Bubble Peddler. L'opera meditata e divertita, biografica e polifonica della Evans e' un vero labirinto intertestuale. Sculture luminose e lanterne cinesi. Tratti di letteratura del secolo scorso ma anche poesie, epistolari, racconti e scritti filosofici sono tradotti in linguaggio morse da lampadine intermittenti e creano in tal modo un vero spazio semantico illuminato/illuminante.
Bubble Peddler
Il termine Bubble Peddler (che si puo' piu' o meno tradurre in - il venditore di bolle di sapone - ) ha origine nel teatro Kabuki giapponese ed e' una vivace danza accompagnata dalla musica Kiyomoto: rappresenta un uomo che va di strada in strada e offre spettacoli con bolle di sapone. Egli costruisce con esse svariate figure e strutture e le descrive spontaneamente mediante una serie di canti e danze.
“Detesto il pensiero di essere ‘semplicemente’ comprensibile" afferma di se' Cerith Wyn Evans, i cui lavori non si lasciano tanto facilmente designare: egli riesce, tramite le sue creazioni, a raggiunge i limiti estremi di un mondo magico, dove le percezioni vengono radicalmente modificate e la capacita' visiva messa in dubbio.
L’opera meditata e divertita, biografica e polifonica di Cerith Wyn Evans e' un vero labirinto intertestuale, un palinsesto per eccellenza, in cui svariate discipline, tipologie, stili e linguaggi vengono intrecciati con pazienza e accuratezza per trasmettere conoscenze ed emozioni. La meticolosa e approfondita analisi dei meccanismi della percezione e dell’illusione, il penetrante e profondo studio delle identita' (politiche, sociali, trasversali) e della fenomenologia del tempo e del linguaggio sono le tematiche principali con cui si confronta Evans nelle sue opere e attivita' ad alto grado di performance. Opere e attivita' che lanciano un ponte, coniugando influenze letterarie e scientifiche, da William Blake sino a Judith Butler, riecheggiando i principali movimenti artistici del XX' secolo, dal Dadaismo al Surrealismo dal Concettualismo sino alla Minimal Art, portando alla luce opere che allo stesso tempo irraggiano una fortissima intensita' e testimoniano, essendone intrise, la straordinaria cultura del loro artefice.
La luce, la sua capacita' di trasmettere messaggi e anche di illuminare, e allo stesso tempo il suo contrapposto (cioe' il buio, la parte negativa) si fondono con lo spazio e la sua dimensione e si confrontano con le stesse limitazioni spaziali quali limiti della percezione. Il linguaggio (nel suo ambiguo ruolo di mediatore del significato, della comunicazione, della comprensione ed anche del suo fallimento) compare quasi come un materiale vivente sezionato che, componendosi in una serie di interpretazioni e codici, fa apparire e torna a nascondere di continuo il suo esser polimorfo.
Bubble Peddler, la prima esposizione di rilevante importanza in Austria, e' una rara sinfonia, ricca di raffinatezza ed eleganza, orchestrata con grazia e metodica precisione da un maestro dell’Eccesso, il quale padroneggia egualmente anche il gesto sublimemente minimalista. Ad emblema della sovversione della rappresentazione di spazio e tempo la mostra e' strutturata inseguendo la cosiddetta “Mobius Strip", il groviglio di neon di Wyn Evans, al cui centro troviamo “Coloured Chinese Lanterns…" (2007), una nuova, monumentale opera realizzata espressamente per la Kunsthaus Graz e che consiste in una parete luminosa sulla quale si intrecciano elementi privati ed intimi, consapevoli e inconsapevoli, in una oscillazione infinita ed inebriante;
“Lanterne cinesi colorate si accendono facendo a gara con la luce lunare. candele si piazzano entro nicchie, tubi al neon si avvitano su aste in legno, cosicche' si vengono a creare ben definite zone d’ombra. tutto si lascia intenzionalmente, ed anche casualmente, al buio. i pensieri navigano immersi in migliaia di emozioni luminose, la notte oggi dura piu' a lungo. disegni brutali appaiono e le cantine ne vengono sommerse. in una casa del Signore sono stati costruiti chilometri di corridoi. e se tu entri in uno di essi che e' fatto solo di pietre dal riflesso aspro, ti ubriacherai di echi. dentro un’altra casa tutti invece risponde ai tuoi desideri. ti si accompagna in giro, cosi' che tu possa ammirare tutto. improvvisamente trovi una lettera di tua madre. ti prega di sacrificarti per il tuo Paese. ti si lascia completamente solo con la lettera. tutto attorno e' nebbia, a causa delle macchine che la producono." (Cerith Wyn Evans)
La mostra Bubble Peddler presenta fra gli altri anche “’Calibration and Sensitometry’ by R. Ziener (1987)“ (2006), un esempio spettacolare delle opere iconiche di Cerith Wyn Evans, le cosiddette sculture luminose: dei comuni lampadari di diversa forma e provenienza rielaborati dall’artista, che ne ha fatto media per testi. Tratti di letteratura del secolo scorso comprendente anche poesia, epistolari, racconti e scritti filosofici vengono tradotti in linguaggio morse da lampadine intermittenti e creano in tal modo un vero spazio semantico illuminato/illuminante.
A fare da contrappunto a questo spettacolo (oscillante) di mitologia privata, troviamo una installazione, la “Dreamachine", elaborata sulla base di un prototipo di Brion Gysin e Ian Sommerville e ideata quale ulteriore ricerca sul fenomeno della percezione. Questa scultura, che deve essere osservata a occhi chiusi, crea uno spazio soggettivo nel quale ci si ritrova pressoche' in stato ipnotico, a causa degli impulsi luminosi quasi psichedelici, che vengono trasmessi al cervello.
Kunsthaus Graz am Landesmuseum Joanneum
Lendkai, 1 - Graz Austria
Orario: da martedi' a domenica 10 - 18
Ingresso: Euro 7 / 3 / riduzioni