Marco Colazzo
Franco Giordano
Angelo Bellobono
Francesco Luppatelli Matia
Gianluca Marziani
Opere di Marco Colazzo, Franco Giordano, Angelo Bellobono e Francesco Luppatelli Matia. I cinque artisti appartengono alle vicende figurative che hanno traghettato gli anni Novanta verso il presente.
Opere di Marco Colazzo, Franco Giordano, Angelo Bellobono e Francesco Luppatelli Matia
A cura di Gianluca Marziani
Eterno... come il valore universale dell’
immagine pittorica
PRresente... secondo l’identikit di un’attualita'
necessaria
Primordiale... perche' solo la memoria edifica la coscienza
del presente
Una proposta oltre le
tematiche, oltre le comunanze
formali, oltre le realta' geografiche,
oltre i vincoli anagrafici…
Un
percorso dove l’immagine contemporanea
diversifica le sue filiazioni e
contaminazioni…
Una mostra che lascia
parlare la pura qualita' degli
immaginari e dei mondi che ogni artista
evoca…
I cinque artisti
vivono e lavorano in Italia. Appartengono
alle vicende figurative che
hanno traghettato gli anni Novanta verso il
presente.
Le loro storie
creative sono cresciute con qualita' interiore
e giusta pazienza,
talento visivo e linearita' dei contenuti.
Hanno
molto da dimostrare
ma hanno gia' mostrato il loro sguardo in una
carriera (finora)
calibrata e coerente.
Angelo Bellobono
La pittura che congela
idealmente i corpi per indagarne i processi
interiori. Lo sguardo dell’
artista ruota attorno alla chimica, centro
dell’universo con cui si
regolano i processi vitali. L’inquadratura si
concentra sul volto,
sulle posture, sugli occhi che sembrano immersi
nel ghiaccio
emozionale. Emergono segni ed altri interventi pittorici
che
costituiscono il profilo interiore dei protagonisti, la loro
condizione reale ma anche subliminale. Un flusso umano attorno alla
chimica che costituisce il visibile e l’invisibile del reale. Ma anche
un viaggio dove si disvelano emozioni, fisicita', vie spirituali.
Storie
nascoste in cui artificiale e naturale si mescolano sotto la
pelle del
quotidiano.
Marco Colazzo
I processi linguistici della
pittura,
mescolati ad un’analisi sulle identita' della figura, sono una
costante
nel lavoro di Colazzo. La cultura dell’astrazione gestuale,
per
capirci, invade i fondali e crea intrecci di varia specie. Sopra
vi si
staglia il frammento improvviso e destabilizzante: ieri alcuni
dettagli
corporei (una bocca, un naso, un orecchio…), oggi una serie
di corpi
inanimati (pupazzi, marionette, bambole…) che usano il
contrasto
stilistico per emergere dalla liquidita' colante dei fondi.
Una pittura
di solido impatto per riflettere sugli archetipi del
linguaggio e,
parallelamente, su come quest’ultimo sia lo specchio di
vicende
soggettive che appartengono allo spirito del proprio tempo.
Franco Giordano
Le immagini giungono dalle fotografie che scatta l’
artista,
un diario privato per scandire gli eventi attraverso
frammenti di
significativa normalita'. Da quelle foto nasce l’
elaborazione digitale
che determinera', attraverso la divisione in
isole cromatiche, la
struttura da dipingere. Il risultato offre la
scansione emotiva del
racconto pittorico, completando la visione su un
quotidiano che diventa
archetipo di una contemporaneita' reale ma anche
interiore. Una pittura
piatta che l’artista sta portando avanti da
svariati anni, confermando
la coerenza di un linguaggio sempre piu'
universale, denso di contenuti
ed emozioni sotto la sua pelle
sintetica.
Giorgio Lupattelli
Il mondo come gigantesco contenitore di
spunti, prelievi e combinazioni. Per
Lupattelli il materiale utile
arriva dal cinema, dalla tv, dai
giornali, dal web e da ogni
piattaforma che proponga fatti, eventi,
situazioni. Per diversi anni l’
autore ha selezionato e unito elementi
che avevano nuovo senso nel
montaggio soggettivo. Di recente si sta
concentrando sul dettaglio
degli elementi reali, andando nell’interno
del corpo, dentro un motore
meccanico, dentro strutture che hanno una
loro vitalita' organizzata.
Un dipingere che affonda nell’invisibile
delle cose visibili, dentro
le dinamiche morali della vita. Un nuovo
umanesimo tra tecnologia e
qualita' dei processi elaborativi.
Matia
In passato creavano piccoli
set che diventavano lo scenario dei loro
quadri. Oggi ricostruiscono
le immagini iniziali attraverso la grafica
digitale ma il processo non
cambia: si stampa l’opera su tela per poi
intervenire pittoricamente
con modalita' mimetiche, al perfetto confine
tra sensualita' manuale e
tensione elettronica. Entrare nel Matialand
significa varcare la
soglia di luoghi misteriosi, al confine tra
passato romantico e
fantascienza evoluta. Non a caso i quadri nascono
da una campionatura
sistematica di luoghi e situazioni anche molto
diversi ma con un
obiettivo comune: evocare mondi mentali tramite
emozioni, ricordi
ancestrali, richiami letterari e filmici, memorie
artistiche…
Ufficio Stampa:
Olivia Spatola E-mail: olivia.spatola@tin.it
Inaugurazione: Sabato 1 Aprile 2006 ore 18.30
Galleria Art Sinergy
Via San Giorgio 3 - Bologna
Orari: Martedi'-Sabato 16.30-20