Una mostra a Urbino celebra la riunificazione dopo la parziale dispersione della quadreria di Palazzo Buonaccorsi di Macerata dedicata alle Storie dell’Eneide (sec. XVIII).
Una mostra a Urbino celebra la riunificazione dopo la parziale dispersione
della quadreria di Palazzo Buonaccorsi di Macerata
dedicata alle Storie dell’Eneide (sec. XVIII)
Si inaugura il 22 dicembre presso il Palazzo ducale di Urbino (PU) la mostra
"La Galleria dell’Eneide di Palazzo Buonaccorsi".
Promossa dalla
Soprintendenza per il Patrimonio Storico Artistico e Demoetnoantropologico delle Marche e dal Comune
di Macerata, la mostra nasce da un’idea di G. Barucca, curatore dell’iniziativa
con A. Sfrappini, in occasione dell’inizio dei lavori di recupero, restauro e
miglioramento sismico (L. 61/98) di Palazzo Buonaccorsi di Macerata, una delle dimore
storiche più importanti delle Marche per le decorazioni che racchiude al suo
interno.
Scopo della mostra è l’esposizione delle tele ancora conservate nel palazzo
maceratese e di quelle, pertinenti allo stesso ciclo delle "Storie
dell’Eneide", acquistate sul mercato antiquiario dalla Soprintendenza di
Urbino circa trent’anni fa.
Si tratta dunque di un’importante operazione culturale che consente di vedere
riunite una serie di tele commissionate per un ciclo pittorico considerato dal
compianto Francis Haskell che lo aveva studiato, uno dei più interessanti in Italia.
I dipinti furono realizzati tra il 1711 e il 1715 grazie alla volontà del
gentiluomo maceratese Raimondo Buonaccorsi (1669-1743): provengono dalla
Galleria del palazzo, decorata, oltre che dalle tele, da marmi policromi, da lavori a
intaglio e porte dipinte. Le tele costituivano il cuore della Galleria insieme
all’affresco realizzato lungo la volta a botte da Marcantonio e Nicolò Ricciolini e raffigurante l’
"Apoteosi di Enea".
Le tele furono realizzate da esponenti delle varie scuole
pittoriche allora esistenti in Italia in base a una scelta mirata del colto committente, in
maniera analoga a quanto si verificava nella corte sabauda di Torino e nella
residenza di Dusserldorf dell’Elettore del Palatinato Giovanni Guglielmo, mecenate per il
quale risultano attivi, tra l’altro, la maggior parte degli artisti impegnati
nel ciclo del palazzo maceratese: Giuseppe Gambarini, Marcantonio Franceschini, Gian
Gioseffo del Sole e Giovanni Torelli rappresentano la maniera bolognese;
Gregorio Lazzarini, di cui altre due opere attualmente disperse facevano parte della
quadreria Buonaccorsi, e Antonio Balestra quella veneziana; Francesco Solimena
e Giacomo Dal Po quella napoletana; Luigi Garzi e Francesco Mancini quella
romana.
Tra le opere commissionate dal Buonaccorsi spicca l’ "Enea e Didone"
di Francesco Solimena, artista di cui il Bonaccorsi possedeva, come risulta dalla
documentazione archivistica, altre tre opere. L’opera del Solimena giunse a
Macerata nel 1714: è attualmente ubicata presso il Museum of Fine Arts di Houston ed è
stata individuata nel museo americano da V. Curzi.
Il percorso espositivo della mostra si basa sulla sequenza degli episodi
descritti nel poema virgiliano: accanto alle tele sono esposti anche un
disegno raffigurante "La fucina di Vulcano", fedele ripresa della tela di analogo soggetto eseguita da
Luigi Garzi, recentemente acquistato dal Comune di Macerata, e il bozzetto
dello stesso dipinto (coll. Lemme): unico assente, il dipinto di Francesco Solimena di
Houston.
aperto 10-12.30 e 15-18
chiuso lunedì
Dopo la tappa urbinate che si concluderà il 17 marzo 2002, in attesa della
fine del restauro del palazzo Buonaccorsi, la mostra verrà trasferita a
Macerata presso la pinacoteca comunale (23 marzo/ 30 giugno 2002).
Il catalogo è pubblicato
all’interno della collana dei Quaderni della Soprintendenza di Urbino.
Urbania (Pesaro e Urbino)
Palazzo Ducale, c.so Vittorio Emanuele, 23
Tel. 0722/313151-317175