Civico Museo del Merletto al Tombolo
Rapallo (GE)
(Villa Tigullio, Parco Casale)
0185 63305
WEB
L'Alta Moda Romana fra Attrici e Principesse
dal 28/7/2006 al 4/11/2006
Martedi', Mercoledi', Giovedi': ore 10.00-12.00 / 16.00-19.00 Venerdi': ore 15.00-19.00 Sabato: ore 10.00-12.00 / 15.00-19.00 Domenica: ore 10.00-12.00 / 16.00-18.00

Segnalato da

Paolo Iantorno




 
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28/7/2006

L'Alta Moda Romana fra Attrici e Principesse

Civico Museo del Merletto al Tombolo, Rapallo (GE)

L’esposizione trae origine dalla volonta' di presentare ai visitatori del Museo del Merletto e, piu' in generale, ai cittadini e agli ospiti di Rapallo una collezione di abiti storici compresi fra le seconda meta' degli anni Quaranta e la prima meta' degli anni Settanta del secolo appena trascorso.


comunicato stampa

Il giorno 29 luglio alle ore 18.30 si inaugura l’esposizione “Dal Museo Boncompagni Ludovisi L’Alta Moda Romana fra Attrici e Principesse - 1945/1970" al Museo del Merletto di Villa Tigullio, Parco Casale alla presenza del Sindaco di Rapallo Armando Ezio Capurro, dell’Assessore alla Cultura di Rapallo Gianni Arena, del Direttore del Museo Boncompagni Ludovisi di Roma Mariastella Margozzi e della Direttrice dei Civici Musei di Rapallo Piera Rum e di tutte le Autorita' civili e militari.

L’esposizione trae origine dalla volonta' di presentare ai visitatori del Museo del Merletto e, piu' in generale, ai cittadini e agli ospiti di Rapallo una collezione di abiti storici compresi fra le seconda meta' degli anni Quaranta e la prima meta' degli anni Settanta del secolo appena trascorso. Come noto, il Museo del Merletto annovera tra le sue collezioni storiche una preziosa raccolta di abiti, provenienti da recenti donazioni, realizzati negli stessi anni dalle piu' importanti sartorie e case di moda milanesi: Biki, Cori, Curiel, Missoni, Roveda, Veneziani e Walter Albini per Mister Fox. L’occasione particolarmente ghiotta di uno scambio fra due istituzioni museali pubbliche, il Museo Boncompagni Ludovisi di Roma e il Museo del Merletto di Rapallo, e' stata immediatamente colta sia dalla Soprintendenza alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e dal Museo romano, sia dall’Amministrazione comunale di Rapallo.

Nei prossimi mesi la collezione di abiti proveniente dal Museo del Merletto verra' analogamente esposta nelle sale del Museo Boncompagni Ludovisi. La mostra espone dodici abiti da sera realizzati dalle piu' prestigiose case dell’Alta Moda romana del periodo compreso tra il 1945 e l’inizio degli anni Settanta, le Sorelle Fontana, Gattinoni, le Sorelle Botti, Antonelli, Carosa, Lancetti. Costituiscono un unicum importante perche' creati per famosissime donne del mondo dello spettacolo, dell’aristocrazia e dell’arte in occasione di feste da ballo, ricevimenti o realizzazioni cinematografiche: Ava Gardner, Liz Taylor, Lana Turner, la principessa Marcella Borghese, la principessa Beatrice Torlonia di Civitella Cesi, Palma Bucarelli.

Nel secondo dopoguerra, gia' nel 1945, tra i primi settori a rianimarsi troviamo la produzione tessile e quella dell’abbigliamento, di sicuro i meno toccati dal conflitto: l’una perche' sempre sostenuta e sovvenzionata dalla politica del Ventennio, con particolare determinazione dal ’35 in poi, e l’altra poiche' esclusivamente basata sulle nostre capacita' artigianali e sulla disponibilita' di mano d’opera a basso costo. Inoltre, alcune delle sartorie che diverranno in pochi anni le colonne portanti del Made in Italy nel mondo, erano gia' attive da prima della guerra.

