Un nucleo di sculture -anche di grandi dimensioni e di soggetto sacro- accompagnato da un nutrito corpus di dipinti a olio su tela caratterizzati da una poetica caravaggesca.
Sculture e dipinti
Wolfgang Alexander Kossuth, scultore figurativo fra i più singolari e significativi della generazione nata negli anni ‘40 del XX secolo.
A circa due anni dalla sua ultima mostra, Kossuth torna a esporre qui un congruo nucleo di sculture (anche di grandi dimensioni e di soggetto sacro) accompagnato – e si tratta di una novità assoluta, senza precedenti – da un nutrito corpus di dipinti a olio su tela; un filone recentissimo, pensato e realizzato per essere esposto in occasione della Settimana della Danza di Spoleto. Questi quadri caratterizzati da una poetica caravaggesca di ombre e di luci, raffigurano infatti danzatori e danzatrici in pose atletiche, scultoree, ora in piedi ora seduti e rannicchiati, tali da esaltare la plasticità anatomica delle loro membra, autentica o da quella macchina divina che è il corpo umano, specchio e immagine del Creatore. Queste tele sono state eseguite da Kossuth col metodo inventato da Caravaggio, quello della “camera oscura”: la modella o il modello vengono messi in posa all’interno di una camera isolata con pareti nere dal resto dell’atelier, e illuminati da un’unica fonte di luce.”
...........”Non deve stupire che questi quadri siano dedicati alla danza, arte musicale. Tutta l’opera di Kossuth è infatti un connubio, un atto sponsale fra scultura e musica, fra le due muse che si sono divise la sua anima, la sua mente, la sua vita. Le note sono state, per Kossuth, l’amore della prima ora: poco più che ventenne, egli era già violinista nell'Orchestra e della Scala e nel 1975 debuttò addirittura sul podio per poi scendervi definitivamente, seguendo una nuova passione, che ardeva come un fuoco inestinguibile, quella appunto per la scultura. II suo è stato quindi un migrare di musa in musa, da un'arte liberale all'altra”
Opere esposte : quaranta quadri ed altrettante sculture in bronzo, resina e terracotta.Tra di esse quelle a carattere religioso:”Pietà”, ”Maddalena sotto la croce” opere di grandi dimensioni e suggestione che trovano nello spazio della Chiesa di san Filippo e Giacomo un luogo ideale.
La serie dedicata al balletto con la scultura grandezza naturale di Roberto Bolle, il ritratto di Alessandra Ferri, le sculture di più piccole ma di grande espressività di Massimo Murru il quale è ritratto anche in alcuni dipinti.
Tra le opere nuove una moderna “Bagnante “, bella, androgina come le ragazze di oggi.
SS.Filippo e Giacomo
Via delle Battaglie 61- Brescia
Ingresso libero