Incanti e altri ritratti. Una serie di 40 immagini in bianco e nero offrono un omaggio all’autore, ai suoi paesaggi del Mediterraneo, ai suoi visi colti come nel momento di trattenere un segreto. Con la tecnica della stampa gicle' le immagini sembrano animarsi di una luce nuova; particolari rimasti sepolti sulla pellicola riaffiorano, diventano materia, intessono di spessore il nero e il bianco della trama.
Incanti e altri ritratti
Si apre il 31 gennaio, presso Forma - Centro Internazionale di Fotografia di Milano,
la mostra di Piergiorgio Branzi Incanti e altri ritratti, a cura di Paolo Morello.
Una serie di 40 immagini in bianco e nero offrono un omaggio all'autore e ai suoi
paesaggi del Mediterraneo, ai suoi visi colti come nel momento di trattenere un
segreto, alle forme e agli spazi ritratti con raffinata sapienza compositiva.
Con la tecnica della stampa gicle', utilizzata in questa mostra da Branzi, le
immagini sembrano animarsi di una luce nuova, di un contrasto piu' denso.
Particolari rimasti sepolti sulla pellicola riaffiorano, diventano materia,
intessono di spessore il nero e il bianco della trama e le fotografie trovano una
dimensione diversa, piu' nuova e insieme antica.
La serie dei muri, i volti del sud d'Italia, i paesaggi dell'Andalusia, i giardini incantati e sommersi di neve: i temi cari al suo sguardo sono tutti in
questa mostra e confermano Piergiorgio Branzi grande autore e interprete delle forme
e degli spazi della fotografia italiana.
Delle molte, possibili anime della fotografia italiana, Piergiorgio Branzi incarna
quella piu' colta, piu' aristocratica. Formatosi nella tradizione figurativa
rinascimentale toscana, dotato di una naturale eleganza, presto abbandona la ricerca
formale per diventare un maestro del ritratto ambientato. Monsignori, bambini,
borghesi, paesani, colti di sorpresa, con sottile sarcasmo, restano in equilibrio
tra un lirismo sommesso e una vivida caratterizzazione psicologica.
Memorabili sono
i suoi diari di viaggio: dalle prime escursioni a Napoli e ad Ischia nel 1953, ai
viaggi in Puglia e Lucania nel 1955, in Spagna nel 1956, in Grecia nel 1957, in
India nel 1960. Tra i primi a cogliere la modernita' dei grandi modelli stranieri e
a sperimentare l'uso del nero profondo, a quel tempo sconosciuto in Italia, con
Paolo Monti e Mario Giacomelli, Branzi fu anche un innovatore geniale dei codici
linguistici della fotografia.
Paolo Morello
Fiorentino, classe 1928, Piergiorgio Branzi compie studi classici e poi universitari
di giurisprudenza, interrotti per la fotografia e il giornalismo, Comincia a
fotografare nei primi anni Cinquanta, ottenendo immediata notorieta' in Italia e
all'estero. Collabora con i primi settimanali illustrati, in particolare per il
Mondo di Pannunzio.
Negli anni Sessanta passa al giornalismo. La sua attivita' professionale lo porta
tra l'alto a vivere alcuni anni a Mosca come primo corrispondente televisivo
occidentale nell'Unione Sovietica, poi a Parigi. Commentatore al telegiornale e
inviato speciale, realizza per la RAI inchieste e documentari televisivi in Europa,
Asia, Africa.
Inaugurazione: 31 gennaio
Forma Centro Internazionale di Fotografia
Piazza Tito Lucrezio Caro, 1 (20136) Milano
Orari: tutti i giorni dalle 11 alle 21. Giovedi' dalle 11 alle 23. Chiuso il lunedi'
Ingresso: 6,50 euro Ridotto 5 euro Scuole 3 euro