Tra l’altro nella capitale, in questo preciso frangente storico, si verifica un fenomeno che rende profondamente diverse le nostre case di moda dalle loro dirette concorrenti francesi: un magico legame tra costume, cinema e fotografia che fara' di questi luoghi i teatri esclusivi di suggestive rappresentazioni, sempre al limite tra realta' e favola, per la costruzione di un mito irripetibile. Le sedi stesse ‘della creazione’ diverranno set per racconti che hanno come sfondo storie di giovani mannequins o brani di vita di sartoria di cui esempi celebri rimangono Le ragazze di Piazza di Spagna di Luciano Emmer (1952) girato nell’atelier delle Fontana. Roma vive infatti un momento davvero magico, favorito dal trasferimento di molte case di produzione americane da Hollywood a Cinecitta', le quali decidono di girare in Italia numerose pellicole, soprattutto impegnativi kolossal (tra quelli di maggior successo ricordiamo Quo Vadis del 1951, Ben Hur del 1959 e Cleopatra del 1963. Ci furono testimonianze significative di gemellaggi tra registi, celebri attrici e case di moda, sapientemente pubblicizzate da noti fotografi e da rotocalchi internazionali, al fine di sottolineare e consolidare al tempo stesso la nascita di un made in Italy d.o.c nell’abbigliamento: pensiamo ad Antonioni che sceglie Ferdinando Sarmi per gli abiti di Lucia Bose' in Cronaca di un amore del 1951 e le Sorelle Fontana per le toilettes di Eleonora Rossi Drago nelle Amiche del 1955; Fernanda Gattinoni che veste Ingrid Bergmann in Stromboli, terra di Dio del ’51 e Viaggio In Italia del’53 entrambi di Rossellini, seguiti dai costumi per Audrey Hepburn in Guerra e Pace per la regia di King Vidor del ’56.

Infatti, l’abito lungo da sera aderente delle Sorelle Fontana, datato 1956, in taffetas di seta color avorio ricamato a mano e' appartenuto ad Ava Gardner, affezionata cliente dell’atelier. Nel 1954 le Sorelle Fontana avevano creato per lei 30 abiti di scena per il film La contessa scalza. Sempre le Sorelle Fontana hanno realizzato l’abito in crepe di seta nera aderente, attraversato da un pannello di seta bianca, che parte dalla spallina e si prolunga verso il basso. Creato nel 1954 per l’attrice Liz Taylor e' ripreso piu' volte in foto, indossato dalla celebre diva. Sono di Fernanda Gattinoni i due abiti da cocktail creati per l’attrice Lana Turner nel 1956, probabilmente per il film Malibu Party. I due abiti di foggia molto simile in crepe georgette di seta - nei toni dell’avorio e del grigio e nei toni del color lavanda il secondo - sono stati presentati nuovamente in passerella nel 1988. E’ delle Sorelle Fontana l’abito a sirena del 1953 in crepe di seta rosso rubino e chiffon di seta in tinta realizzato per la principessa Beatrice Torlonia di Civitella Cesi, infanta di Spagna. Il capo e' testimonianza che l’Alta Moda capitolina poteva contare in quel tempo sulla piu' selezionata nobilta', detentrice di un duplice ruolo per esportare il Made in Italy, quello di produrlo e di rappresentarlo.

Molta parte dell’Italian Fashion risultava composta da esponenti della nobilta', come la principessa Giovanna Caracciolo Ginetti (Carosa), presente in mostra con un completo da cocktail prodotto fra il 1955 e il 1960, composto da un abito al ginocchio e un giacchino di seta corto ricamato. A Roma, dove sfilava tutto il jet set internazionale, l’abito si incarnava nel personaggio e quello nell’abito, per sottolineare la continuita' tra realta' e finzione, tra vita reale e di celluloide, dove si inserisce di buon diritto lo snob appeal sul quale si costruisce un efficace marketing per l’esportazione del nostro prodotto di lusso. La Citta' Eterna rimarra' comunque sempre una strana isola, dove tradizione e innovazione riusciranno a convivere nell’alveo di un curioso compromesso, irripetibile altrove, forse proprio in virtu' del fatto di incarnare il mito della capitale dalle mille culture stratificate cosi' ben descritta in due celebri pellicole di Fellini come la Dolce Vita del 1960 e Roma del 1972, in cui ne vengono straordinariamente narrate miserie e nobilta'.

Inaugurazione:29 luglio alle ore 18.30

Museo del Merletto
Villa Tigullio, Parco Casale - Rapallo
Martedi', Mercoledi', Giovedi': ore 10.00-12.00 / 16.00-19.00 Venerdi': ore 15.00-19.00 Sabato: ore 10.00-12.00 / 15.00-19.00 Domenica: ore 10.00-12.00 / 16.00-18.00

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