L’artista trasforma' la galleria, ricoprendola di caramelle e bottiglie di vodka, in una sorta di recinto sacro, luogo deputato al rituale della disperazione.
Sabato 8 Aprile 2006 a partire dalle ore 19.00 Rebecca Container
Gallery (piazza Grillo Cattaneo 2r, Genova) presenta la mostra
personale di Eleonora Papapietro “Intimacy - Mentre piango
sprofondo nell'incapacita' di essere me stessa, sprofondo, nello
zucchero fluorescente e tossico mi consolo."
L’artista trasformera' la galleria, ricoprendola di caramelle
gommose multicolori e bottiglie di vodka, in una sorta di recinto
sacro, luogo deputato al rituale della disperazione. Durante il
vernissage una donna (l’attrice Susanna Gozzetti), sdraiata in
maniera innaturale su un divano rosso, catapultera' lo spettatore
di fronte all’intimissimo istante seguente il pianto. Il viso
nascosto da un velo nero, seminuda, la performer scivola
lentamente sulle forme del divano: e' schiacciata dal suo dolore,
forse neppure tenta di resistere.
Non vediamo iniziare o finire
l’azione: l’attrice semplicemente appare dal buio, illuminata
da un’intensa luce rossa, e vi ritorna dopo poco. Probabilmente
rimarra' in quello stato di spossatezza, probabilmente e' sempre
stata cosi'. L’aria della sala e' satura dell’odore dolciastro
delle caramelle (sono avvelenate?) e rimbomba, insieme alla
musica, un persistente rumore di masticazione. Eleonora Papapietro
mette in mostra uno dei lati reconditi di ognuno di noi: il
piacere, quasi l’erotismo, del solitario momento della
disperazione. In ultimo viene chiesto ad ogni spettatore di cedere
ancora un brandello della propria intimita', rispondendo su
biglietti segreti e anonimi alla domanda “TU per cosa piangi? Per
cosa piangi??". Quasi fosse un baratto, a disposizione di tutti,
accanto ai biglietti, caramelle e innumerevoli bottiglie di
vodka… la nostra consolazione… Cio' che interessa ad Eleonora
e' la natura duplice e fertile del pianto.
Nel momento
immediatamente successivo allo scoppio della disperazione, alla
distruzione delle lacrime, ci ritroviamo pieni del desiderio di
appagamento e consolazione. La riflessione sulla dinamica
“disperazione/consolazione" porta Eleonora Papapietro ad una
conclusione tanto obbligata quanto spietata: sappiamo che la
nostra e' una “societa' in cui non c'e' limite ne' all'una ne'
all'altra, dove non ci sono maestri che ci insegnino a trascendere
ne' l'una ne' l'altra, dove ci si gongola sospesi in attesa che
qualcosa si crei da quelle macerie spirituali…".
Dal testo dell’artista: “Si penetra nella galleria dolcemente,
con gentilezza, attraverso un telo nero, un ad uno, come
introdotti all'interno di una leggenda domestica fluttuante, senza
tempo e senza nome. La performer e' il cuore pulsante della
situazione emotiva. Essa "proietta" il video avanti a se'. Stesa
sopra un piccolo divano di vellutino rosso completamente arresa al
dolore, inerme, il viso coperto ed incorniciato da un fiocco
rosso, sensuale nella sua spossatezza .Alla sua destra sette
piccoli doni della sua emozione sono stampati su carta
fotografica, appesi al muro."
Inaugurazione: Sabato 8 Aprile 2006, ore 19
Rebecca Container Gallery
piazza Grillo-Cattaneo - Genova
Orari: dal giovedi' al sabato, dalle ore 16 alle ore 19 o su appuntamento.