facesse un intenso viaggio insieme al pubblico nel tentativo di intuire verità velate che ci toccano da vicino.

Fabiola Naldi

Dal 15.02 al 18.02 dalle ore 17.00 alle ore 19.00
ZONE c/o Galleria Graffio
Via S.Apollonia 23/25, 40100 Bologna

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