Galleria Formentini
Milano
via Formentini, 10
02 877262 FAX 02 877262

Chizuru Sakamoto
dal 27/3/2006 al 27/4/2006

Segnalato da

Yuki Konsyo




 
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27/3/2006

Chizuru Sakamoto

Galleria Formentini, Milano

The search for happiness. L'artista sembra concentrare i suoi sforzi verso la ricerca di una complicata formula di conciliazione tra interiorita' ed esteriorita', pensata come un flusso dal necessario dinamismo. Il suo approccio e' estremamente femminile.


comunicato stampa

The search for happiness

a cura di Alice Spadacini

La colorata rassegna dedicata allo sguardo su Milano, gia' modellata dalla sensibilita' italiana, coreana, albanese, russa e argentina, si chiude vivacemente con le particolari creazioni di un’artista giapponese, partita da Osaka per regalarci un nuovo, emozionante punto di vista.

L’esplorazione artistica, a partire dall’inizio del Novecento e particolarmente a seguito degli sviluppi di certe dottrine come la psicanalisi, ha assunto con piacere angolazioni profondamente introspettive, e si e' prestata molto spesso ad assumere un dichiarato ruolo di personale sfogo espressivo. Molti dei risultati accumulati in questo senso si presentano secondo conformazioni veementi, talvolta gestuali, talvolta costruite su campiture lentamente sofferte, ma estremamente passionali. E l’infossata sofferenza dell’uomo contemporaneo, costretto a costanti e solitarie implosioni perche' privato di una sacralita' collettiva e dichiarata che risolva l’anima con ritualismi e mitologie, ha regalato un gran successo empatetico a queste tendenze.

Chizuru Sakamoto sembra concentrare i suoi sforzi verso la ricerca di una complicata formula di conciliazione tra interiorita' ed esteriorita', pensata come un flusso dal necessario dinamismo. Il suo approccio, come spiega, e' estremamente femminile; la comunicazione tra psiche e corpo e' probabilmente differente in una donna, ed e' scandita da una sorta di cerimonia mensile di purificazione che, con un rinnovamento fisico su piu' fronti e un massacro ormonale della mente, riesce a raggiungere una speciale coincidenza tra le due fazioni.

I percorsi astratti dell’artista restituiscono diversi viaggi estetici tangibili, assolutamente viscerali ed organici, ma di massima eleganza. Accompagnati dall’esposizione dei bozzetti originali.

Il lattice scorre sui muri della galleria, e riecheggia finemente le installazioni appese con una ferma appropriazione delle stanze; l’atmosfera e' dunque completamente pregna della materialita' emotiva di Sakamoto. Le superfici accompagnano nei suoi territori, e capita che accarezzino lucide lo sguardo del pubblico con distese di agglomerati sintetici epidermici, quasi delle colorate patologie che si espandono creative e producono pori, dotate di un senso di impermeabilita' luciferina molto in tono con il consueto modo di trattare la profondita' assunto dalla societa'. Quasi a farne una protesi di gomma.

In altri lavori invece, la materia elaborata da Chizuru intriga la percezione con finissimi ricami: in certe opere la struttura raggiunge la tridimensionalita' per strati sovrapposti di delicate e raffinate cristallizzazioni color avorio, che espongono la propria struttura traforata con una timidezza toccante, e che vicini, ma separati, filtrano con grazia lo spazio espositivo.

Queste meravigliose trame, eteree stalattiti sospese, si accostano all’ambiente come tracce molto umane, residui del corpo e dell’intelligenza: nel loro porsi all’interno del comune paesaggio quotidiano traspare una lieve, gradevole audacia che le rende molto vicine ad agglomerati naturalistici piu' che a risultati sintetici della chimica industriale.

Qualche volta la stessa impressione di genesi biologica e' ancor piu' impalpabile, resa solo da poetiche impronte. L’approccio resta comunque fortemente giapponese: emerge infatti un senso per il creato molto forte, lo stesso che ispira i giardini zen, accompagnato pero' da un gran rispetto per la sostanza artificiale, vicino alla quale gli orientali si trovano incredibilmente a proprio agio. E l’accostamento tra natura e artefatto, che puo' sembrare contraddittorio per noi occidentali, e' fonte di positiva armonia.

In questo modo la mostra che potremo visitare sara' una sorta di sincero, ma non crudo, reliquiario spirituale di una giovane orientale, che apre ogni sua parte per avvertire la moderna metropoli: resta ormai ai visitatori giudicare quanto il nostro habitat sia sintonizzato con l’essere umano.

Inaugurazione: 28 Marzo, ore 19.00

Galleria Formentini
Via Formentini, 10 - Milano

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