Fondazione D'Ars Oscar Signorini Onlus
Nei dipinti dell'artista e' evidente l'amore per la terra d'origine, siciliana e mediterranea, dove l'intercultura occidentale ed orientale si incontrano costantemente.
Mostra personale
Augusto Bellanca ci parla di cultura, anzi di intercoltura, con una punta di ironia, proprio nel punto d’incontro fra quella islamica e la nostra, che, con in comune una religione monoteistica (e ben lo si vede nella costruzione dei quadri) , ha proprio nella esposizione di Bellanca un felice dialogo. Va detto subito: è una bella mostra. Mirò e Kandinsky possono essere la partenza per una lettura di una superficiale e semplice rappresentazione grafica, un diverso modo di esprimersi. Nella sintesi delle opere di Augusto Bellanca risalta un sincretismo ben evidenziato ed efficace.
La cultura che viene dall’oriente - così ricca, decorativa, quasi inspiegabile per noi - i cui segni, pazientemente arrivano attraversando il mare (vedi, la presenza simbolica della conchiglia) e la contemporaneità non più data dalla onde del mare ma da quelle elettromagnetiche. Vincente è anche la sua espressione grafica, con una simbologia semplice ed incisiva, quali frecce e piccoli spazi colorati con oro, per una lettura preziosa, con la luce radente. Nero per fare risaltare ulteriormente i colori per contrasto. Azzurri e gialli cantano assieme, felicemente. Ed ecco, forse, il voluto riferimento all’astrattismo di Mirò e di Kandinshy. Resta chiaro, comunque, l’amore per la terra d’origine, siciliana e mediterranea, dove l’intercultura occidentale ed orientale si incontrano costantemente e che conferiscono all’artista un’immensa forza di mano e di pensiero.(Valter Fabbri. Aprile 2007)
Galleria 9 Colonne
Via Petrella, 6 – Milano
Orario: 9-13 e 14-17.30, sabato e festivi chiuso