Bernardino Palazzi
Bucci
Steffenini
Semeghini
Morelli
Colognese
Vellani Marchi
Consadori
Vernizzi
Carpi
Labo
Monti
Tallone
Salietti
Pastorio
Novello
Elena Pontiggia
In mostra venti dipinti di Palazzi, realizzati fra gli anni 30 e gli anni 70, a cui sono affiancate le opere di altri quindici artisti, accomunati dall’appartenenza allo storico cenacolo di artisti e letterati che aveva il suo luogo di ritrovo all’osteria "Bagutta", sede dell’omonimo premio letterario.
Collettiva di pittura
Giovedi' 30 novembre 2006 ore 18, alla Galleria Ponte Rosso (via Brera 2, Milano) si inaugura la mostra: Bernardino Palazzi e il mondo di Bagutta In mostra venti dipinti di Bernardino Palazzi (Nuoro 1907 - Roma 1987) realizzati dall’artista fra gli anni trenta e gli anni settanta. Ai dipinti di Palazzi sono affiancate le opere di altri quindici artisti: Bucci, Steffenini, Semeghini, Morelli, Colognese, Vellani Marchi, Consadori, Vernizzi, Carpi, Labo', Monti, Tallone, Salietti, Pastorio, Novello, accomunati dall’ap-partenenza allo storico cenacolo di artisti e letterati che aveva il suo luogo di ritrovo all’osteria “Bagutta", sede dell’omonimo premio letterario.
Scrive Elena Pontiggia nella presentazione in catalogo:
(...) Bernardino Palazzi nasce nel 1907 a Nuoro, in una Sardegna ben diversa da quella di oggi. Non va dimenticato il teatro naturale e insieme il mondo di miti e leggende primordiali da cui Palazzi proveniva. La Sardegna dove nasce e' la stessa che un altro artista baguttiano, Anselmo Bucci, visitandola nel 1912, descriveva come una terra selvaggia e misteriosa, piena di silenzi e di echi, abitata piu' che dall’uomo da lentischi e olivastri, animali solitari e pietre ciclopiche: una Sardegna che oggi non esiste piu', ma che allora appariva esotica quanto l’Africa, sconosciuta come l’Atlantide, e piu' vicina alla civilta' nuragica che a quella metropolitana. La formazione di Palazzi, poi, nei primi anni venti, si completa a Roma, dove studia all’Accademia di Francia; a Firenze, dove frequenta Carena; e a Padova, dove si trasferisce ancor giovane con la famiglia.
A Milano giunge nel 1929, a ventidue anni, inserendosi subito nel clima neo-romantico, volto al superamento del Novecento Italiano, che dominera' l’ambiente artistico cittadino negli anni trenta. A Milano Palazzi trova l’appoggio critico di Orio Vergani, e intanto riceve i primi inviti a mostre importanti: la Biennale di Venezia nel 1928 a soli ventun anni; la Biennale del 1930, a ventitre; la Quadriennale di Roma nel 1931, a ventiquattro; le rassegne d’arte italiana a Monaco e a Vienna nel 1933, a ventisei. L’artista sardo e' considerato subito un enfant prodige, e non a torto, visto che allora il sistema dell’arte, a differenza di quello attuale, era ben poco accondiscendente verso i giovani.
Nel 1935 realizza il suo quadro-manifesto, Bagutta appunto: una tela monumentale, in sintonia col “far grande" dell’epoca, che ritrae tutti i maggiori protagonisti del cenacolo baguttiano, a cominciare da Bacchelli e Vergani. Esposto alla Biennale di Venezia del 1936, si trova oggi nelle Civiche Raccolte d’Arte di Milano.
Ma, al di la' di quest’opera, che cosa dipinge Palazzi? Nella sua pittura la donna e' il tema dominante: ritornano con insistenza nei suoi quadri odalische, Veneri, modelle, Pomone o semplicemente signore dell’epoca, col volto ombreggiato dalla veletta nera e la capigliatura ornata dai lunghi nastri e incorniciata dal cappellino. (...)
Immagine: B. Palazzi "Venezia Ca'D'Oro"
Inaugurazione: giovedi' 30 novembre ore 18
Galleria Ponte Rosso
via Brera 2 - Milano
Orario di apertura: 10-12,30 / 15,30-19 Chiusura: domenica mattina e lunedi'
Ingresso libero