Gallery of Art - Temple University
Roma
Lungotevere Arnaldo Da Brescia, 15
06 3202808
WEB
delle cose mute
dal 5/2/2001 al 23/2/2001
06 3202808 FAX 06 3202583

Segnalato da

Margot




 
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5/2/2001

delle cose mute

Gallery of Art - Temple University, Roma

Riprende l'attivita' espositiva della Galleria Temple Gallery di Roma con la mostra delle cose mute a cura di Carlo Alberto Bucci. Otto lavori di Campi, Cardinali, Grazzi e Pierfranceschi. Quattro artisti nati negli anni Cinquanta.


comunicato stampa

Tiziano Campi, Sauro Cardinali, Aldo Grazzi, Maurizio Pierfranceschi. A cura di Carlo Alberto Bucci.

L'attività espositiva della Temple Gallery di Roma riprende nel 2001 con la mostra delle cose mute, che propone otto lavori in tutto, di Campi, Cardinali, Grazzi e Pierfranceschi. Quattro artisti, nati negli anni Cinquanta, provenienti da ambiti geografici e culturali diversi, che propongono gli esiti più recenti di una ricerca che ha preso le mosse negli anni Ottanta. Ognuno degli artisti in mostra ha realizzato, o scelto apposta per gli spazi della galleria, un'opera di grandi dimensioni, cui si aggiungono altri quattro lavori di più piccolo formato degli ultimi anni: otto pezzi, realizzati secondo differenti tecniche e linee di ricerca, tutti collocati a parete.

La Bandiera di Maurizio Pierfranceschi (nato a Roma nel 1957) è un dipinto ad olio eseguito su tre tele cucite a formare un'ideale bandiera, sulla quale è stesa una pittura sostanzialmente monocromatica che prende vita e vibra dal contatto con le differenti trame del supporto dell'opera. Le Peripezie del nome di Sauro Cardinali (Perugia, 1951) sono tre dipinti accostati a formare un'unica opera dominata dalla presenza di forme, di apparente natura organica, che sono il frutto dell'elaborazione del nome dell'artista. Tiziano Campi (di Sarzana, 1953) propone l'opera Peccato originale, immagini fotografiche tradotte su tela tramite stampa digitale, che prende a pretesto l'episodio biblico per una suggestiva messa in pagina di colori accesi e vaporosi, concretizzati intorno al gesto semplice e incongruo di una buccia di mela arrotolata intorno al ramo di un albero. Aldo Grazzi (Mantova, 1954) presenta invece le sue reti metalliche, di diverso formato, e dall'intreccio serrato, all'interno delle quali l'artista dà vita, attraverso il taglio della trama originaria, a complesse composizioni geometriche frutto di aggregazioni tra forme che hanno come matrice originaria quella del corpo umano, sospeso tra sintesi primitiva ed essenzialità meccanica. Scrive Carlo Alberto Bucci in catalogo, edito grazie al contributo della Banca di Roma, che "la mostra vuole tornare a pensare l'opera all'interno del perimetro classico del quadro: in quell'area dove da più di cent'anni si apre una finestra che non è più spalancata sul reale, ma sulla realtà dell'arte. L'arte trae da sempre la sua forza dalla possibilità di entrare in contatto con la realtà esterna per creare qualcosa che prima non c'era, o che non avevamo pensato potesse esistere. In questo sta la sua meraviglia". Le opere in mostre sono lette, nel contesto del lavoro di ciascuno artista, dai testi in catalogo (in italiano e inglese) di Barbara Drudi (Grazzi), Giovanni Scibilia (Cardinali), Mimmo Stolfi (Pierfranceschi) e Bucci (Campi).

Inaugurazione 6 febbraio 2001, ore 18
Orari: lunedì-giovedì: 10-19; venerdì: 10-16

Temple Gallery, Temple Univerisity Rome, Lungotevere A. da Brescia, 15, 00196 Roma. Tel. 063202808.

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